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sangue e magia al confine col Messico...

Creato il 27 maggio 2014 da Omar
sangue e magia al confine col Messico...In quel gigantesco lupanaro che è il confine tra gli USA e il Messico, la giovane prostituta senza scrupoli Perdita Durango incontra Romeo Dolorosa: un eccentrico rapinatore di banche, profanatore di tombe oltreché «santero» (sciamano nella superstizione popolare messicana). Valicato il limite americano, questi due Bonnie & Clyde latini rapiscono una coppia di ragazzini yankee, guidano un camion pieno di feti umani, uccidono chi li intralcia e fanno l’amore come animali.sangue e magia al confine col Messico...Sesso, sangue, deserto, ironia e magia nera. Perdita Durango (1997), scoppiettante pellicola di Alex de la Iglesia (realizzato subito dopo El dia de la bestia) è rimasto escluso dai nostri schermi per sette lunghi anni prima di irrompere nelle sale italiche proprio durante il periodo di massimo esodo del pubblico: l'estate. Ed è un gran peccato, perché Perdita Durango accumula un'infinità di chicche cinematografiche che per fortuna continuano ad alimentarne sotterraneamente il mito. All'inizio, un ghepardo sinuoso toglie coi denti il lenzuolo di dosso alla protagonista Rosie Perez nuda e dormiente. Bambine chiedono soldi con maschere di gomma sul viso, come rapinatori di banca. Javier Bardem, lungocrinuto e coi baffacci alla mongola, rapina una banca portando sulla faccia una maschera d'argento, ha il volante dell'auto fatto di catene, guida riti della «santerìa» che culminano in sacrifici umani, adora il petto delle donne e venera in maniera ossessiva il film del 1954 Vera Cruz con Gary Cooper e Burt Lancaster. Lei è una dark-lady spietata, fuma sempre, beve solo Coca Cola, ha lunghe unghie laccate di rosso-sangue rappreso.sangue e magia al confine col Messico...Il film è ottimamente scritto, diretto con un intelligente gusto per l'eccesso e l'ironia spavalda. I protagonisti hanno caratteristiche opposte (lei ansiosa e melanconica, lui sbruffone e teatrale, entrambi però sono letali), ma i loro continui avvinghiamenti sessuali sono brutali e meravigliosamente filmati. La location in cui la vicenda si srotola è brulla e suggestiva (la stessa di tanti bei film di genere degli ultimi anni: da Le tre sepolture a Non è un paese per vecchi). In soldoni: una strepitosa pellicola ricolma di romanticismo cimiteriale che in Spagna ha saputo meritare numerosi Goya (astenersi stomaci deboli, però).

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