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Sanremo si, Sanremo no.

Creato il 13 febbraio 2014 da Musicamore @AAtzori
Sanremo si, Sanremo no.
foto Societa.panorama.it

Premetto che io faccio parte di quella schiera di persone che amano il Festival di Sanremo. So che adesso mi arriveranno messaggi di ogni tipo ma io proverò a dare alcune spiegazioni del perchè  non mi metta contro questa manifestazione canora.

Intanto amo la musica e la canzone, quella che mi ha accompagnato fin dalla prima infanzia. Io  vivo di musica e dalla musica.

La canzone italiana ha un suo fascino per come è riuscita a caratterizzare le varie epoche: prima attraverso il grammofono, poi con la radio, i dischi, e la televisione ed infine il web. Le nostre giornate in generale sono scandite dalle canzoni. Molte ci accompagnano fin dalle prime ore del mattino nei nostri spostamenti con la macchina, come colonne sonore delle nostre giornate (pensate ai commercianti) o nei nostri ricordi. Quanti ad esempio hanno visto fiorire il loro amore grazie ad una canzone, ma anche il ricordo di una gita, di un particolare evento.  Diciamo pure che  tutta la musica in generale  fa parte della nostra vita.

Ma avete idea di cosa ci sia dietro una canzone? Di quante persone ci lavorino affinché esca fuori un buon prodotto? Ovviamente, come per tutte le cose ci sono anche le canzoni mal riuscite, ma questo è un altro discorso.

Parolieri, musicisti, arrangiatori, esecutori, ufficio marketing, case discografiche ecc. ecc. tanti posti di lavoro. Se il prodotto non gira nessuno di questi si potrà guadagnare il pane. Ecco allora le macchine che fanno girare e lievitare il prodotto. I grandi eventi, i festivals, gli spettacoli estivi, le tourneé, i concorsi,le trasmissioni televisive. Qui ci sono in gioco milioni di euro investiti da privati, i così detti sponsor . Il Festival di Sanremo è una di queste macchine che, grazie anche alla RAI, ha il potere di valorizzare al massimo il prodotto canzone e naturalmente gli sponsor. La “macchina” si mette in moto molti mesi prima degli eventi pubblici, aiutata anche dalla stampa (altri posti di lavoro).  Quindi tanto lavoro, soprattutto per i precari: operai, sarti, parrucchieri, macchinisti, professori d’orchestra,coristi, musicisti,tecnici, amministrativi che lavorano solo in questo periodo. Lavoro, lavoro per tanta gente.

Ora passiamo al punto compensi. Concordo con chi dice che si devono evitare compensi milionari con i soldi pubblici. Io credo che i compensi non siano solo pubblici ma anzi, la maggior parte arrivino dai privati. Le grandi aziende sganciano i loro soldi solo se sono sicuri di un ritorno, altrimenti nessuno investirebbe il proprio danaro. Il ritorno lo danno i personaggi principali che in questo caso sono i presentatori e gli ospiti. Uno sponsor, come  prima cosa,vuole sapere che riscontro ha un determinato personaggio e poi si decide di investire una somma. Fazio-Littizzetto, personalmente non mi fanno impazzire, a parte qualche sorriso sporadico, ma sono certa che piacciano a diversi milioni di persone. “I due sono molto seguiti ed io investo su di loro“. Così ecco che lievitano i cachet. Infatti le aziende che vorranno sponsorizzarsi saranno tante, gli spazi ridotti e vincerà chi offrirà di più.  Più la manifestazione vende pubblicità, più i grandi nomi avranno compensi elevati.

Il Festival di Sanremo è  ormai famoso  in tutto il mondo, ed il prodotto-canzone arriva facilmente in ogni angolo della terra   aumentando i propri guadagni. Internet poi è il canale di maggior diffusione attuale , con vendite online anche delle canzoni frazionate: arrangiamenti, basi,testi.

Grazie ad Internet quindi anche il mondo della canzone è cambiato, ma la canzone, quella bella, no,vivrà nel tempo anzi, è aria che respiriamo, almeno per me lo è sempre stato e credo che lo sarà ancora.


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