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Sapone e bestemmie

Creato il 26 febbraio 2011 da Lucamangogna

Sapone e bestemmie

Il futuro, il presente e stato di salute di una nazione spesso vengono misurati ragionevolmente sulla base di diverse discriminanti.

Fra queste tre fattori sono tra i più incisivi: la scuola, l’educazione, i bambini, i genitori.

Il fatto di cronaca che sto per raccontare è agghiacciante a dir poco, e smonta pezzo per pezzo questi suddetti fattori, gettando per l’ennesima volta un’amara e cupa ombra sulla salute della nostra sempre più derelitta Italia.

Ma passiamo ai fatti.

Ci troviamo ad Avigliana, ridente e rigogliosa cittadina orgoglio della piemontese Val di Susa, una zona che in teoria dovrebbe essere fra le più civili della nostra Penisola.

Dovrebbe.

In una scuola elementare di questo paesino di poco più di 12mila abitanti, un bambino preso in uno scatto d’ira ha proferito una bestemmia. Sicuramente il bimbo non era a conoscenza del significato della sua azione, ma per le due maestre non è stato così, tanto che la punizione inflitta all’alunno è stata quella di fargli lavare la bocca col sapone.

Chapeau.

Una bella ripassata di vintage dagli anni del fascismo non fa mai male.

La mamma del bambino accusa: «Non siamo più ai tempi del ghetto. Lui ha sbagliato a dire quelle parolacce e soprattutto a bestemmiare, è un comportamento che dà fastidio anche a me». Magari se avesse insegnato l’educazione a suo figlio, penso che avrebbe avuto meno fastidio.

La scuola, a sua volta, difende l’operato delle due megere, lodandone la professionalità e l’integrità.

Si vede che il sapone era di marca.

Immancabile il solito inutile intervento dell’inutile Marziale, presidente dell’inutile Osservatorio sui Diritti dei Minori, che fra un’ospitata televisiva e l’altra asserisce che: «Un bambino di otto anni che bestemmia non ha cognizione di causa. Certo non è da sottovalutare l’attivismo che lo sprona ad essere indisciplinato ed è bene utilizzare le tecniche più idonee per allinearlo ai principi dell’educazione, purchè queste non ledano alla sua dignità di persona».

Se avete capito qualcosa di questo sproloquio, per favore, vi imploro di illuminarmi.

Dulcis in fundo, i genitori degli altri alunni, compatti, si schierano con le maestre.

Ricapitolando, un bambino che non ha avuto impartito mai nella vita una minima dose di educazione, scalcia, dice parolacce, bestemmia, urla e come premio ha una mamma che lo difende,  due maestre che gli insaponano la bocca, i dirigenti scolastici e i genitori dei suoi compagni che lo accusano.

E deve pure subire l’onta di essere difeso da Marziale.

Povero lui, poverissima Italia.



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