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Sapore di metallo

Creato il 16 giugno 2014 da Straker
Sapore di metallo
Nell’articolo intitolato “How persistent aerosol plumes are being changed to short non-persistent plumes to fool the public”, 2012, “In che modo le scie persistenti sono state sostituite da quelle evanescenti per ingannare gli osservatori", l’autore di Globalskywatch, confermando gli studi Tanker Enemy, compie un’acuta disamina, rilevando che la geoingegneria clandestina non si interrompe mai, pure quando il cielo appare “sereno”. Dal suo ampio dossier, in cui sono affrontati temi che abbiamo già sviscerato, estraiamo le parti in cui l’attivista si sofferma sullo sgradevole odore metallico legato alle chemtrails. Da precisare che tutti possono registrare il caratteristico lezzo di zolfo, usato come elemento igroscopico. Soprattutto di sera o dopo una debolissima pioggia chimica zaffate di zolfo si diffondono in ogni dove.
Sapore di metallo
Dopo aver avuto contatti con centinaia di osservatori delle scie chimiche in tutto il mondo per anni, credo di poter stabilire che tra tra il 2% ed il 5% della popolazione sia in grado di sentire l'odore e il "gusto" scie chimiche. Io appartengo a questa categoria.
Essere in grado di sentire con il gusto e l’olfatto le chemtrails e di sperimentare gli orribili sintomi associati alla loro dispersione (irritazione alle vie respiratorie, allergie, senso di spossatezza etc.), mi ha aiutato a capire che i brevi ed evanescenti pennacchi che la gente oggi vede (che alcuni chiamano erroneamente "contrails”) non sono per nessun motivo scie di condensazione. Queste “tracce chimiche” hanno un forte sapore metallico e causano gli stessi disturbi che le persone accusano, quando sono diffuse le scie chimiche persistenti.
Quando le scie durevoli sono state sostituite, soprattutto in assenza di perturbazioni da inibire, da quelle evanescenti, alcuni hanno continuato ad avvertire il solito sentore metallico, anche se più amaro. Ho coniato un’espressione per definire questa esalazione, swamp water, ossia miasma che ricorda quello che si sprigiona dalle acque delle paludi.
Lo stesso olezzo si dovrà avvertire nelle cabine dei velivoli commerciali che prelevano l’aria dall’esterno. Orbene, lo stesso gusto ed odore si notano, se si viaggia in aereo. Così abbiamo la prova che, anche quando non si scorgono le classiche scie persistenti che tendono ad espandersi, sono sempre irrorati veleni, sia con scie temporanee o addirittura con composti finemente nebulizzati, quindi pressoché invisibili.
Fonte: globalskywatch , 2012

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