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Sarà commestibile? …

Da Ortoweblog

Dimenticavo l’altra zucca maturata nel mio orto. Raccolto misero comunque. Due zucche sono davvero poche. Questa ha una forma ancora più strana della prima. Di una tonalità di giallo e un poco bitorzoluta, a forma di fiaschetto, un po’ come quelle che vedete in alcune tele del Quattrocento, utilizzate per portare acqua. Adesso non ricordo di preciso quale sia la qualità e il nome di questa zucca, da qualche parte l’ho scritto nella bustina dei semi, ma non ho voglia di cercarlo e preferisco la prova di persona. La taglio, la cucino, l’assaggio. Sono sicoro all’87% che è una qualità commestibile. Il rimanente 13% è la possibilità che in un momento di smarrimento abbia mischiato dei semi di zucche ornamentali con quelli delle zucche commestibili.

Se l’atra zucca del mio orto si è trasformata – nella favola – in una carrozza, non saprei proprio pensare a cosa questa potrebbe trasformarsi… ci penso per un attimo. Ma sì, forse diventerebbe un sommergibile, uno strano sommergibile sicuramente, di quelli che possono arrivare fin sotto negli abissi dei mari e incontrare altre strane creature, i pesci degli abissi, La vita è un gioco di trasformazioni di forme e colori, che all’apparenza possono sembrare anche buffi, ma nascondono al nostro sguardo inesperto delle specifiche funzioni, fisiologiche ma anche sociali, che proprio per svolgere bene una certa funzione hanno assunto colori e forme particolari. Questa è un po’ la regola anche del design – industriale o artigianale che sia – quella appunto di associare la forma e i colori più consoni per esercitare quella funzione. Accidenti. È complicato curare un orto. Si rischia davvero di porsi troppe domande. Ma, come ci ha insegnato Freud, l’essere umano prova piacere dai suoi meccanismi mentali. E quindi, per oggi, davanti alle mie uniche due zucche, lasciatemi divertire così.

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