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Sarà un concerto per tutti? Torna Abbado alla Scala

Creato il 06 marzo 2010 da Robertoerre

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Foto: Frank Di Polo. Fesnojiv

Per Milano sarà una data storica quando il 4 giugno prossimo Claudio Abbado, il celebre direttore d'orchestra, ritornerà sul podio del Teatro alla Scala di Milano dopo un'assenza durata 24 anni, dove aveva ricoperto il ruolo di Direttore Musicale. Il 4 e il 6 giugno dirigerà la Sinfonia n.2 “Resurrezione” di Gustav Mahler con i complessi della Scala, a cui si aggiungerà anche l'Orchestra Mozart di Bologna, fondata da Abbado, i Cori della Scala e l' l'Arnold Schoenberg Choir della Radio Svedese, e con la con la partecipazione del soprano Rachel Harnisch e del contralto Anna Larsson. Un evento straordinario che però in questi giorni sta creando non poche preoccupazioni tra i molti appassionati di musica classica e i tanti estimatori del maestro, tra cui le centinaia di soci iscritti all' associazione “Abbadiani Itineranti”, che ha sede a Milano, presieduta da Attilia Giuliani. La direzione della Scala ha spiegato che “nel suo carattere straordinario e alto valore simbolico questo appuntamento è un concerto che il Teatro offre a Milano e al suo pubblico”, ragione per cui ha deciso di riservare la prima proposta di biglietti alla platea dei propri abbonati. La capienza della Scala può contenere 4mila posti per i due concerti, i turni di abbonamento sono sei a fronte di 9mila abbonati a cui viene riservato il diritto di prelazione. Solo gli eventuali biglietti rimasti invenduti da questa “offerta” potranno essere acquistati su internet a partire dalle 9 della mattina del 12 aprile. Un'eventualità molto remota considerando l'eccezionalità dell'evento che sicuramente catalizzerà richieste da tutta Italia. Restano validi i 140 posti del Loggione, ma che richiedono come sempre ore di coda per accapparare il fatidico biglietto. La decisione di accettare l'invito del soprintendente Stéphane Lissner, è stata vincolata dalla richiesta che lo stesso Abbado ha posto come condizione d'obbligo: “Tornerò a Milano a patto che vengano piantati nella città novantamila alberi”, una decisione che è stata anche fonte di polemiche. Secondo il progetto di Renzo Piano, gli alberi saranno piantati, in terra e non nei vasi. Era il 1986 quando Abbado lasciò la Scala, una decisione sofferta, ma dovuta a rancori mai risolti. Da Milano andò a Vienna dove accettò la direzione dei Wiener Philharmoniker ( che portò alla Scala nell' 88 e nel '92) e poi con i Berliner, nell'ultimo concerto che diresse alla Scala nel 1993. La sua direzione alla Scala, in età molto giovane, diede impulso al repertorio che venne ampliato grazie al quale il Teatro ricoprì un ruolo culturale di prim'ordine. I due concerti saranno preceduti da un'anteprima il 3 giugno, aperta e riservata ad un pubblico di età non superiore ai 30 anni. Ora spetta alla Scala l'ultima parola per evitare la delusione che serpeggia tra i molti “abbadiani” speranzosi di riuscire a rivedere la sua bacchetta che si alza sul podio.

Roberto Rinaldi


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