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Scandalo Monte Paschi Siena, niente paura per i risparmiatori

Da Mrinvest

Lo scandalo Monte Paschi Siena non mette a rischio i conti correnti e non c’è pericolo di fallimento della banca

Scandalo Monte Paschi Siena, niente paura per i risparmiatori

Le notizie dello scandalo Monte Paschi Siena per le perdite nascoste hanno provocato la scorsa settimana un tonfo del titolo a Piazza Affari, quando, dopo aver raggiunto una quotazione di 0,29 euro il 21 gennaio, ha subìto un crollo verticale fino a 0,23 euro. Le ultime sedute starebbero mostrando forti recuperi in Borsa, con il titolo che oggi sta quotando 0,26 euro, vicino alla soglia pre-crollo.

Tuttavia, il tanto parlare di possibile crac dovuto allo scandalo Monte Paschi Siena ha destato l’allarme tra i risparmiatori della banca. Vale la pena soffermarsi su un punto centrale della discussione: Rocca Salimbeni non corre il rischio di fare la fine di Lehman Brothers, perché 

lo Stato si accinge a prestarle 3,9 miliardi entro il 1 marzo. In più, le sue condizioni finanziarie, pur essendo certamente critiche, non giustificano alcun allarmismo sul fronte fallimento.

Ma anche nel caso malaugurato di un collasso, il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) garantisce fino a un massimo di 100 mila euro per ciascun titolare. Quindi, se un risparmiatore ha uno o più conti in MpS, tutti questi saranno tutelati fino a un massimo di 100 mila euro complessivi, e non per ciascun conto. Al contrario, se si hanno conti cointestati, la tutela è di 100 mila euro per ciascun cointestatario. Solo per le cifre superiori a quelle garantite si correrebbe il rischio di perdite, ma stiamo parlando di uno scenario del tutto improbabile.

E ancora: i depositari di azioni, obbligazioni, valuta e oro possono dormire sonni tranquilli anche nel caso di un crac. La Legge è chiara: in questo caso, i beni tornano in possesso del legittimo proprietario. E anche per i Fondi comuni di investimento esistono garanzie, per il fatto che i titoli sono tenuti in un istituto terzo depositario.
Qualche problema, invece, potrebbe esserci per le azioni e le obbligazioni. Se lo scandalo Monte Paschi Siena si dovesse allargare e dovessero spuntare nuove perdite, ad oggi tenute nascoste, com’è avvenuto con i casi “Santorini” e “Alexandria”, allora il titolo e il bond sul mercato secondario potrebbero precipitare, soprattutto per la perdita di credibilità di Siena.

Tuttavia, pare che il peggio sia già passato, che non ci sia in vista un nuovo scandalo (si spera!) e il titolo segna già recuperi in linea con i livelli di inizio della scorsa settimana, prima dell’ultimo scandalo Monte Paschi Siena. In ogni caso, fallimento a parte, non avrebbe senso (s)vendere un bond, anziché attendere la scadenza, quando esso sarà rimborsato al 100% del suo valore nominale, garantendo nel frattempo all’obbligazionista il godimento della cedola.
Analogo il discorso per le azioni. Il target price per Equita è di 0,27 euro, per Nomura è 0,22 euro. Certo, sono livelli più alti di quelli attuali, ma potrebbero essere rivisti al rialzo con l’attuazione del piano industriale e l’emissione dei Monti-bond.


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