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Scarabocchi

Da Marcello89

Scarabocchi“Io sono verticale ma preferirei essere orizzontale.”
Preferirei cancellare ciò che sono diventato, ciò che mi riflette oggi: verticale, alto, composto, uomo affannato dai doveri, incastrato nei contorni di un copione. Costretto, anche in queste righe che per me erano la fonte per eccellenza di libertà, da regole, formalità che frammentano il pensiero. Vorrei lasciare tutto e stendermi per terra. Fissare in silenzio il soffitto con la finestra spalancata. E descrivere ogni singola sensazione che mi attraversa. Ma non ne sono capace, non più. La realtà mi limita, imponendomi schemi entro i quali sto stretto. M’impone d’indossare le scarpe che avevo da bambino e che adesso non mi calzano più.
Vorrei buttarle via e camminare scalzo, a piedi nudi e sentirmi libero di essere, senza preoccuparmi del ruolo che devo interpretare. Vorrei poter disegnare a mano libera, senza compasso ma con molte sbavature. Senza quella precisione che rende tutto gelido e mortifica, ferisce, disprezza ogni azione, anche la più nobile.
E cancellare dagli orizzonti tutti quei parafulmini verticali che da sempre coprono la vista. Annebbiano l’esistenza. Vorrei essere orizzontale. Tornare a guardare lo spettacolo dal basso, dove tutto sembra più bello, grande ed entusiasmante. E di colpo sentire i crampi per la fame di vivere e gioire di quella irrazionalità che gli anni mi hanno portato via. Tremare. Piangere. Sentirmi sprofondare nell’abisso. Perché tutta questa perfezione di incastri, tutta questa verticale aspirazione non mi fa toccare il cielo ma mi allontana soltanto dal calore della terra.

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