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Scherma: curiosità e imprese dal Ravagnan 2014

Creato il 16 marzo 2014 da Sportduepuntozero

SchermaTra i vincitori dell’8° Memorial Mario Ravagnan (5.a prova Master di stagione) andato in scena nel fine settimana sulle pedane del Club Scherma Torino, spiccano nella categoria 0 di fioretto Alberto Novo e Marta Portesi, due portacolori del club organizzatore nonché giovani consiglieri del club.  Novo ha sconfitto in finale il compagno di sala, Edoardo Sciacca, precedendo anche sul terzo gradino del podio Stissi e D’Attelis. Per la Portesi assalto vincente, l’ultimo, contro la milanese Paola Centemeri. Bella vittoria della pinerolese Francesca Angeli, figlia del Presidente FIS Piemonte Bruno Angeli, nella sciabola di cat. 0. Così della vercellese Elisabetta Ferrero nella spada di cat. 0. Oltre 400 i partecipanti. Molte le note, anche di colore, della due giorni. Nella categoria 2 di fioretto maschile 6.a piazza per il regista e produttore torinese Davide Ferrario (il 27 marzo uscirà in anteprima cinematografica la sua ultima pellicola “La luna su Torino”) e nona per il produttore esecutivo della stessa pellicola, nella categoria 3 di fioretto, Ladis Zanini.

Tra le lame non piemontesi messesi in evidenza nel “Ravagnan 2014” splende quella del già arbitro internazionale Martina Ganassin che si è imposta nella categoria 1 di sciabola e veste i colori della prestigiosa Sala D’Armi Musumeci Greco di Roma. Vittoria per lei contro la torinese Katia Zavaglia, oggi tesserata per l’ISEF Eugenio Meda di Torino. Molto estera la prova di spada maschile di categoria 2. Tra i partecipanti, infatti, il “lontano Johannes Dewall, proveniente da Singapore. Dalla più vicina svizzera sono giunti Cerrutti e Keller, mentre dalla Norvegia Falk. Vittoria in quest’arma di Cosimo Ferro, siciliano. La categoria 1 di spada maschile ha visto salire sul terzo gradino del podio Marco Fenoglio (Club Scherma Casale): “Ottimo il bilancio della manifestazione – hanno detto al termine gli organizzatori – sia in termini di partecipazione che di livello tecnico. E’ sempre molto bello celebrare nel nome di Mario Ravagnan uno spettacolo di queste dimensioni”.


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