Una prova maiuscola quella del valsusino Mattia Casse nel supergigante sulle nevi americane di Beaver Creek. Partito dal cancelletto con il numero 1 di pettorale, l’azzurro ha disegnato traiettorie quasi perfette fin dalle prime porte, molto angolate e più simili a quelle che solitamente contraddistinguono un gigante. Nonostante le non ideali condizioni meteorologiche, con nevischio costante e scarsa visibilità, Mattia ha confermato di aver approcciato la stagione in corso con un atteggiamento diverso rispetto alle precedenti e dopo il 15° posto di alcuni giorni fa, sempre in supergigante e sui pendii USA, ha compiuto nei fatti un piccolo capolavoro rimanendo a lungo sul podio a pari merito con un francese e alle spalle del re di Coppa del Mondo 2014/2015, l’austriaco Marcel Hirscher.
Per Casse al termine è stato un quarto posto di prestigio poichè a togliere lui e il compagno di avventura dalla terza piazza è stato un altro santone del circo bianco, Ted Ligety, già a segno in stagione nel gigante d’apertura sulle nevi austriache di Solden. Per il valsusino, che ha chiuso a 50 centesimi dal vincitore, appaiato al transalpino Adrien Theaux, è questo il miglior risultato di carriera. Lontano dai migliori, sfavorito anche dalle pessime condizioni di visibilità nelle quali è sceso, uno dei protagonisti di questa prima parte d’anno agonistico, il norvegese Svindal. Paris è stato il secondo miglior azzurro, chiudendo 11°. Più distanti gli altri, compreso Matteo Marsaglia, l’altro valsusino in gara, staccato di oltre 90 centesimi dal primo ed al termine collocato sulla piazza numero 18.