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Scienziati NASA trovano evidenze di acqua in un meteorite. Si rilancia il dibattivo sulla vita su Marte

Creato il 09 marzo 2014 da Sabrinamasiero

Meteorite -Yamato-000593Immagine ottenuta da un microscopio elettronico SEM che mostra le caratteristiche sferoidali all’interno di uno strato di iddingsite, un minerale formato dall’azione dell’acqua, nel meteorite marziano Yamato 000593: un’area con delle sfere, indicata con il cerchietto rosso, e’ stata trovata avere circa il doppio del carbonio presente nell’area priva di sferette, qui indicata con il cerchio in blu. La scala in basso a sinistra e’ di 1 micron. Crediti: White LM et al.

Un team di scienziati del Johnson Space Center della NASA di Houston e del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California, ha trovato evidenze di un movimento di acqua passata in un meteorite marziano. Questo viene a riaprire nuovamente il dibattito sulla possibile esistenza di vita passata sul pianeta Marte all’interno della comunita’ scientifica.

Nel 1996 un gruppo di scienziati del Johnson Space Center guidati da David McKay, Everett Gibson e Kathie Thomas-Keprta pubblico’ un articolo sulla rivista Science annunciando la scoperta di evidenze di forme di vita passata nel meteorite Allan Hills 84001 (ALH 84001). In questo studio Gibson e i suoi colleghi si sono focalizzati sulla profonda struttura all’interno del meteorite marziano di 13,7 chilogrammi conosciuto come Yamato 000593 (Y000593). Questo meteorite fu trovato nel ghiacciaio Yamato in Antartide da ricercatori giapponesi nel 2000. Venne classificato come nakhlite, un sottogruppo di meteoriti marziani. Il team, in particolare, mette in luce la presenza di diverse strutture e caratteristiche nella composizione all’interno del meteorite Yamato e suggeriscono che i processi biologici avrebbero potuto essere attivi su Marte centinaia di milioni di anni fa.

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ALH 84001 (Allan Hills 84001), meteorite di origine marziana recuperata nella zona di Allan Hills, in Antartide nel dicembre 1984. Il microscopio elettronica mostra una struttura a catena che per molto tempo è stata pensata di origine biologica. Crediti NASA/D. McKay.

I risultati del team sono stati pubblicati nel numero di febbraio della rivista Astrobiology. Il primo autore, Lauren White, lavora presso il Jet Propulsion Laboratory, gli altri autori sono Gibson, Thomas-Keprta, Simon Clement e McKay tutti del Johnson. McKay, che ha guidato il gruppo di ricercatori del meteorite ALH 84001, e’ morto un anno fa (si veda l’articolo apparso qui).

“Mentre le missioni robotiche su Marte continuano a mettere in luce la storia del pianeta, gli unici campioni di Marte che abbiamo a disposizione sulla Terra sono le meteoriti marziane” ha affermato White. “Sulla Terra possiamo utilizzare piu’ tecniche analitiche per analizzare in modo piu’ approfondito i meteoriti e far luce sulla storia di Marte. Questi campioni offrono indizi sull’abitabilita’ in un antico passato del pianeta Marte”. Piu’ meteoriti di origine marziana vengono scoperti, piu’ la ricerca va avanti e si concentra su questi campioni per una migliore comprensione delle caratteristiche dell’ambiente marziano primitivo. “Inoltre, dato che questi studi sui meteoriti sono confrontati con le osservazioni robotiche attuali presenti su Marte, si riuscira’ anche a far luce sul passato apparentemente piu’ umido del pianeta”.

Le analisi hanno mostrato che la roccia si e’ formata circa 1,3 miliardi di anni fa da un flusso di lava sul pianeta Rosso. Circa 12 milioni di anni fa si deve essere verificato un impatto su Marte che ha espulso il meteorite dalla sua superficie, e che ha viaggiato nello spazio fino a cadere in Antartide circa 50 000 anni fa.

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Microtunnel nel meteorite Yamato. Questa immagine ottenuta con un microscopio elettronico a scansione (SEM) di una sezione sottile di un meteorite marziano mostra dei tennel e nei microtunnel curvati. Crediti NASA/JPL/JSC.

Il meteorite classificato come nakhlite e’ un sottogruppo dei meteoriti marziani. Il materiale meteoriticio marziano si distingue da altri meteoriti e da altri materiali terrestri e lunari per la composizione degli atomi di ossigeno che si trovano entro i minerali di silicato e dai gas dell’atmosfera marziana che vi sono intrappolati.

Il team ha trovato due distinte serie di caratteristiche associate con dei derivati di argilla marziana denominata iddingsite. In particolare sono state trovate delle strutture a forma di tunnel e dei micro-tunnel che appaiono curvi, cioe’ forme ondulate consistenti con variazioni di tipo biologico che si osservano nei vetri basaltici terrestri, precedentemente segnalati da ricercatori che studiano le interazioni dei batteri con materiali basaltici terrestri.

La seconda serie di caratteristiche consiste nelle sferule di dimensioni del micrometro che si trovano tra i vari strati della roccia ben distinti dal carbonato e dallo strato di silicato sottostante. Caratteristiche sferiche simili si sono osservate in precedenza nel meteorite marziano Makhla caduto nel 1911 in Egitto. Misure sulla composizione delle sferule di Y000593 mostrano che sono notevolmente arricchite di carbonio rispetto ai livelli di iddingsite circostante, argilla che si forma in presenza di acqua.

Un’osservazione interessante e sorprendente e’ che queste due serie di caratteristiche in Y000593, recuperato in Antartide dopo circa 50 000 anni, sono simili alle caratteristiche che si trovano in Nakhla, primo meteorite a suggerire segni di processi acquosi sul pianeta Marte.

Gli autori sottolineano il fatto che non e’ possibile escludere la possibilita’ che le regioni ricche di carbonio in entrambi i set di caratteristiche possano essere il prodotto  di meccanismi abiotici. Tuttavia, le somiglianze strutturali e della composizione nei campioni terrestri, che sono stati interpretati come biogenici, implicano la possibilita’ che le caratteristiche marziane si siano formate da attivita’ biotica.

“Le caratteristiche uniche osservate all’interno della meteorite marziana Yamato 000593 sono evidenze di alterazioni acquose, come si e’ anche osservato nei minerali argillosi, e la presenza di materiale carbonaceo associato con le fasi di argilla dimostrano che Marte e’ stato un corpo molto attivo nel suo passato” ha affermato Gibson.

“La natura e la distribuzione del carbonio marziano e’ uno dei principali obiettivi del Mars Exploration Program della NASA. Poiche’ abbiamo trovato carbonio nelle meteoriti di Marte, non si puo’ sopravvalutare l’importanza di avere dei campioni marziani a disposizione per studiarli nei nostri laboratori terrestri. Inoltre, le piccole dimensioni delle caratteristiche carbonacee all’interno del meteorite Yamato 000593 presentano maggiori sfide di qualsiasi altra analisi tentata da tecniche remote su Marte” ha afffermato Gibson.

“Questa non e’ una pistola fumante” ha affermato White del JPL. “Non possiamo mai eliminare la possibilita’ di contaminazione in nessun meteorite, ma queste caratteristiche sono comunque interessanti e dimostrano che gli studi su questo meteorite dovrebbero andare avanti.”

Astrobiology- articolo:
WhiteLauren M., GibsonEverett K., Thomas-KeprtaKathie L., ClemettSimon J., and McKayDavid S.. Putative Indigenous Carbon-Bearing Alteration Features in Martian Meteorite Yamato 000593, Astrobiology. February 2014, 14(2): 170-181. doi:10.1089/ast.2011.0733.
Disponibile su: http://online.liebertpub.com/doi/abs/10.1089/ast.2011.0733

Sci-News.com: Yamato-000593: Meteorite Provides More Evidence that Water Once Flowed on Mars -

http://www.sci-news.com/space/science-yamato000593-meteorite-water-mars-01789.html

Fonte: NASA Scientists Find Evidence of Water in Meteorite, Reviving Debate Over Life on Marshttp://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2014-065

Altre informazioni su ALH 84001:
Un meteorite marziano ricco di storia: http://tuttidentro.wordpress.com/2012/03/03/alh84o01-un-meteorite-marziano-ricca-di-storia/
Il riconoscimento delle caratteristiche della vita terrestre:

http://tuttidentro.wordpress.com/2012/03/04/alh84001-il-riconoscimento-caratteristiche-vita-terrestre/

ALH84001: le ultime news: http://tuttidentro.wordpress.com/2012/03/05/alh84001-le-ultime-news/

McKay, il ricercatore di ALH 84001, ci ha lasciati: http://tuttidentro.wordpress.com/2013/02/24/mckay-il-ricercatore-di-alh84001-ci-ha-lasciati/

Sabrina


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