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Scienziato russo sostiene di aver trovato tracce di vita su Venere

Creato il 25 gennaio 2012 da Zonwu
Venera 13 
Il pianeta Venere non può di certo essere considerato uno dei luoghi più vivibili del Sistema Solare: se anche la gravità non è molto differente da quella terrestre (0,88 volte), con una temperatura superficiale di circa 460°C e una pressione atmosferica 92 volte superiore alla nostra non sembra essere l'habitat ideale per qualunque forma di vita terrestre che conosciamo. 
Sia chiaro: non possiamo escludere a priori, e con certezza matematica, che Venere sia completamente disabitato. Tempo fa, alcuni ricercatori suggerirono l'ipotesi che potessero esistere (in via del tutto teorica) alcune forme di vita negli strati più alti dell'atmosfera di Venere; ma in assenza di prove a sostegno di questo scenario, le caratteristiche di questo pianeta suggeriscono esattamente l'opposto. 
Leonid Ksanfomaliti, scienziato dell'Accademia Russa delle Scienze ed ex membro del team scientifico delle missioni russe che hanno toccato Venere tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, sostiene che alcune delle foto scattate dalla sonda Venera-13 mostrerebbero forme di vita venusiane finora scappate al vaglio degli esperti. 
La sonda Venera-13 venne lanciata nel 1981 a 5 giorni di distanza dalla sua gemella Venera-14, con la missione di atterrare su Venere dopo 4 mesi di viaggio e registrare ogni parametro utile a fornire un quadro più completo sulle caratteristiche del pianeta, oltre che scattare fotografie della sua superficie. La sonda atterrò su suolo scuro e fine, simile a roccia fresca, e iniziò a riprendere il panorama venusiano e a trivellare il terreno per prelevarne un campione. Purtroppo, il periodo di vita della sonda superò di poco le due ore (la sua gemella non arrivò nemmeno ad un'ora) per via delle condizioni atmosferiche di Venere, che ben presto misero fuori gioco i nostri esploratori robotici. 
Venere disco 
Durante le riprese fotografiche, vennero scattate immagini ad alcuni oggetti che sembrarono cambiare posizione da un frame all'altro. "Suggerisco molto coraggiosamente che le caratteristiche morfologiche degli oggetti ci consentirebbero di dire che si tratta di esseri viventi" ha affermato Ksanfomaliti a Ria Novosti.
In una delle immagini, compare un oggetto che Ksanfomaliti definisce "a forma di granchio", e che sembra cambiare posizione da uno scatto all'altro. In un'altra fotografia, Ksanfomaliti vede uno "scorpione" basandosi esclusivamente sulle vaghe forme visibili dall'immagine a bassa risoluzione. Inutile dire che queste affermazioni così spinte hanno suscitato un acceso dibattito negli ultimi giorni.
Iniziamo dal "granchio": come fa notare Jonathon Hill, tecnico del Mars Space Flight Facility che si è occupato dell'elaborazione delle immagini ricevute dalle missioni marziane della NASA, la versione ad alta risoluzione della stessa immagine della Venera-13 escluderebbe del tutto che l'oggetto semicircolare possa essere di un organismo vivente.
Quell'oggetto non sarebbe altro che un componente meccanico della sonda. "Se gli oggetti fossero già stati sulla superficie di Venere, quali sono le possibilità che Venera 13 e 14, atterrate a 1.000 km di distanza l'una dall'altra, possano atterrare a pochi centimetri di distanza da questi oggetti, che si trovano nella stessa posizione relativamente alle sonde? E' molto più sensato dire che è un pezzo del lander progettato per staccarsi durante il dislocamento di uno degli strumenti scientifici" spiega Hill.
L'oggetto in questione sarebbe una copertura semicircolare di una lente della telecamera di bordo staccatasi dalla sonda dopo l'atterraggio. Il cambiamento di posizione dell'oggetto sarebbe dovuto al fatto che Venera-13 possedeva due telecamere, "una di fronte e una sul retro. Un'immagine mostra il tappo della telecamera frontale, e l'altra mostra il tappo della telecamera posteriore, non un solo tappo che si sposta" spiega Ted Stryk, che ha partecipato alla rielaborazione di molte immagini raccolte durante le missioni spaziali russe e americane degli ani passati.
In effetti, questi oggetti erano già noti per essere tappi di strumenti fotografici, perchè la dinamica del distaccamento della copertura delle lenti era già stata osservata con la telecamera della Venera-14. Nel caso di questa sonda, il tappo finì proprio nel punto in cui la trivella avrebbe dovuto carotare il terreno, alterando la misurazione del suolo venusiano (l'apparecchiatura scientifica di Venera-14 analizzò il tappo, non il suolo).
Venere scorpione
Russian Scientist's Claim of Life on Venus Proven False

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Da Renzo Storti
Inviato il 29 novembre a 22:11

Non ci trovo niente di strano, in fondo all'Atlantico vivono animaletti sui bordi dei coni vulcanici, la temperatura non so quale potrebbe essere ma la pressione è certamente maggiore che su Venere

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