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Scissors: Sharon Stone agli esordi recitò in un giallo con un buon taglio

Creato il 21 agosto 2011 da Dejavu
Scissors: Sharon Stone agli esordi recitò in un giallo con un buon taglio1991.

Erano circa 10 anni che Sharon Stone stava cercando di sfondare qualcosa che non fosse un letto e ne mancava ancora 1 prima che raccogliesse un successo planetario accavallando le gambe in quella celebre centrale di polizia di Basic Instinct, mentre le mutandine la aspettavano a casa. Ammesso che ne facesse uso perché la memoria sul punto non m'assiste.Eppure esisteva già un film di buona fattura, uno "svisto cinematografico" che contribuì a far emergere nella Stone quei chiaroscuri che hanno sempre caratterizzato i suoi personaggi più riusciti. Parliamo di Scissors (Forbici), un thriller appunto del '91, dal basso budget ma dalla trama sorprendente di cui l'attrice è indiscussa protagonista e che vidi in un paio d'anni dopo, durante  un freddo sabato sera.

Angie (la Stone) è una giovane disoccupata che ripara bambole e che abita in uno stabile del centro città, a Los Angeles. Le sue uniche frequentazioni sono il terapista, l'antiquario che le procura lavoro e il vicino di casa che l'ha salvata da un'aggressione nell'ascensore. Un uomo dalla barba rossa (molto probabilmente posticcia) l'ha infatti sorpresa nella cabina, ricevendo in cambio una sforbiciata che l'ha costretto alla fuga.Da quell'episodio, le forbici diventeranno il motivo topico di tutta la narrazione, tornando spesso fuori come strumento chiave per aggredire e difendersi dal pericolo.

Alex (Steve Railsback), il soccorritore gentiluomo, s'innamora di Angie e riesce in parte a strapparla dalle sue paure adolescenziali. Il gemello di Alex, un parassita che si finge paralitico per vivere alle spalle del fratello, comincia a provare gli stessi sentimenti per Angie e non appena rimasto solo con la ragazza, non esita ad esprimerli nella maniera più volgare, mostrandole un dipinto a lei dedicato e raffigurante l'aggressione subita pochi giorni prima.

Ma in ballo c'è molto di più per lui, perché se Angie dovesse entrare definitivamente nella vita del fratello, Cole perderebbe qualsiasi ascendente su di lui. Quando Angie scoprirà casualmente tutto ciò, vedendo che Cole è perfettamente in grado di reggersi in piedi, non farà in tempo ad avvisare Alex.
Verrà infatti adescata ad un finto appuntamento di lavoro e finirà intrappolata in un appartamento ultramoderno con finestre isolanti, mobili inchiodati a terra, maniglie di gomma e, nemmeno a dirlo, telefono senza linea...
Scissors: Sharon Stone agli esordi recitò in un giallo con un buon taglio

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Nell'appartamento non c'è traccia di chi le ha esteso l'invito a recarsi lì. Ciò nonostante Angie è in buona compagnia: nella camera da letto c'è il cadavere di un uomo che porta una maledetta barba rossa - come il suo assalitore - e che è stato appena fatto secco da un paio di forbici. 
Le speranze di uscire dall'attico/ trappola sono praticamente azzerate. Angie è un'Alice incastrata in un paese delle meraviglie a rovescio e la cui unica speranza è legata alla zampa di un merlo che potrebbe viaggiare attraverso i condotti dell'aria portando in giro una richiesta d'aiuto. 
Il finale darà letteralmente una sforbiciata alle apparenze con una Stone capace ancora una volta di rovesciare le situazioni a proprio vantaggio scampando a un piano folle e machiavellico. 
Scissors è testimonianza di come nei '90 si riuscisse a fare buon cinema con pochi mezzi, senza per questo risparmiare un centesimo sulla sceneggiatura.

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