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Sclerosi Multipla e Metodo Zamboni: intervista all’angiologo torinese Dr. Ugo Riba

Creato il 11 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate

ribaContinua la polemica innescata da alcuni neurologi sul ruolo dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), nella sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.

Sulla materia abbiamo intervistato l’esperto angiologo torinese Dr. Ugo Riba:


Dottor Riba, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?

Certamente sì e credo che questa sia la più importante scoperta del prof. Zamboni.”

A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?

Mi sono convinto di questo soprattutto per le numerose evidenze cliniche che ho avuto modo di verificare.”


Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?

“Si tratta di uno studio di nessun valore perché eseguito da personale incompetente e chiaramente sulla base di un pregiudizio.”

Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?

Io consiglio sempre ai malati di SM con deficit neurologici ed una età che non consente ulteriori ritardi, ovviamente portatori di una CCSVI, di eseguire l’angioplastica. Consiglio ai più giovani con scarsi sintomi di aspettare.”



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