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Sclerosi Multipla: uno studio conferma la teoria di Zamboni

Creato il 29 novembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Sclerosi Multipla: uno studio conferma la teoria di ZamboniE’ stato pubblicato sul sito della prestigiosa rivista Nature Communications un interessante studio intitolato “L’accumulo perivascolare della microglia indotto dal fibrinogeno è necessario per lo sviluppo del danno assonale nella neuroinfiammazione“.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università della California, l’interruzione della barriera emato-encefalica, l’attivazione della microglia e la neurodegenerazione sono le caratteristiche della sclerosi multipla. Tuttavia non sono noti gli inneschi iniziali che attivano risposte immunitarie naturali e il loro ruolo nel danno assonale. Nello studio si dimostra che il fibrinogeno – proteina del sangue – induce tempi di risposta microgliali velocissimi verso il sistema vascolare ed è necessario per il danno assonale nella neuroinfiammazione. Utilizzando un microscopio a due fotoni in vivo, gli autori hanno dimostrato che la microglia forma gli accumuli perivascolari precedenti alla perdita di mielina o all’insorgenza della paralisi e che, delle proteine del plasma, il fibrinogeno in particolare induce a risposte microgliali rapide e sostenute in vivo. Le perdite di fibrinogeno sono correlate con aree di danno assonale e inducono il rilascio di tipi reattivi di ossigeno nella microglia. Bloccare la formazione di fibrina con un trattamento anticoagulante o eliminare geneticamente il legame dominante del fibrinogeno riconosciuto dal recettore CD11b/CD18 dell’integrina della microglia inibisce l’accumulo perivascolare della microglia e il danno assonale. Secondo gli autori, il rapido e progressivo accumulo perivascolare della microglia attivata dalle perdite di fibrinogeno sull’interruzione della barriera emato-encefalica contribuisce al danno assonale nelle malattie neuroinfiammatorie.


Fonte: http://www.nature.com/ncomms/journal/v3/n11/full/ncomms2230.html

COMMENTO:

Questo studio, davvero molto interessante, conferma quanto ipotizzato dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) già nel 2006. I neurologi che hanno onestà e curiosità scientifica dovrebbero tenerne conto.


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