Scóncio
Derivato di sconciare.
Aggettivo.
1. Turpe, osceno, indecente: un libro sconcio; atti sconci; parole sconce.
2. Si dice di ciò che è fatto male, che è impresentabile: un lavoro sconcio.
3. Brutto, repellente: un animale sconcio.
4. (antico, letterario) Disordinato negli abiti, scomposto, contrapposto ad acconcio.
Malridotto, sconveniente, smodato.
Sostantivo maschile.
1. Cosa indecente, vergognosa: è uno sconcio che il Comune permetta ciò!
2. Cosa malfatta, brutta: questo compito è un vero sconcio!
Sconciàre
Composto di (ac)conciare, con cambio di prefisso.
Verbo transitivo (io scóncio ecc.).
1. (non comune) Conciare male; deturpare malamente, rovinare: un colpo che gli ha sconciato una mano; la bellezza di quella cattedrale era sconciata dalle luci al neon.
(arcaico) Incomodo o impedimento grave.
2. (arcaico) Abortire.
Una (parola) giapponese a Roma e Animali di parole
Cocu [ko’ku]
Voce francese, variante di coucou, propriamente ‘cuculo’.
Sostantivo maschile invariabile.
Marito ingannato o tradito, cornuto.
Gli abitanti di Ceva, comune in provincia di Cuneo, si chiamano cebani. La città nel periodo romano si chiamava infatti Ceba.
Per un pugno di conchiglie
Diciannovesimo libro, terzo indizio
Ecco, quello che manca alla Parolata è un assassinio. Certo, se ci fosse non sarebbe un assassinio normale, ma sarebbe, spero, legato a un disegno, un progetto di assassinio. Anzi, una serie di assassinii, se no il disegno non si riuscirebbe a capire. Quelle cose tipo piaghe d’Egitto, o vizi capitali, oppure le carte dei tarocchi. O no?