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"Scoperti Bimbi Geneticamente Modificati"

Da Risveglioedizioni
Civiltà Extraterrestri, Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Coscienza Aliena, Rapimenti Alieni, Interferenze Aliene, Abduction, Risveglio Edizioni Stati Uniti, trenta nati dopo un esperimento in laboratorio: hanno il Dna di tre persone. La difesa dei quattro medici americani: abbiamo solo ringiovanito ovuli difettosi. lo scienziato: "E' da criminali, rischiano malattie nervose"
Scoperti bimbi geneticamente modificati Stati Uniti, trenta nati dopo un esperimento in laboratorio: hanno il Dna di tre persone DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK - Il «Mondo Nuovo» di Huxley esce dalle fantasiose ma remote pagine della letteratura utopistica per diventare realtà. Una realtà terrificante ma da oggi anche tremendamente vera. Un gruppo di scienziati americani ha fatto nascere i primi esseri umani geneticamente alterati del pianeta. I piccoli, rigorosamente anonimi, sarebbero tutti sani. Il rivoluzionario annuncio è contenuto in uno studio firmato sul Journal of Human Reproduction da Jason Barritt, Carol Brenner, Henry Malter e Jacques Cohen, tutti ricercatori presso il Gamete and Embryo Research Laboratory dell' Istituto di Scienze e Medicina riproduttiva dell' ospedale San Barnabas di West Orange, nel New Jersey. Dallo studio si apprende che ben 30 bambini con il Dna modificato sono venuti alla luce negli ultimi mesi, la metà dei quali sarebbero stati fatti nascere proprio grazie agli esperimenti programmati e messi a punto da Cohen e condotti ormai dal 1997 senza troppa pubblicità nell' ospedale San Barnabas. La tecnica è la stessa adottata anche tempo fa all' università di Torino, ma c' è il sospetto che possano essersi verificate altre manipolazioni nel laboratorio americano. Rimbalzata sul sito Internet della Bbc, la notizia ha subito creato un terremoto transatlantico. Al punto che il sito del San Barnabas ad un certo punto è stato oscurato, forse dallo stesso ospedale, dove i quattro medici si sono resi irreperibili per ore, subito dopo che la notizia dei primi bambini modificati geneticamente stava dilagando su tutta la rete mondiale. Ma in serata, dopo aver avuto il via libera dall' ufficio legale, uno dei ricercatori ha rotto il silenzio per difendersi dalle accuse. «Ci siamo limitati a ringiovanire l' ovulo difettoso aggiungendo circa il 15% di citoplasma del donatore», ha spiegato Carol Brenner, una delle autrici degli esperimenti. «I mitocondri principali restano della madre, con una piccola percentuale di quelli della donatrice. Nessun gene del nucleo è stato iniettato e quindi parlare di bambini geneticamente modificati è sbagliato. Senza queste tecniche queste donne non avrebbero mai potuto avere figli propri». Di diverso parere altri esperti di genetica, secondo i quali i quattro medici del San Barnabas sono tutt' altro che benefattori. Quei trenta bambini sono nati infatti grazie alla tecnica, a dir poco controversa, del cosiddetto «trasferimento ovoplasmico». Un procedimento che consiste nell' estrarre alcuni geni dalla cellula di una «donatrice» fertile per iniettarli nell' ovocellula di una donna con problemi di fertilità a causa di difetti mitocondriali. Oltre ad essere la sede delle reazioni di respirazione e produzione di energia della cellula, il Dna del mitocondrio viene tramandato da madre in figlio, generazione dopo generazione, da quando esiste il mondo. Ma questi 30 bambini geneticamente modificati possiedono non due bensì tre «genitori». I test condotti su due di loro, che oggi hanno un anno, confermano infatti che essi sono portatori di una piccola dose di geni «alieni», non ereditati da nessuno dei legittimi genitori. I geni appartengono infatti al mitocondrio di una donatrice sana e sono stati usati per correggere l' infertilità della loro madre che, da sola, non sarebbe mai stata in grado di concepirli. La portata dell' esperimento è a dir poco enorme. «Così facendo si è interrotto il pedigree genetico di un gruppo di esseri umani», spiega il sociologo David Raindorf. «Si è alterata intenzionalmente l' eredità genetica di un individuo, cancellandone di fatto la storia». Oltre ad essere illegale in molti Paesi, la pratica è condannata da molti anche sul piano etico e morale. «Tali tecnologie di riproduzione genetica aprono la strada ad un futuro a dir poco sconcertante di bambini fatti su misura», mette in guardia Eric Juengst, docente di genetica alla Case Western University. Ma nessuno può fermare questi esperimenti perché svolti con soldi privati e non pubblici. Alessandra Farkas Trasfusione del citoplasma: a chi serve L' OBIETTIVO La tecnica della trasfusione del citoplasma ha come obiettivo lo sdoppiamento degli ovociti di donne che hanno già una certa età, che sono infertili o che si sono sottoposte a parecchi tentativi di fecondazione assistita non andati a buon fine, iniettando nel citoplasma del loro ovocita il citoplasma di una donna giovane, nell' ipotesi che questo possa dare all' ovulo la «forza» per potersi fecondare in modo corretto IL DNA La trasfusione del citoplasma, però, comporta anche la trasfusione nell' ovulo di una parte del patrimonio genetico della donatrice: il Dna mitocondriale. Il Dna mitocondriale ha una funzione molto importante: codifica la sintesi di diverse proteine e contribuisce allo sviluppo muscolare e neurologico del bambino che nascerà L' IPOTESI I bambini nati con questa tecnica potrebbero quindi avere nelle loro cellule un patrimonio genetico non determinato solo dai genitori naturali, ma anche dal Dna mitocondriale della donatrice di citoplasma I RISCHI Questa «contaminazione» potrebbe costituire dei rischi per la salute del bambino. Per esempio, ci sono alcune sindromi, fra cui quella di Kearns-Sayre, causata verosimilmente proprio da alterazioni di geni mitocondriali. Oggi non esistono ancora dati certi sulla sicurezza della tecnica e sulla sua efficacia nel favorire le gravidanze LO SCIENZIATO «E' da criminali, rischiano malattie nervose» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK - «È uno scandalo, un gioco orribile che la comunità scientifica internazionale non può che condannare». Parla il professor Joe Cummins, docente di genetica micromolecolare e Dna presso la University of Western Ontario, considerato il massimo esperto canadese di genetica. «Stanno conducendo questi esperimenti da anni - spiega al Corriere Cummins -, anche se solo di recente sono riusciti a produrre bambini geneticamente modificati». La tecnica usata dai ricercatori del New Jersey? «Hanno preso geni citoplasmatici e li hanno inseriti nell' embrione umano, producendo de facto bambini su misura». Soltanto 15 di questi neonati sono stati «concepiti» nel laboratorio del New Jersey. «Mi risulta che gli altri 15 sono made in Europe - spiega il professore -, sospetto che anche l' Italia sia coinvolta, ma non so quale di Istituto si tratti». La maggior parte dei Paesi ha rifiutato la pratica di modificare il pedigree genetico di un essere umano. Eppure i ricercatori del New Jersey si difendono sostenendo che i loro esperimenti non hanno nulla a che fare con il nucleo della cellula ma si limitano ai geni del citoplasma. «Certo, ma si tratta proprio di quelli che vengono trasmessi da madre in figlio - puntualizza Cummins -, visto che i simili geni contenuti nello sperma vengono distrutti durante la fertilizzazione». «Ciò vuol dire che solo i geni citoplasmici della madre vengono trasmessi ai figli. Una legge rimasta immutata dall' inizio della vita». Eppure, senza l' infusione di geni provenienti dal mitocondrio di una donatrice sana, queste madri dotate di mitocondrio difettoso non avrebbero mai potuto avere figli. «Certo. Ma nessuno ha spiegato loro che questi loro figli quando raggiungeranno la pubertà saranno soggetti a malattie genetiche che potrebbero rivelarsi fatali». Secondo Cummins la combinazione di geni mitocondriali sani e malati potrebbe fornire addirittura «la ricetta di una vera e propria catastrofe genetica». L' esperimento del New Jersey avrebbe insomma messo al mondo una potenziale razza futura malaticcia e «difettosa», scippata dalla normalissima aspirazione di una vita qualunque dalla miopia di scienziati frettolosi e venali e dall' eccessivo zelo delle loro madri. «Parliamo di un esperimento talmente rischioso che non avrebbe mai dovuto essere autorizzato. È criminale che questi dottori abbiano fatto nascere 30 piccoli innocenti, destinati quasi certamente a morte prematura, prima di aver testato le loro strampalate teorie sugli animali», dice Cummins. Che cosa ci riserva il futuro? «È difficile dirlo. Fino ad oggi non esistono ancora metodi per modificare il codice genetico del mitocondrio. E quindi chiunque voglia far nascere bimbi contro natura da madri che non potrebbero aver figli può solo farlo attraverso rischiosi pasticci del genere. Ci vorrebbe al più presto una legge internazionale per impedirglielo». A. F. Farkas Alessandra Fonte: http://archiviostorico.corriere.it

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