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Scrittore? Non sia mai!

Creato il 04 luglio 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Guai ad avvalersi del titolo di scrittore!

Io sono uno scrittore

Se scrivo, se ricavo dei guadagni da quello che scrivo e se pubblico anche, cosa sono?

Molti direbbero uno scrittore ma, a quanto pare, recentemente tale parola è stata bandita dai dizionari dei comuni mortali, riservandola solo a pochi eletti. Eletti da chi o da che cosa non si sa, fatto sta che non tutti possono avvalersene, questo è diventato ormai chiaro. Tuttavia, vorrei aprire una decisa polemica su questo punto perché noi, de Il Mondo dello Scrittore, non riusciamo proprio a sottoscrivere una ghettizzazione del genere né possiamo avvalorare questa tesi che sta diventando un fattore di moda, di élite e di quello spocchioso modo di fare che non riusciamo proprio a digerire. Dunque passiamo ad analizzare la questione e partiamo dal presupposto che chiunque faccia una determinata cosa e ne ricava degli introiti, può avvalersi del titolo che il mestiere gli consente. Se Marco, che si alza ogni mattina prima dell’alba e va nel negozio a preparare l’impasto del pane, per poi metterlo nel forno e renderlo disponibile per la clientela al momento dell’apertura, non è un panettiere, allora cos’è? E Ciccio? Il nostro meccanico? Se si appresta ogni giorno a riparare le macchine, dal momento che lavora in un’autofficina,  e non potesse più avvalersi del suo titolo, allora cosa sarebbe? Un imbianchino? E perché, allora, per uno scrittore dovrebbe essere diverso? Quali sono i parametri che decretano la soglia oltre la quale uno che scrive e pubblica (ricavandone un modesto guadagno) può finalmente ritenersi uno scrittore? Il numero di copie vendute? Le percentuali intascate? Le apparizioni nei vari canali televisivi, intervistato da noti nomi del giornalismo? Dov’è, dunque, il confine?

D’altra parte è proprio vero che la storia non insegna nulla, a nulla è valso abbattere i muri che dividevano le nazioni, se poi gli stessi muri li innalziamo nelle nostre menti, suddividendo in compartimenti stagni il nostro modo di pensare, circondandolo da filo spinato. Sto esagerando con gli esempi? Dite che parlare di muri e filo spinato sia eccessivo? Ebbene, vi ricordo che è proprio dall’intolleranza e dalla bieca abitudine di ghettizzare il genere umano che poi si arriva al peggio. Sono le sottili e insidiose correnti di pensiero che portano a credere che certi concetti siano giusti, quando in realtà sono solo discriminazioni prive di fondamento.

E allora, che male c’è se un povero “scribacchino” decide di porre la dicitura scrittore dopo il suo nome, sul profilo di Facebook? Perché non può farlo? La libertà di espressione in questo Paese dov’è finita? E cosa vuol dire che quella dicitura fa rivoltare lo stomaco a chi lo fa davvero per mestiere? Ed ecco che torniamo a monte del discorso e il termine “mestiere” diventa fondamentale. Dunque, affermo (senza alcun timore di essere smentita) che nessuno, e ribadisco nessuno, in Italia può fregiarsi del titolo di Scrittore, poiché non vi è assolutamente nessuno che può permettersi di vivere solo ed esclusivamente con quello che guadagna dalle vendite dei propri libri. Molti nomi affermati hanno un proprio mestiere principale, con cui pagano le bollette a fine mese e i proventi, derivati dai libri venduti, servono per arrotondare gli stipendi e, nei casi più fortunati, per pagarsi l’iPhone nuovo. Fine del discorso.

Quindi da cosa nasce tutta questa polemica? Dal fatto che vi sono molti nomi emergenti che potrebbero oscurare quelli più noti? E io dico: finalmente! Sarebbe anche ora di giungere a un cambio della guardia, a guardare avanti per accorgersi che nel frattempo il mondo dell’editoria si è evoluto, ha subito diverse metamorfosi passando attraverso fasi, non sempre ben riuscite, che hanno comunque portato molti autori nuovi alla ribalta nel panorama letterario italiano. Sono ancora sconosciuti alla massa? Pazienza, arriveranno a farsi conoscere perché lo meritano e perché sono davvero bravi, molto più di quanto possano esserlo certe Penne famose.

Quindi, per quanto vi faccia storcere il naso…  IO SONO UNO SCRITTORE.


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