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Scrivere libri per ragazzi: Antonella Sacco

Creato il 11 giugno 2015 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Scrivere libri per ragazzi: Antonella Sacco

Nata a Firenze e laureata in Matematica, ho sempre amato leggere e scrivere. Ho vinto l'edizione 2004 del premio MontessoriScrivere libri per ragazzi: Antonella Sacco di narrativa per ragazzi, organizzato dalla casa editrice Raffaello, con un romanzo poi pubblicato con il titolo "Un evento memorabile". Sono stata finalista all'edizione 2005 del premio Loria con il racconto inedito "Fuga", incluso nell'e-book "Tre brevi storie con delitto e altri racconti". Ho pubblicato altri due romanzi per ragazzi: "La torre della Papessa" (2011) uscito nel 2011 nella Serie Arancio de Il battello a vapore (Piemme) e "Lidia, che detesta la Matematica", uscito nel 2013 per i tipi di Scienza Express e un racconto lungo, "Carolina Lucrezia, William e le stelle" uscito nella collana I Gufi dell'editore David and Matthaus.
I miei ebook kindle sono "Lo specchio: 27 racconti", il citato "Tre brevi storie con delitto e altri racconti", "Un grande fuoco e altri racconti", "10 racconti brevi"; "Il prossimo best seller", " Piangere non serve " e "La grande menzogna".

La prima risposta che mi viene in mente è: come per chiunque. Come meglio si può. E, soprattutto, i romanzi per giovani non devono essere considerati di serie B. Il fatto che, in particolare se l'età a cui ci si rivolge è bassa, si debba utilizzare un linguaggio comprensibile non significa affatto che si possa usarne uno sciatto. O che le storie possano essere banali. Anzi. Per scrivere bisogna mettercela tutta, chiunque sia l'ipotetico lettore per cui si scrive.

    Come si sceglie una particolare tematica?

Quando scrivo è sempre su un tema che interessa me per prima: di solito mi si affaccia alla mente un'idea o una scena o un personaggio. Con il passare dei giorni se l'idea "tiene" può darsi che diventi un testo scritto. Difficilmente scelgo a priori l'argomento, non è il mio modo per inventare le storie, anzi avere un tema prefissato spesso mi blocca.
Un aspetto su cui pongo attenzione è il messaggio che viene veicolato dal mio scritto: è importante che sia un messaggio positivo e costruttivo, perché secondo me, anche quando si racconta delle cose negative che fanno parte della vita, ai giovani si deve mostrare comunque una possibile via di uscita, una speranza, un obiettivo. Le mie storie parlano di valori che per me sono importanti e che ritengo importante comunicare ai ragazzi: l'amicizia, la lealtà, il coraggio delle proprie azioni, la curiosità per la scienza, l'importanza della lettura e della cultura.

    Quali sono le maggiori difficoltà che si riscontrano?

Riuscire a scrivere in modo chiaro ma non banale. Semplicità e leggerezza non sono sinonimi di non curato. Quando scrivo per bambini e ragazzi metto la stessa attenzione e lo stesso impegno che metto scrivendo i testi per adulti (coerenza nello svolgersi degli eventi, personaggi credibili e non stereotipi, italiano corretto, caccia ai refusi e alle ripetizioni ecc.), a cui aggiungo la ricerca di termini, frasi e periodi non troppo complessi per l'età a cui mi rivolgo. Trovare il linguaggio adatto a una storia è necessario sempre, ma nel caso della scrittura per ragazzi è più complesso che in altri casi.

    Perché scegliere di scrivere proprio per i giovani?

Non scrivo solo per i giovani, anche se i libri cartacei che ho pubblicato (non come self, ma con editori) sono per ragazzi. La scelta dipende più che altro dalla storia che mi va di narrare: se mi sembra più adatta per una fascia di lettori giovani allora la scrivo per loro, altrimenti no.


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