Dicendo addio al valore catastale, lo Stato potrebbe guadagnare 62 miliardi in più ogni anno. La stima farà certamente tremare i proprietari di immobili.
La rendita catastale, che precisiamo: non è un bonus, consente di pagare le imposte sulla base di un presunto valore e di conseguenza comporta una perdita per le casse pubbliche.
I 62 miliardi, conteggiano gli introiti che l’Erario recupererà se la tassazione avviene in base ai valori di mercato.
Il calcolo per arrivare ai 62 miliardi è così composto:
ICI (25,3 miliardi)
IMPOSTE DIRETTE (31,3 miliardi)
IMPOSTE INDIRETTE (5,6 miliardi)
Il Fisco ha riaperto il «dossier-casa», che prevede anche l’anticipo dell’Imu al 2012.
E siccome dal riordino delle agevolazioni devono uscire le risorse per finanziare la manovra di Ferragosto e la riforma fiscale, la direzione di marcia (o almeno una delle possibili direzioni di marcia) pare tracciata.
La misura può essere abolita solo in caso si trovi un altro criterio per determinare il valore immobiliare ai fini delle imposte sul possesso.
Il criterio più ipotetico sarebbe un incremento della rendita catastale uguale per tutti, quella più lenta invece una revisione degli estimi.
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