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Se la campagna elettorale si fa col Photo shop…

Creato il 23 marzo 2011 da Massmedili

Se la campagna elettorale si fa col Photo shop……che poca voglia di andare a votare! Passi per Lottizia Moratti che negli onnipresenti cartelloni stile Berlusca ha una faccia che sembra fatta di pongo…

… neanche stirata, fin poco umana dato il tentativo di cancellare qualsiasi ruga, anche quelle di espressione, fino a cancellare l’espressione. Che il centro destra berlusconiano abbia il vizio di ricorrere alle immagini assurdamente patinate, fino all’autogol, lo sapevamo già. Di certo l’uso di Photoshop in questo caso è risultato devastante: la Moratti di suo ha un sorriso un po’ alla Stanlio, che non aiuta, e di solito sorridendo scopre anche una generosa porzione della gengiva superiore. Qui gliela hanno accuratamente rincalzata e nascosta,  sopprimendo qualsiasi idea di ruga intorno alla bocca, con l’effetto che più che sorridere sembra che ringhi, snudando lunghissime zanne  quasi vampiresche. In più Lottizia ci mette del suo con i soggetti: notate con che poca naturalezza tiene (in punta di dita, mica impugna) la ramazza del soggetto che la ritrae come improbabile operatrice ecologica con gilet fosforescente sopra il tailleurino con jabot (tenuta comunissima per le spazzine milanesi, è chiaro). Gli altri cinque soggetti sono altrettanto orribili se non peggio: ritratta in mezzo ai bambini nell’affermazione che lei ha a cuore la famiglia, con le unghie laccate di scuro, ha più che altro un’aria famelica, da Crudelia De Mon in mezzo a un branco di cuccioli di Dalmata. Il soggetto “una Milano dove è più facile muoversi”, presente in tutte le fermate dell’autobus che non passa mai, la vede assurdamente felice (“non è che ride alle nostre spalle?”, pensa il pendolare stressato) mentre calza un elemetto di sicurezza. Cioè, ci vuole un po’ per capire che sull’elmetto c’è scritto “Metrò linea 5“, esattamente quello che tutti i milanesi che stanno fra San Siro e Niguarda maledicono tutte le mattine causa infiniti cantieri. E lei lì, eterea fino alla stucchevolezza, con l’aria non di una normale signora nella sua sessantina, ma di un manichino ultralisciato.

Insomma, il centro sinistra dovrebbe avere vita facile nello smontare una campagna così irritante. O no? NO.

Giuliano Pisapia sindaco per Milano Home Page
Perché nel cartellone a soggetto unico anche il prode avvocato paladino del cittadino non sembra un ultrasessantenne normale, ma un bambino tinto, anche lui senza una ruga a pagarla oro, e con un sorrisino tirato e storto che pare quasi abbia un piccolo rictus… Se a questo si aggiunge il funereo cartellone di sostegno in bianco e nero di Pierluigi Bersani (ma anche lui, santo cielo, è vicino ai 60: qualche rughetta gliela vorrai lasciare in faccia? Niente, sembra un anguria che imita Crozza) che non si capisce che cosa  ci sta a fare, anche qui siamo molto vicini all’autogol.

Va a finire che il più vecchio di tutti sui manifesti sembra Manfredi Palmeri,

Manfredi Palmeri
candidato del terzo polo, che è l’unico che di anni ne ha veramente 37 e non ha esagerato con Photoshop sui manifesti (oddio, veramente nella foto centrale della sua pagina Facebook un po’ troppo liscio sembra anche lui, però ha ancora un’aria umanoide).

Non ne faccio una questione di programmi, per carità. E’ solo una questione di immagine. Certo che a guardare i cartelloni, di andare a votare per le amministrative a Milano passa la voglia.


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