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Se non ora quando?

Da Abattoir
Chiunque abbia un contatto facebook negli ultimi giorni avrà sicuramente notato i profili di amiche con immagini di donne famose come Rita Levi Montalcini, Nilde Iotti, Virginia Woolf e molte altre. “Se non ora quando?” è il nome della protesta che dilaga in tutta Italia e coinvolge migliaia di donne stanche di sentirsi offese e di veder lesi i propri diritti e la propria dignità. “Quest’Italia non è un paese per donne…” lo dice l’attrice Angela Finocchiaro, in uno spot di Cristina Comencini, che invita le donne a scendere in piazza il 13 febbraio per manifestare tutte insieme il nostro dissenso nei confronti di una politica, di una cultura e di una società che troppo denigra la nostra immagine. Bunga-bunga, festini privati, decine di donne ad allietare il nostro caro premier. E poi soldi, gioielli, case in comodato d’uso, viaggi… senza dimenticare i bei posticini in politica. Ma basta ricevere dei regali per vendere il proprio corpo ad un vecchio decrepito e pervertito? Basta così poco per vendere il proprio corpo e la propria dignità? Evidentemente no, se le donne hanno deciso di protestare non solo su facebook, ma anche scendendo in piazza. Da secoli ormai la condizione della donna è pessima, sempre considerata inferiore rispetto agli uomini. E proprio nel XXI secolo, dopo decenni di lotte e rivolte per conquistare i pari diritti, la dignità delle donne sembra aver toccato il fondo. E nonostante donne che vendono se stesse agli altri, esistono donne che non danno il culo al vecchio di turno per un buon voto all’università, per un posto di lavoro o più semplicemente per fare la bella vita. Donne, studentesse, lavoratrici, casalinghe, mogli, madri di famiglia, figlie: siamo tutto ciò e viviamo con grande dignità. E anche se abbiamo meno di trent’anni non necessariamente siamo delle sgallettate pronte a servirla su un piatto d’argento. Abbiamo una volontà, abbiamo coraggio, pensiamo al nostro futuro, studiamo con grande fatica e passione per avere domani il lavoro dei nostri sogni. Lavoriamo ventiquatt’ore al giorno, fuori e dentro casa. E non riusciamo a capire il come e il perché di tanto degrado morale della cultura e della politica. Ma non è giusto che a protestare siano solo donne. Vogliamo gli uomini accanto. Quelli che hanno capito il valore di una donna, quelli che ci rispettano, che non ci denigrano con atteggiamenti maschilisti, che rispettano i nostri diritti e che non si pongono il problema di passare l’aspirapolvere e di andare a fare la spesa. Vogliamo questi uomini, non quelli che ci considerano merce di scambio, puro piacere sessuale e nulla più. Siamo stanche di vedere sfruttato il nostro corpo e di essere considerate solo per quello, siamo stanche di vedere tette e culi dovunque. Una donna è molto più che un corpo.


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