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Se prima non potevamo essere conte...nti, adesso c'e' poco da stare allegri

Creato il 16 settembre 2014 da Coffee Break 2014 @coffeebreak2014

SE PRIMA NON POTEVAMO ESSERE CONTE...NTI, ADESSO C'E' POCO DA STARE ALLEGRIMi presento: mi chiamo Giuseppe e sono interista (e simpatizzante del Palermo). Così chiariamo subito che probabilmente, in qualche occasione, potrei non essere imparziale. Però giuro che proverò ad esserlo il più possibile.Mi occuperò di sport ma sappiamo bene che in Italia parlare di sport significa prevalentemente parlare di calcio. E poi, diciamoci la verità, durante la pausa caffè noi uomini parliamo di calcio; o meglio parliamo di calcio se abbiamo esaurito l'argomento donne. A meno che non sia lunedì oppure l'indomani della Champions; in questi casi si parla di donne solo se il guardalinee-donna non ha chiamato un fuorigioco che doveva essere sbandierato. Ma questa settimana non ci sono stati casi del genere.Partiamo subito. Capitolo Conte e Allegri. I due tecnici italiani si sono dati il cambio sulla panchina della Juve e Conte, abbandonata la barca Juve, ha preso il posto del povero ma colpevole Prandelli alla guida della nazionale. Se il buongiorno si vede dal mattino, pare proprio che Conte sia sulla strada giusta, ma se il tanto osannato Zaza diventa eroe di Norvegia con la nazionale e poi è il peggiore in campo nella disfatta del Sassuolo contro l'inter allora bisogna convincersi che occorre ancora lavorare tanto. Il calcio italiano ha bisogno di ripartire da zero, di cambiare mentalità, di emanciparsi dai soliti schemi conservatori che ci hanno portati ad essere una delle peggiori nazionali del globo, strapazzati ai mondiali in Brasile perfino dal Costa Rica. Purtroppo credo che il nuvo presidente di lega, Tavecchio, non sia all'altezza della situazione, soprattutto se è ancora convinto che gli stranieri debbano tornare al loro paese a mangiare banane. Non è un problema di stranieri, e nemmeno di banane, qui si tratta di cambiare la mentalità, necessitiamo di un nuovo sistema che parta dal basso, dalla scuola, che non riguardi solo il calcio ma tutti gli sport, perchè significa educare i ragazzi a stare insieme tra loro nel rispetto delle regole ma anche e soprattutto delle loro aspirazioni e del loro talento. E c'è bisogno che qualcuno sappia gestire bene queste risorse, indirizzandole nel modo corretto, senza necessariamente pensare a gonfiarsi le tasche ma pensando al bene dei ragazzi e dello sport italiano. In Italia è difficile che ciò accada, ma a noi non costa nulla sperare che qualcosa possa cambiare.
Intanto domenica pomeriggio è accaduto qualcosa che noi italiani sognavamo da tanto ma che non pensavamo potesse più accadere:il mitico Valentino Rossi è tornato a vincere e lo ha fatto proprio nel circuito italiano di Misano. Una stella è tornata a brillare.Per quanto riguarda il campionato di calcio, questa domenica si è giocata la seconda giornata, che ha già dato delle indicazioni importanti. La Juve si conferma la squadra da battere, nonostante il cambio in panchina e le assenze di Pirlo e Vidal ha dato spettacolo e liquidato due a zero l'Udinese, nuova squadra di Stramaccioni, allenatore che per la prima volta ha battuto la Juve nel proprio stadio con l'Inter due stagioni fa. La Roma, col minimo sforzo, ha battuto l'Empoli e rimane la vera rivale della Juve per la lotta allo scudetto. Milano risorge a suon di goal, ben sette per l'Inter contro il Sassuolo e cinque per il Milan contro il Parma; è ancora troppo poco per poter dare giudizi ma è certo che la voglia di tornare protagonista delle due milanesi è tanta. Il Napoli ha perso in casa col Chievo, Higuain ha pure sbagliato un rigore ma è arrivato il momento per il presidente De Laurentis di capire che, se non rispetta i tifosi e soprattutto se non spende come ha fatto fino all'anno scorso, la squadra non sarà mai all'altezza di vincere uno scudetto. La Fiorentina, nonostante la permanenza di Cuadrado, non riesce ad ingranare e si fa già sentire l’assenza di Pepito Rossi; il pareggio in casa contro il Genoa non è un buon inizio. La Lazio vince in casa col Cesena per tre a zero ma visti i valori in campo era il minimo; sorprende invece l’Atalanta che vince a Cagliari, dove ancora non avranno ben capito i meccanismi di Zeman. La Samp batte a Genova il Torino, che senza Immobile e Cerci è proprio un’altra squadra.
Siamo solo all’inizio ma sono certo che ne vedremo delle belle.
Giuseppe
E per finire, il tanto odiato posticipo del lunedì, in cui il Palermo è stato sconfitto dal Verona dell’ex Luca Toni; dopo essere andati in vantaggio, i rosanero si sono fatti raggiungere proprio da Toni, su rigore, e poi hanno buttato alle ortiche quanto di buono fatto in questa partita con un autogoal, nel finale, di Pisano. Peccato davvero, poteva essere un punto prezioso, soprattutto in vista delle prossime insidiose partite in cui il Palermo faticherà a far punti. Siamo solo all'inizio ma sono certo che ne vedremo delle belle..-Giuseppe

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