Magazine Per Lei

Se sarei un donna

Da Robertodragone

I lettori silenziosi più affezionati sanno già da tempo che sono un cretino.

(A tal proposito, vi ricordo che ho tolto l’ICI sui commenti, quindi ora commentare su questo blog è completamente gratuito)

Sono mesi che ricevo visite da google di aspiranti drag queen che cercano consigli su come vestirsi da donna e arrivano al mio blog grazie a questo post. Ma dico io, che diavolo di consigli cerchi? Sai (presumo) spogliare una donna e non la sai vestire? Le mutandine vanno sotto i jeans, o la gonna. Il concetto è uguale a quello maschile. Non con la gonna, parlo dei jeans. Il reggiseno va sopra o sotto la maglietta, dipende dalle idee politiche della proprietaria delle tette. Ma visto che tu sei un maschio e non hai (presumo) le tette, metti il reggiseno dove diavolo ti pare e sorridi. Comunque, visto che sono un cretino calco il discorso, sperando che google me la mandi buona.

Io propongo la giornata degli scambi di sesso. Per un giorno l’anno io scambio la mia vita con quella di un’amica, della mia fidanzata, o la mia sposa, e faccio tutto ciò che avrebbe dovuto fare lei quel giorno, e lei fa lo stesso con me. Questo perché, oltre al semplice motivo che tutti sanno cioè che lo scambio delle parti ad alcune coppie eccita, sarebbe utile per far comprendere a tutti cosa significa essere dell’altro sesso, anche solo per un giorno. Io proporrei anche un vestiario adatto, ma solo per farci due risate. Immaginate un uomo in un asilo nido, o come commesso in un negozio di intimo femminile, o immaginatelo a fare ‘la ragazza immagine’ nelle fiere; poi immaginate una donna a presentare un programma in giacca e cravatta, una donna come idraulico, o una donna e presentare Uomini e donne.

E’ vero che ci sono alcuni lavori predisposti per un sesso in particolare, e sarebbe utile vestire panni quasi opposti ai tuoi. Forse capiremmo qualcosa di noi.

Ho inviato la richiesta della giornata di scambi al presidente della galassia e attendo risposta. Intanto mi chiedo, ma se io fossi una vera donna per un giorno?

 

Il tempo che passerei in bagno a prepararmi non dipenderebbe dal mio narcisismo, ma sarebbe direttamente proporzionale alla dimensione delle mie tette. Farei anche degli esperimenti in nome della scienza come saltellare o far girare l’hula hoop. Dopo essermi vestita e coperta il più possibile, uscirei finalmente dal bagno. Forse indosserei un megamaglione che non lascerebbe intravedere neanche un filo di pelle, o immaginare lontanamente la forma del mio corpo. Mi metterebbe in imbarazzo avere una scollatura generosa e avere il sessanta per cento delle mie tette fuori. Insomma, se mi viene da saltare e ne esce una fuori? No no, metterei il maglione, che è meglio. Poi indosserei un jeans stretto ma non troppo. Un jeans che metterebbe in risalto il culo, ma non come per dire “Guardatemi!” ma più come un dolce bisbiglio che fa “Psss!”. A proposito di psss, devo ricordarmi di sedermi quando vado in bagno. Ma poi si prende la mira o fa tutto lei? Poi vedremo. Parlavo del vestiario. Niente perizoma, sembra scomodo. E poi il bidet interdentale l’avrei già fatto il mattino. I capelli li legherei sicuramente. Sono certo che prima proverei a dargli un effetto mosso agitando la testa (ovviamente a seno nudo, sempre in nome della scienza), ma poi cambierei idea sbattendola contro la porta.

Cose che non farei. Per prima cosa non farei scoregge, è poco femminile. Se proprio non ce la facessi mi chiuderei in bagno, petando meno rumorosamente che posso (per poi recuperare una volta tornato uomo con l’iscrizione al torneo nazionale, il famoso “Prrrrimo!”). Poi non indosserei mai una gonna. Mi fa senso pensare che passi dell’aria lì sotto. Già mi farebbe impressione toccarmi e non trovare nulla. Tutto ciò che indosserei (mutandine, collant, jeans) andrebbe aderente al mio corpo, e so che mi darebbe una strana sensazione. Sono abituato a cose larghe, e uno spazio avanti per contenere il così detto cono gelato.

Sicuramente non voglio essere una gallina, una di quelle che cammina per strada e provoca incidenti stradali, o mangia gratis al McDonald’s. Una di quelle ragazze che apre le porte aprendo le gambe, o mangia il chupa chups come se fosse disoccupata. Insomma, a una di quelle sciacquette biondo platino farei pensare solo un titolo a questo post.


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