Con i sentimenti non si gioca, mai. Non sono scherzi quelli che mettono in gioco i sentimenti, la sincerità ed il proprio io. I sentimenti vanno alimentati anche con le parole, con i gesti, la gentilezza, la delicatezza, la discrezione. Mai con le illusioni, gli inviti/disdette, le bugie, i tranelli verbali, le mezze frasi, le semi confessioni, e poi la doccia fredda della verità sbattuta in faccia. Se l'uomo a cui avete per puro caso - pura illusione, utopia - avete aperto il vostro coeur-en-hiver, mentre lo aiutate in un lavoro non banale, vi ringrazia freddamente mentre nel frattempo progetta un'altra vita con un'altra, crea una famiglia mentre si diverte ad illudervi, dopo avervi invitato a caffé ed aperitivi... - a sfruttare le vostre competenze e a spremere il limone finché è gli è utile, mentre fa un figlio con un'altra -, distruggetelo con la fantasia...
Non perché sia un uomo profondamente malato che si è divertito ad essere crudele con voi. Intimamente osceno a diventare il vostr intimo confessore per poi vomitarvi la sua verità. Disgustosamente egoriferito a sottolineare la vostra inadeguatezza. Non perché ha usato il suo Potere per distruggere le vostre (giuste o sbagliate) illusioni. In fondo le illusioni, bastava non alimentarle con inviti, frasi ad effetto e giochi di parole. Ma perché "qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure".
Il mondo deve sapere che vi ha usato-e-gettato via come un kleenex. Che si è divertito a manovrarvi a suo uso-e-consumo come una "pedina", magari rara e più sofisticata di altre, ma pur sempre pedina, da buttar via quando non era più comoda. E una volta, consumata, gettata nell'oblio per la nuova fiamma.
Il mondo deve sapere che il "falso femminista", dopo aver capito che un pugno di email "è tutto quel che ha di me", ha solo suscitato la mia delusione, ora le sue labbra potrà spedirle ad un indirizzo email nuovo, la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altra...
Sono stata usata da un carrierista, uno che quando si era stufato della relazione epistolare mi ha spedito la foto di suo figlio, un grazioso e innocente cucciolo di poche settimane coi suoi occhi e lo sguardo severo che hanno solo i bimbi nei primi mesi - come se avessero già capito tutto della vita -? "Non ho più tempo. Ora è arrivato F. scusa la mia vita si è incasinata". E quando io - senza capire ho detto sì - hai detto è tutto quel che hai di me, è tutto quel che ho di te.
"Ora le tue labbra puoi spedirle ad un indirizzo nuovo, ora la mia faccia puoi sovrapporla a quella di chissà chi altro, ancora i tuoi 4 assi bada bene di un colore solo, bada bene, li puoi nascondere o giocare con chi vuoi, o farli rimanere buoni amici come noi..." (RIMMEL)
Ma perché non dirlo 9 mesi fa??? Perché coltivare le illusioni sprofondandomi nella notte più nera?
Quando gli ho detto che non era giusto che continuassimo a scriverci, mi ha risposto: "Fai quello che ritieni giusto per te. (...) appena avrò capito chi potrebbe essere la persona cui spedire il curriculum te lo farò sapere e glielo segnalerò volentieri. Ti abbraccio O."
Ecco, santa voglia di vivere e dolce venere più di me..., come un uomo sa distruggerti con tre email, ben assestate.
Ma non bastava scrivermi 8 mesi fa e dirmi: "Non posso più scriverti perché avrò un bambino e non voglio illuderti, restiamo amici se vuoi"? Perché confondere i miei alibi e le tue ragioni? Perché mandarmi email di complimenti per mesi per stracciarmi, devastarmi, con una Jpeg?
Come quando fuori pioveva e tu mi domendavi se per caso potevo aiutarti a fare la scaletta di Eric Schmidt... Come, quando io senza capire ho detto sì, hai detto è tutto quello che hai di me...
Ecco, i tuoi quattro assi puoi nasconderli o giocarli con chi vuoi. Ma avermi distrutto, quando io sono sempre stata sincera e trasparente, no, questo è stato un colpo basso. Una crudele messinscena per farmi fuori. Quando sarebbe bastata un'email, come ti ho sempre detto: "se non vuoi che ci scriviamo, basta un'email". Ma non una email così caustica e assassina, un'email tranquilla: "non ho più voglia che ci scriviamo, non è più tempo di scriversi, ho troppi impegni e non sono più libero". Non una Jpeg da "omicidio perfetto"