Magazine Cucina

Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.

Da Lacucinadiqb
Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.
Chissà come sarebbero andate le cose se, nel Paradiso Terrestre Eva, invece della succosa melograna, avesse offerto ad Adamo un'invitante cipolla di Acquaviva. Il suo profumo delicato, il suo colore vivace, la sua forma unica avrebbero sicuramente soddisfatto anche quello scemo cosmico del serpente.Tutto quel tramare per finire cacciato in malo modo. Forse pensava di trovarsi in un reality.
Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.
Per i Persiani la cipolla era sacra, per gli Egizi era un oggetto di culto (come la Kelly di Hermes) in quanto ritenevano che il suo forte aroma fosse in grado di ridare il respiro ai morti (o di stroncare i tombaroli), per i lottatori Romani era indispensabile, meglio del Gatorade: mangiata prima dava energia, strofinata sulla pelle poi leniva le ferite e rassodava i muscoli. Nel medioevo poi qualche bontempone le attribuì indiscusse qualità afrodisiache, spalancando le porte all'inventore delle mentine.
Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.
Ma è nella rossa terra pugliese che la cipolla palesa tutta la sua bellezza e grazia, doni che non appartengono solo alla cipolla, a quanto raccontano le leggende.Si narra che tanto tempo fa un suddito di Grottaglie si ribellò al feudatario per evitare che la sua sposa trascorresse con quest’ultimo la prima notte di nozze, come la legge - ius prima noctis - imponeva. Fece una bella pensata (chissà che gliela suggerì) e si travestì da donna: indossò l'abito nuziale, acconciò i capelli e passò il belletto sulle guance così da rendere più evidente il turbamento virginale ma....si dimenticò di tagliarsi i baffi! Venne così scoperto e il feudatario tornò a prendersi la giovane sposa.Vatti a fidare degli uomini....;)
Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.
Ora però facciamoci seri e, in onore al Con-Taste che gli amici di Cibvs hanno organizzato per l'evento enogastronomico che si terrà presso l'Ippodromo di San Siro, dal 15 al 18 settembre, Taste of Milano, ho scelto uno degli ingredienti che i 20 chef utilizzeranno per la realizzazione dei 60 menù che si potranno a gustare durante i 3 giorni del Taste e ne è uscita questa Tatin di Cipolle.
Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.
Ingredienti800 gr di cipolle di Tropea o di Acquaviva, 200 gr di zucchero semolato, 70 gr di zucchero salato (meglio se chiarificato), 3 cucchiai di senape di Digione, 1 cucchiaio di finocchietto selvatico tritato e gli ingredienti per la sfoglia veloce (qui) di Michel Roux, 3 grani di pepe nero, 2 bacche di ginepro, sale.

ProcedimentoPreparare la sfoglia secondo il procedimento sopra indicato (oppure potete sostituirla con quella già pronta in commercio).Caramellare lo zucchero con un paio di cucchiai di acqua nello stampo da tatin posto sul fuoco (meglio usare un frangifiamme) e ottenere un caramello ambrato. Togliere dal fuoco, unire il burro, mescolare bene con un mestolo di legno.Nel frattempo far bollire in acqua salata con il pepe e il ginepro le cipolle per 10'-12'. Toglierle dall'acqua, asciugarle con carta casa, tagliarle a spicchi, lasciarle sgocciolare qualche minuto e disporle sul caramello facendo molta attenzione (le ustioni da caramello sono terribili!).Stendere la pasta sfoglia dello spessore di 3'', spennellarla con la senape mescolata al finocchietto, porla sopra le cipolle rimboccando i bordi e cucinare per 30' nel forno statico già caldo a 200°.Alla fine della cottura (o a doratura della sfoglia) lasciar riposare 5' lontano dal fuoco.Coprire con il piatto dello stampo (o con un piatto da portata) e rovesciare la torta. Potete servirla con una misticanza fresca o del radicchio appena appena amaro.

Se vuoi una cosa fatta bene, falla da te.La Sposa di Grottaglie

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :