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Segnalazioni #17: Processo a Dio/La bambina che diceva sempre di sì

Creato il 24 febbraio 2012 da Lafenice
Ciao a tutti carissimi!
come state oggi? Io sono diabolicamente stanca ma mai abbastanza per evitare i miei (nostri) cari amici libri! Vorrei proporvi due uscite quest'oggi: Processo a Dio di Hitchens e Blair (si, proprio il caro Tony) e La bambina che diceva sempre di sì di Maud Lethielleux. Trovo estremamente interessante il primo, in quanto si concentra su un di quegli interrogativi che non avranno mai una conclusione vera e propria, ovvero qual'è il ruolo della religione nella società di oggi? (questo dialogo/diatriba mi ricorda molto "disputa su Dio e dintorni" di Augias/Mancuso).
Il secondo, invece, pur essendo completamente diverso è comunque interessante per la profondità emozionale dei temi trattati: l'amore genitori/figli, la libertà, la natura.
Insomma signori: abbiamo due libri importanti qua sul diario quest'oggi!
Segnalazioni #17: Processo a Dio/La bambina che diceva sempre di sìTony Blair, Christopher Hitchens
Processo a Dio
La religione fa bene al mondo

Pagine: 93 Prezzo: 10,00 €
“La religione è il vero pericolo per la sopravvivenza della civilità,
sarà la morte di noi tutti, la fine dell’umanità”
Christopher Hitchens
“Non si può sostenere che la religione è il male. Può essere distruttiva, ma può anche creare un pozzo profondo di compassione, come spesso fa”.
Tony Blair

Segnalazioni #17: Processo a Dio/La bambina che diceva sempre di sì

Hitchens

 Hitchens, giornalista di grande piglio e spessore, fra i “100 intellettuali più popolari al mondo” secondo Foreign Policy e la britannica Prospect, battagliero secolarista atterrato solo da un cancro alla tiroide lo scorso 16 dicembre, e Blair, ex decennale Primo Ministro britannico convertitosi al Cattolicesimo nel 2007, uno dei leader politici dell’Occidente che più apertamente si sono dichiarati uomini di fede, eppure, quanto di più lontano si possa immaginare da un politico cattolico (ha aperto il matrimonio civile agli omosessuali con le civil partnership; ha costretto case famiglia e organizzazioni religiose a dare bambini in adozione anche alle coppie gay; ha stanziato grandi investimenti nella ricerca sulle staminali). I due si scontrano in queste pagine sul ruolo della religione nella società globalizzata del XXI secolo, sulle sue ripercussioni sulla politica e sì, sull’umanità. Le rispettive posizioni non potrebbero essere più lontane. Solo su due cose si trovano d’accordo: il concetto di trascendenza e la possibilità dello spazio per due popoli in Terra Santa, israeliani e palestinesi.
Le fondamenta del loro ragionare sono chiare: per Hitchens “la religione è una dittatura celestiale, una specie di divina Corea del Nord (…), che offre all’uomo la salvezza, al piccolo prezzo di rinunciare a tutte le sue facoltà critiche”. Per Blair, invece, “la religione è una spinta fondamentale a operare per il bene per la maggior parte dell’umanità”.
Segnalazioni #17: Processo a Dio/La bambina che diceva sempre di sì
Il libro, 5 stelle su Good Reads, pubblicato originariamente in Canada per Anansi (2011) con il titolo Hitchens VS. Blair, è il resoconto dell’eccezionale dibattito organizzato a Toronto il 26 novembre 2010 dalla fondazione Munk Debates, dell’uomo d’affari e filantropo Peter Munk, di fronte a quasi 3mila persone.
Le domande dall’una e dall’altra prospettiva si rincorrono. Le religioni provocano gravi danni alla salute delle nazioni o contribuiscono allo sviluppo delle civiltà? Fomentano ingenue superstizioni o aiutano a trovare il senso del proprio agire quotidiano nel mondo? Fino a che punto la fede in Dio influenza il modo di pensare e di agire? La religione si intromette troppo nella vita politica degli Stati?
Le parti in causa sono argute, provocatorie, avvincenti, agili, ironiche. E non si fanno mancare un certo humour. “Bada all’essenza di quel che dicono le sacre scritture. All’ essenza del messaggio di un uomo chiamato Gesù”, sollecita Blair, e Hitchens – che venne chiamato dal Vaticano a fare da “avvocato del Diavolo” nella causa di beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, a cui tra l’altro ha dedicato un libro, “La posizione della missionaria. Teoria e pratica di madre Teresa.” (minimum fax 2003) -, risponde: “A me non dispiace neanche il messaggio di Medici senza Frontiere”.
“Possiamo chiamare Dio chi sfrutta la credulità umana? Chi alimenta la fede attraverso la nostra paura della morte? Chi ci condanna alla vergogna per gli atti sessuali? Chi terrorizza i bambini con le fiamme dell’inferno? Chi considera le donne come una specie inferiore? Chi vuole farci credere che l’uomo è stato creato invece che essersi evoluto? La religione spinge persone intelligenti a fare stupidaggini”, è la conclusione che ci lascia Hitchens.
Tony Blair
È stato ministro del Regno Unito dal 1997 al 2007. Nel 2008 ha lanciato la Tony Blair Faith Foundation, una fondazione per il dialogo interreligioso. È anche fondatore della Africa Governance Initiative, un’organizzazione che lavora con i leader e i loro governi per lo sviluppo di Ruanda, Sierra Leone e Liberia. Nel 2010 la sua autobiografia Tony Blair. Un viaggio (Rizzoli) ha conquistato la vetta delle classifiche anche in Italia.
Christopher Hitchens
Giornalista, autore di una ventina di saggi, tra cui il bestseller internazionale Dio non è grande: come la religione avvelena ogni cosa (Einaudi), il saggio straniero più venduto in Italia nel 2007. Columnist di Vanity Fair, ha collaborato con Atlantic Monthly e Slate. Suoi articoli sono apparsi anche sul Weekly Standard, la National Review e The Independent. È scomparso nel dicembre 2011.
LA BAMBINA CHE DICEVA SEMPRE DI SÌ
di Maud Lethielleux
Frassinelli Pagg. 288 Euro 18,50
Uscita: 28 febbraio 2012 
Segnalazioni #17: Processo a Dio/La bambina che diceva sempre di sì
 GLI ADULTI, LA FAMIGLIA, LE SEPARAZIONI E LE CONVENZIONI SOCIALI RACCONTATE DA UNA BIMBA DI NOVE ANNI: UN ROMANZO FRESCO E IRRIVERENTE, CONSIDERATO L’ESORDIO PIÙ IMPORTANTE DEL SALON DU LIVRE DEL 2009
Dall’alto dei suoi nove anni, Ninon osserva il mondo. Un mondo dove gli adulti hanno smesso di amarsi, dove le parole hanno perso significato e dove le bugie si caricano di rancore: Zélie, sua madre, ha lasciato Fred, suo padre, per vivere con l’Altro, un tipo strano che Ninon e la sua sorellina Agathe chiamano Grancoglione. Zélie ha portato con sé le figlie, ma nonostante i vestitini e la cartella nuovi e una camera tutta per sé e per Agathe, a Ninon quella vita non piace. Decide di fuggire per andare a vivere con suo padre, che ha perso tutto, anche la casa: tutto tranne la sua bimba. Insieme, Ninon e Fred creano un mondo su misura per loro, costruiscono una casa a partire da un cumulo di mattoni, allevano le capre Cam e Embert e ne vendono il latte e il formaggio al mercato, dimenticano la scuola e le buone maniere senza preoccuparsi dei benpensanti né dell’assistente sociale, Madame Kaffe. Ninon e Fred si comportano come dei folli, ma per amore: quello di una bambina per suo padre e quello di un uomo per la libertà.
L’AUTRICE  
Maud Lethielleux, 39 anni, è musicista, cantante e autrice di pièces teatrali. Ha lavorato e vissuto in Rajasthan, Israele, Transilvania, Australia, Nuova Zelanda e Bosnia. Vive a Nantes, in una grande casa ecologica, con il compagno e i figli. Con Frassinelli ha pubblicato Da qui vedo la luna, ispirato alla sua vita di strada. Il suo sito internet è http://maudetlesmots.free.fr/.

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