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Segni particoli: Jane Austen

Creato il 15 novembre 2015 da Fedetronconi

" Mai aveva sentito così chiaramente di poterlo amare, come ora che tutto l'amore era vano."

Orgoglio e Pregiudizio

" Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra met à."

Emma

" Non sono il tempo o l'occasione a creare l'intimità, ma solo la disposizione. Sette anni non basterebbero a far sì che due persone si conoscano e per altri, sette giorni sono più che sufficienti. "

Jane Austen, le lettere.

Segni particoli: Jane Austen

Non credo che l'immortalità riguardi il vivere per sempre, penso che abbia a che fare di più con l' influenzare la vita di altri sfidando il tempo e i cambiamenti che porta con se". Proprio per questa teoria so per certo che Jane Austen è immortale. Da piccola, mentre i miei compagni di classe leggevano libri di racconti magici, io mi ritrovai in mano la copia di Orgoglio e Pregiudizio di mia madre. Inutile dire che fu Amore a prima lettura! Ho 27anni, 4librerie, centinaia di libri nel cuore e sono una Janeites. Ci chiamiamo così, noi amanti folli di Jane Austen; ci chiamiamo così più o meno dal 1894 quando George Saintsbury, nella sua introduzione ad Orgoglio e Pregiudizio, scelse questo nomignolo per noi; ci chiamiamo così da quando Rudyard Kipling nel racconto "The Janeites" , regalò ai suoi soldati l'amore per questa splendida scrittrice. È da Janeites che vi scrivo, per regalarvi un po' di Lei, un po' di me, un po' di tutte le Janeites che ho incontrato nella mia vita; per far si che la sua immortale penna parli anche a voi, che vi faccia innamorare.

Jane Austen, nata nel piccolo paese di Steventon nell'Hampshire il 16 dicembre del 1775 e morta a Chawton nel 1817, era la penultima degli otto figli (sei maschi e due femmine) del pastore anglicano George Austen. Crebbe in un ambiente culturalmente stimolante, studiò con il padre le basi della lingua italiana e il francese e, sempre grazie al padre, ebbe la possibilità di ampliare la sua cultura letteraria tramite vaste letture. Insieme alla sorella Cassandra, cui era molto legata e con la quale intratteneva una fitta corrispondenza (purtroppo per la maggior parte andata distrutta), studiò a Oxford e a Southampton. I suoi Juvenilia, scritti in età molto giovane (tra i 12 e i 16 anni) sono per lo più racconti umoristici, poesie e parodie scritte per divertire la cerchia di conoscenti. Il primo ad accorgersi delle sue capacità fu proprio suo padre, e fu sempre lui a proporre per primo a un editore i romanzi della figlia. Dal 1795 in poi Jane iniziò a scrivere quelli che furono, in seguito, i suoi romanzi più amati: Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento, Emma, Persuasione, Mansfield Park, L'abbazia di Northanger.Vi sono inoltre, tra le sue opere meno conosciute, un romanzo epistolare intitolato Lady Susan e due opere incompiute, I Watson e Sandition. Tutti i suoi romanzi trovarono subito un'accoglienza positiva dal pubblico ma non vennero, tuttavia, mai pubblicati a suo nome; portando invece la dicitura "by a Lady", fino a quando il fratello Henry non ne rivelò l'identità con la pubblicazione postuma de "L'abbazia di Northanger". Jane Austen non si sposò mai. Ebbe un unico grande amore, Thomas Langlois Lefroy, ostacolato dalla di lui famiglia poiché ritenuta socialmente inadeguata. Probabilmente proprio per questo le eroine dei suoi romanzi, dopo svariate difficoltà, raggiungono sempre la felicità; Jane ha dato alle sue donne ciò che lei non poté avere.

Segni particoli: Jane Austen

E sono proprio le donne al centro dei suoi romanzi. Nel periodo storico in cui la Austen visse, infatti, la donna non godeva di grande considerazione sociale. Moglie e madre prima di tutto, donna dopo...forse. Le eroine Austeniane, invece, sono donne pensanti, donne forti di cuore e di mente che, pur attenendosi agli usi e costumi e senza mai dimenticare il contegno e le buone maniere, si sono imposte ed opposte agli eventi, diventando loro stesse le fautrici dei propri destini. Ed è con arguta ironia che Jane Austen ci trasporta nel suo mondo. Capace di descriverci i propri personaggi in maniera sconvolgentemente chiara con poche lapidarie frasi. Sì, perché se il sarcasmo era la sua "arma", i suoi personaggi erano le "vittime" inconsapevoli. Vi è un grande spirito critico in lei, un lucido distacco dai suoi personaggi che le permette di non mitizzare mai i protagonisti ma, anzi, li rende pienamente umani coi loro pregi e i loro difetti. I suoi romanzi sono un perfetto ritratto della società vittoriana, in cui le classi sociali erano ben distinte e alla base dei rapporti, in cui la vita semplice di campagna era disprezzata dai ricchi abitanti della città e dove, soprattutto, una donna che non fosse in possesso di una buona dote poteva sperare solo in un matrimonio di convenienza. A sfondo di tutto questo ritroviamo gli splendidi paesaggi dell'Inghilterra ottocentesca, le lussuose dimore dei nobili e gli affascinanti abiti dell'epoca regency. La sua ironia le ha permesso di regalarci grandi storie d'amore, senza mai cadere nel banale rendendole, anzi, sempre molto emozionanti ed attuali. È la delicatezza dei sentimenti, l'educazione dei modi ad affascinare i lettori, trasportandoli in un mondo dove tutto era più semplice e più reale. La verità è che in un mondo dove corriamo sempre (a volte senza nemmeno sapere perché), e in cui i rapporti sociali sono diventati sms e e-mail, Jane Austen continua a farci vivere di emozioni vere. Ci riporta in un epoca dove il contatto umano era alla base delle relazioni, il dialogo rendeva le serata piacevoli, si scrivevano ancora lettere che sapevano di inchiostro e attesa. L'amore stava negli sguardi fugaci, nelle passeggiate, negli inviti a danzare, nelle sere a teatro. L'amore viveva nella delicatezza di un corteggiamento e non sullo schermo di un pc.

Segni particoli: Jane Austen

E siccome, probabilmente, la mia esaltazione vi ha fatto pensare che sia un po' folle, ho chiesto alle mie sorelle Janeites cosa significasse per loro Jane Austen. Vi lascio quindi con le loro parole, sperando con tutto il cuore che un giorno possiate innamorarvi di Jane come lo sono io.

Graziella C. "F u molto importante per me (leggere Orgoglio e Pregiudizio), perché quelli erano i famosi "anni di pionbo", noi donne volevamo la nostra libertà e veder riconosciuti i nostri diritti, ma stavamo perdendo per strada la nostra femminilità. La Austen mi ha dato di nuovo la gioia, nella mia adolescenza, di riprendermi il mio sentimento romantico."

Jane Annalisa "[...] e d è stato amore subito. Scrittrice avvincente nel descrivere i personaggi, nel creare trame sempre diverse e nel parlare dei problemi dell'universo femminile e maschile dell'epoca. [...] forse i modelli maschili sono un pò idealizzati da noi lettrici, anche loro avevano dei difetti, ma paragonando il loro modo di porsi verso le donne con i modi di oggi...orrore. Forse è anche per questo che ci perdiamo con la fantasia nel leggere i romanzi di zia Jane."

Valentina G. " Penso che la cosa che mi piace di più è il fatto che non importa quanti ostacoli ci siano, quante sorelle cattive si mettano in mezzo, alla fine gli innamorati riescono a coronare il loro sogno d'amore. Alla fine, chi se lo merita, ottiene la giusta ricompensa. "

Benedetta L. " (parlando della protagonista di Orgoglio e Pregiudizio) Ho amato e amo tutt'ora Lizzie per la sua indipendenza di pensiero, e per quel suo modo di non cedere ai compromessi. Devo dire che anche oggi è la mia eroina Austeniana preferita!"

Lucia S. " Se non ci fosse stata Jane Austen probabile non avrei la vita che ho vissuto. [...] la scelta dell'università è stata facile: lingue e letterature straniere! [...] Oggi sono nonna e continuo ad amare la cara Jane, che ha segnato dolcemente la mia vita."

Jo C. "[...] s oprattutto mi ha colpita il fatto che non si sia mai sposata; non si sa molto della sua vita sentimentale e ha, comunque, scritto queste opere sbalorditive sull'amore."

Flora S. "[...] p erché l'amore di cui lei scrive è sempre molto etereo, nasce tra sguardi, sfioramenti e incontri di Menti affine. Dà ai suoi personaggi personalità molto forti o molto dolci, ma sempre arguti e intelligenti[...]"

Annalisa J. "[...] Era un'attenta osservatrice dei caratteri delle persone, come lo sono io, e quando leggo le pagine dei suoi romanzi mi piace identificare i vari personaggi con persone della vita reale che conosco o con situazioni che-a distanza di due secoli da quando sono state scritte- ho vissuto anche io. [...] Sebbene le sue opere risalgano a più di 200anni fa, descrive situazioni assolutamente attuali, facendo i dovuti rapport i[...]"

Ornella C. " Amo Jane Austen perché ti fa sorridere, rende tutto più leggero. Perché, se era difficile vivere ai suoi tempi quando le donne non avevano diritti, ora- che a parole i diritti ci sono-è ancora difficile, ma lei con ironia ci dice che si può fare!"

Dana L. "[...] il feeling con la Austen è stato immediato:stile, ironia, arguzia, il suo modo direi unico di presentare il suo spicchio di mondo, quel microcosmo sociale che colpisce per la sua universalità di comportamenti...tutto straordinario e affascinantissimo.[...]"

Anna Luigia S. "[...] mi ha letteralmente dato una scossa facendomi di nuovo apprezzare il sano gusto dell'ironia, la leggerezza nel considerare la vita e i suoi inciampi, a quelli più difficili da smaltire, e soprattutto il valore delle buone maniere e del gusto di vivere con equilibrio senza negarsi la bellezza di tante piccole cose. [...]"

Lu Boch " Ero ragazzina, ina! [...] non sono mai più stata sola! Ho conosciuto e amato i suoi personaggi, ho giocato a essere Elizabeth, ho gustato l'ironia con cui descriveva i coniugi Bennet e tutta la folla degli altri romanzi. Ed è iniziata una lettura e rilettura che non si è ancora fermata, ed è davvero passato più di mezzo secolo!"

In fine...Un grazie immenso a Jane Austen per avermi fatto conoscere la donna che vorrei diventare... ed un grazie di cuore alle mie Janeites preferite, le ragazze della pagina facebook Il "Club di Jane Austen_Rubrica", per condividere ogni giorno questa passione e per avermi dato un "posto" dove il mio amore per Jane non fosse considerato folle.

Post a cura di

ROBERTA LONGO

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