Magazine Cultura

“Seguimi piano, andiamo lontano” di Martine Perrin, Franco Cosimo Panini

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

dammimanocopLa pregevole e varia collana “Zero Tre” della casa editrice Franco Cosimo Panini – pensata e realizzata per la primissima infanzia dalla competenza di Emanuela Bussolati e Antonella Vincenzi e già vincitrice del Premio Andersen 2009 per “il miglior progetto editoriale” – si arricchisce oggi di una selezione di titoli dal mondo, il primo dei quali è un robusto cartonato francese, opera di Martine Perrin.

In un formato quadrato di dimensioni medie (20 x 20), sicuri spigoli stondati e pagine dai colori intensi e contrastanti, l’autrice mette in scena, in “Seguimi piano, andiamo lontano”, un piccolo viaggio fatto di giochi e interazioni, di semplici attività da compiere con mani e dita grazie all’esercizio costante, e incoraggiato, della fantasia.

Tanti stimoli sensoriali – al tatto, all’udito – ma solo da immaginare; ruvidità e morbidezze, consistenze rigide o molli, o ancora pungenti, che prendono vita e accompagnano il bambino lungo un percorso che da cartaceo diventa reale, che da fantastico si fa esperienziale.

Il lettore, anche piccolo, esercita in questo modo, in maniera istintiva, la facoltà di astrarre e rappresentare, di sperimentare tramite l’immaginazione, di riportare durante l’atto della lettura – ovviamente meglio se condivisa – sensazioni già provate in altri luoghi e in diverse circostanze, ricordarle e riviverne gli effetti e, in base a questo processo (affatto banale), giocare, divertirsi, meravigliarsi e imparare.

Esercizi che aiutano lo sviluppo cognitivo e lo fanno nel migliore dei modi, quello ludico, arricchendo un’esperienza, già di per sé importante, con il piacere di un racconto, con lo stimolo a seguire un filo narrativo, con la possibilità di integrarlo anche, tramite l’aiuto di un adulto di riferimento che tramuti le pagine in narrazione e il filo logico in una storia.

Tutto parte dall’inizio. E l’inizio per eccellenza, si sa, è un invito, che sia anche affettivo (“dammi la mano”), alla partenza.
Da qui in poi si accede ad un mondo sconosciuto ma rassicurante, perché chiaro è che il viaggio si compirà in compagnia.
Allora via con le manine nel fango che in tante sagome concentriche immaginiamo denso ma accogliente, morbido e stuzzicante. Largo alle stesse sui sassolini, tondi sì ma che, se si preme, dolgono un po’.

dammimano1
E poi tocca alle dita contare fiorellini su un prato fucsia ondeggiante, seguire la spirale che traccia il guscio di una lumaca e danzare, saltelloni, sui manti soffici di bianche pecorelle.

Qualche difficoltà di percorso – un porcospino che punge un po’ (ma che fa anche tanto ridere, a giudicare dalle reazioni divertite dei bambini a questo punto del libro) – e una strada che si inerpica in salita (come faccio a giudicare la salita su una pagina piana? Fidatevi: è bella ripida!) per arrivare ad una casetta dove, dopo aver bussato e abbassato maniglie, si possono trovare tanti animali e, tra cagnolini da accarezzare, gattini da coccolare, topolini da proteggere e conigli agili da seguire, attraversare tutte le stanze.

dammimano2
Fino a…alla fine del gioco! E quand’è che i giochi finiscono, per tutti i bambini? Semplice: all’ora della nanna, quando calano i sipari e il giusto riposo attende i piccoli viaggiatori per rigenerarli, calmarli e renderli pronti per un ricco giorno seguente.

Un libro-laboratorio, per i sensi e per la fantasia, senza trascurare la mente dei bimbi che esercita, tramite le pagine, i processi di rappresentazione ed astrazione, che apprende il rapporto di causa-effetto, la successione temporale e spaziale, che impara a figurarsi gli effetti di un’azione immaginata compiendo in tal modo il primo passo che forma un vero lettore: la capacità di immedesimarsi.

Un albo inoltre che diverte, perché ai bambini piace interagire con l’oggetto libro anche fisicamente, poter mettere “le manine in pasta”, toccare, seguire, aprire e i chiudere i palmi, saltellare con le dita, mettere in gioco il corpo anche durante un’attività prevalentemente statica come la lettura.
Questo è uno dei motivi principali per cui apprezzo molto le pubblicazioni che stimolano l’interazione fisica tra libro e lettore: perché per i piccoli la dimensione del corpo è preponderante e non scissa da quella mentale e poter manipolare, anche in maniera funzionale alla storia, le pagine li aiuta ad innamorarsi precocemente e fruttuosamente dei libri.

dammimano3
Anche le illustrazioni sono decisamente a misura di lettore piccino. Semplici, prevalentemente giocate su sagome e forme piene e facilmente riconoscibili, con colori accesi che puntano sul contrasto, sfondi netti e scritte grandi, particolari minimi e ripetuti, mai sovrabbondanti.

Una piccola opera da manuale, in piena linea con lo spirito che già la collana perseguiva con i lavori nazionali precedentemente pubblicati. Ora aspettiamo, con grande fiducia, gli altri titoli dal mondo.

(età consigliata: da 1 anno)

Se il libro ti piace, compralo qui: Seguimi piano, andiamo lontano


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog