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Semplice...

Da Claudiacavaliere
Sarebbe semplice....senza tutte quelle sovrastrutture che la nostra cultura ci impone.
Qualcuno ha provato ad essere una persona che nelle relazioni umane dice le cose esattamente per quelle che sono?
Molti di noi dichiarano di volere dagli altri sincerità, ma spesso confondiamo la sincerità con altro, ovvero non :"sii sincero con me" bensì: "dimmi ciò che voglio sentirmi dire".
La mente umana vive di paradossi e questo è un dato di fatto e così anche la realtà per quella che è non è sempre cosa così gradita, nonostante molti dichiarino che è ciò che desiderano!
Non sopporto le persone che devono catalogare tutto per aggrapparsi ad un'apparente sicurezza, che non è poi garanzia di felicità anzi, e così quando conoscono qualcuno devono subito domandarsi in che cassetto dei rapporti sta l'altro: collega, amica, amico, fidanzato, fidanzata occhessoio.
Catalogare le cose prima che nascano è il miglior modo per non farle neanche vivere.
Faccio la pittrice non a caso e so che la vita è fatta di sfumature, di mille sfumature e i colori non mi sembrano mai abbastanza per esprimere ciò che vorrei. Ma mi occupo anche di relazioni umane e so che c'è molta differenza fra sfumare armoniosamente colori su una tela e pacciugare buttando incautamente colori a caso senza una polvere magica che li sfuma.  E allora per dare alle armoniose e ricche sfumature la possibilità di esistere c'è, talvolta bisogno di un..."o è bianco o è nero". Ed è il bianco e il nero della cornice, della regola entro la quale alcune cose sono estremamente chiare e trasparenti in ciò che un rapporto fra persone è o non è, nel decidere e dichiarare ciò che si vuole e ciò che non si vuole. Si perchè non siamo nel mondo di Mary Poppins e  a chi si vuole bene si fa del bene dicendogli le cose come sono e non con un ipocrita "basta un poco di zucchero e la pillola va giù"...ah...premetto che non ce l'ho con Mary Poppins, anzi mi piace un sacco, soprattutto per quella borsa con cui va in giro...piena di cose...più o meno come la mia!
All'interno di questa cornice netta che si staglia contro il cielo e definisce le regole del rispetto, allora si che lì dentro le sfumature sono il sale della vita e le cose possono essere vissute per come sono, in tutto il loro stupore, in tutto il loro non essere necessariamente ciò che è già stato, ma anche storie che il mondo ancora non ha visto.
Senza questo assoluto del "o è bianco o è nero" spesso le sfumature sono solo la debolezza di chi non sa cosa vuole, diventano paravento, confusione, indecisione, ambiguità e ambivalenza
"E' bianco o è nero" non è un confine, bensì una porta verso insondate e inesplorate possibilità...
Semplice...


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