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Senza dignità

Da Femminileplurale
Senza dignità

Cesare Ripa, Iconologia

Marina Terragni nel suo blog ha lanciato questo appello alle bloggers e ai bloggers antisessisti, invitandoli ad una coordinamento e lavoro comune, in una sorta di collaborazione che però salvi e mantenga le differenze e le specificità di ognuno.

Ora, da un lato mi sembra che la proposta sia ragionevole ed auspicabile, soprattutto per l’effetto di cassa di risonanza che si potrebbe ottenere, visto il totale silenzio dei media sull’antisessimo, sul femminismo e sulle tematiche di genere, pur facendo presente che tentativi di costruzioni di reti di questo tipo ci sono già, il Feminist blog Camp. Tuttavia, dall’altro lato, mi ha un po’ deluso leggere che ancora una volta, come per le manifestazioni del 13 febbraio, che la ragione principale per la nostra mobilitazione dovrebbe essere la difesa della “dignità delle donne”.

Ma possibile che nessuno si renda minimante conto di quanto sia patriarcale un concetto come quello della dignità, in particolar modo se applicato al genere femminile. Dignità significa rispettabilità e decoro, significa quindi che noi dovremo attuare le nostre pratiche antisessiste sul web (nella vita vera – per chi di noi lo fa) per difendere la rispettabilità delle donne. Sinceramente a me non mi importa nulla della mia rispettabilità perchè a me interessa di vivere in un mondo più giusto, libero da sterotipi e dalla violenza in cui il rispetto reciproco sia più importante della dignità, ed in cui valda la dignità in quanto carattere intrinseco dell’essere umano non della donna.

Auspicando la lotta all’insegna della “dignità delle donne” non si esce dagli schemi e dalle strutture maschiliste che (spero) vogliamo combattere. L’argomento della dignità è un arma a doppio taglio: in primo luogo, si ripropone a livello implicito l’opposizione tra i due modelli affibbiati alle donne: la madonna (/madre onorevole/donna dotata di dignità) vs. la puttana. In secondo luogo, la dignità mi sembra un concetto pericoloso perchè tendenzialmente esclusivo ed escludente: se ci sono donne degne ci sono anche donne che non lo sono?

Siccome le parole sono importanti, potremo fare più attenzione a non riproporre o riaffermare involontariamente quello che vogliamo combattere.


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