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Senza rete

Creato il 25 ottobre 2013 da Posizione1 @ale_arbo

LEN logoChissà se nella scorsa primavera a Lussemburgo qualcuno di coloro che lavoravano al nuovo formato della Champions League immaginava che le loro elucubrazioni avrebbero portato ad uno spareggio senza possibilità di appello fra la squadra campione in carica e la dominatrice degli ultimi dieci anni. Quel che è certo è che la massima competizione continentale per club perderà una sicura protagonista mentre una squadra di dubbio blasone come il Galatasaray si ritrova comodamente inserita nell’élite delle wild card. E titolare “Scontro di giganti” e parlare di “spietata Dea Fortuna” come fa il sito della LEN suona vagamente beffardo. Sgombriamo il campo dagli equivoci: non si tratta della presenza della Pro Recco, che è qui per aver perso la partita contro il Radnički. Anche perché se quella partita fosse finita in un altro modo avremmo comunque una squadra di valore almeno pari a rischiare di non poter proseguire. E non dimentichiamo che fra gli altri incontri c’è pure un Primorje Rijeka – Szolnok, meno incerto nel pronostico ma destinato comunque a lasciare fuori una possibile pretendente alla kermesse finale. Detto fuori dai denti: se questa formula intendeva aumentare lo spettacolo ci è riuscita benissimo per questa fase, ma al costo dell’impoverimento della fase a gironi, cioè della parte più consistente della manifestazione. Il passaggio da 16 a 12 squadre non ha prodotto effetti eclatanti nella scorsaCrvena Zvedza stagione per via del livello medio dei partecipanti, tra i più bassi degli ultimi anni, ma quest’anno dimostra tutti i suoi limiti unitamente al  perverso meccanismo delle wild card e della qualificazione automatica alla Final Six per la società organizzatrice (il Barceloneta) che ridurrà a due i posti utili nel girone A (guarda caso proprio quello in cui finirà la vincente fra Recco e Stella Rossa). En passant, evidentemente l’appeal della manifestazione è davvero scarso se bisogna garantire la partecipazione alla F6 per convincere qualcuno ad ospitarla.

Sia come sia, non resta che fare sfoggio di ottimismo e apprestarci ad assistere a due incontri di alto livello e dal pronostico assolutamente in bilico. Oddio, assistere sarà una cosa per pochi, almeno per la partita di andata: come scrivevo qualche giorno fa, ancora non si ha notizia di trasmissione televisiva del match di Sori, mentre al ritorno ci sarà una produzione televisiva, ma chissà se qualcuno in Italia farà il sacrificio di acquistarne i diritti. La soluzione? Tutti a Sori. Un vero appassionato di pallanuoto non dovrebbe farsi sfuggire una serata del genere, e lo scrivo avendo ancora negli occhi l’intensità e lo spettacolo visti due sabati fa. La Stella Rossa non ha più un certo Duško Pijetlović, ma resta squadra di tutto rispetto a partire dal genio di Andrija Prlainović, e la serie di vittorie del 2013 non ha certo placato la fame maturata nei lunghi anni di dominio dei “cugini” del Partizan. Inoltre ha dalla  sua la possibilità di giocare il ritorno nell’inferno della Tašmajdan, ambiente a cui le squadre italiane non sono certo abituate. E la Pro Recco? Il girone del secondo turno ha messo in luce carenze di amalgama che solo un duro lavoro e la massima determinazione possono recuperare in così poco tempo. Questa squadra, peraltro, ha dimostrato di saper affontare le partite senza appello, e quella di sabato lo è di sicuro: senza fare risultato in casa sarà difficile pensare di farlo a Belgrado.

Che sia una grande sfida, dunque. Senza rete, perché per la perdente non ci sarà il salvagente dell’Euro Cup. E che ognuno sappia fare tesoro dei suoi errori, ad ogni livello.


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