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Sequenze di racconto personale di Vincenzo Mascoli

Creato il 07 luglio 2014 da Studioartesia
 

Sequenze-di-raccontoDal 13 al 26 Luglio 2014 si terrà “Sequenze di racconto personale di Vincenzo Mascoli”a cura di Angelo Michele Annese, presso La Bottega dell’Angelo di Ostuni.

Apre il giorno 13 luglio una mostra interamente dedicata all’artista Vincenzo Mascoli, lo spazio è uno dei luoghi d’eccellenza dell’arte in Puglia.

Non si tratta di un luogo pubblico, ma del piccolo scrigno sito in Ostuni che ospita da fine aprile un’ attenta e selezionata scelta di giovani artisti pugliesi e dei maestri contemporanei e storicizzati di fama internazionale come Ugo Nespolo, Marco Lodola, Mark Kostabi e Francesco Musante e altri.
La mostra del Mascoli è un viaggio in un racconto fatto di strappi di quotidianetà e ritratti di vita. Da non perdere

La Bottega dell’Angelo Corso Cavour 41, Ostuni - Tel 3288912202 [email protected]

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NOTE BIOGRAFICHE

VINCENZO MASCOLI nasce a Corato (BA) nel 1982 dove risiede e lavora. Si laurea in Scenografia con 110 e lode all’Accademia di Belle Arti di Bari con doppia specializzazione in scenografia/pittura con 110 e lode.
Tra le varie mostre personali e collettive si ricordano: National Accademy, New York, “La strada con la valigia” (2008), Triennale CRT Teatro dell’Arte, Milano (2008), Galleria Teatro Curci, “Biennale di Arte Contemporanea De Nittis”, Barletta (2009), Galleria Belle Arti, “L’Arte in Viaggio”, Barcellona (2010), Ateneo- Salone degli Affreschi, “Identità”, Bari (2011), Pinacoteca Albatros, “Il viaggio”, Mosca (2011), Galleria EmmaInfante , “Lirica materia”, Torino (2011), Ex Chiesa San Francesco, “Sequenze visive”, Como (2011), Public Jubilee, “I volti della notte”, Corato (BA) – Berlino – Londra – AmsterdamMiami – New York – Milano (in progress 2012), “Profondamente_Superficiale” evento collaterale: “Andy Warhol. I want to be a machine” Castello Aragonese Otranto (2012) ” Framment_Azione” Laterza Ta Palazzo Marchesale (2012) “Sequenze di Racconto” 83 Pitti Uomo Immagine Firenze (2013), “Gutai” San Francisco Art Istitute (2013) , “Metafisa a Sud” evento collaterale a De Chirico castello Aragonese Otranto ( 2013). Ètuttoungioco pinacoteca Civica Miani Perotti Cassano ( 2013) Artèpop La Bottega dell’arte Ostuni (2014)

Concorsi: vince il Primo premio nazionale “Illustrare Manzoni” Fondazione CASM Chieti(2008), vince due volte il primo premio “Il Pendio” Mostra D’Arte riservata ai Giovani Pittori del mezzogiorno D’Italia (2006-2008), vince la borsa di studio in pittura e scultura “Franco Zeffirelli Schoolarship in the Arts award for 2008” a New York City, U.S.A. Vince il Primo Premio Nazionale al Galàdellapolitica – Roma sezione Spot elettorali “Una rivoluzione Meridionale” 2011,vince un targa per il Premio d’Arte Internazionale Porticato Gaetano, Gaeta (2010), vince nella sezione Arti Visive il “Ricrea Festival” 2012, selezionato e vincitore come scenografo all’interno della rassegna “salviamo i talenti” – premio Attilio Corsini- presso il teatro Vittoria di Roma con le scene per lo Spettacolo Riccardo e Lucia.
Lavora come Direttore di scena presso il teatro Comunale di Corato e come scenografo-costumista e realizzatore presso teatri e produzioni teatrali .

Vincenzo Mascoli was born in 1982 in Corato (BA), where he lives and works. He graduates in Stage designing taking the mark 110 with summa cum laude at the Fine Arts Academy of Bari. We remember his personal and collective exhibitions: National Academy, New York, “La strada con la valigia” (2008); Triennale CRT Teatro dell’Arte, Milan (2008); Teatro Curci Gallery, “Biennale di Arte Contemporanea De Nittis”, Barletta (2009); Belle Arti Gallery, “L’Arte in Viaggio”, Barcelona (2010); Ateneo- Salone degli Affreschi, “Identità”, Bari (2011); Picture gallery Albatros, “Il viaggio”, Moscow (2011); EmmaInfante Gallery , “Lirica materia”, Turin (2011); Ex San Francesco church, “Sequenze visive”, Como (2011); Public Jubilee, “I volti della notte”, Corato (BA) – Berlin – London – Amsterdam – Miami – New York – Milan (in progress 2012), “A DEEPLY SUPERFICIAL PERSON ” event collateral : “Andy Warhol. I want to be a machine” Castello Aragonese Otranto (2012) ” Framment-action ” Laterza Ta Palazzo Marchesale (2012) “Sequences Story” 83 Pitti Uomo Immagine Florence (2013), “Metafisa a Sud” evento collaterale a De Chirico castello Aragonese Otranto ( 2013). Ètuttoungioco pinacoteca Civica Miani Perotti Cassano ( 2013) Contests: he won the first national award “Illustrare Manzoni”, CASM Foundation of Chieti (2008); he won twice the first award “Il Pendio”, art exhibition for Young Painters of southern Italy (2006-2008); he also won the education grant in painting and sculpture “Franco Zeffirelli Scholarship in the Arts award for 2008” in New York City, USA. He received the first national award of Galàdellapolitica –Rome, electoral spots section for “Una rivoluzione meriodionale” 2011 and he also finally received a plate for the first international award Porticato Gaetano, Gaeta (2010). He works as stage and costume designer and executor in theatres and for theatre productions.

Note critiche:

La precarietà dell’essere nella postmodernità. Le impetuose policromie e il caos materico che rappresentano simboli dell’immaginario collettivo e che fanno da sfondo a scene di quotidiana perdita di senso della condizione esistenziale umana. La poetica artistica di Vincenzo Mascoli penetra, attraverso una dimensione estetica “superficiale” – ossia concentrata sull’esperienza percettiva – nell’individualismo in cui l’uomo postmoderno è spinto dalla società dell’iperreale, dominata dalla “simulazione” della realtà, come analizza Baudrillard nel “Delitto perfetto”. L’artista pugliese ritrae dunque la mancanza di punti di riferimento nonché la perdità della nicciana “illusione” – della fantasia – nell’individuo postmoderno, immerso nell’iperrealtà, che rischia di diventa monade tra le monadi pur rimanendo zoonpolitikòn, un animale sociale. Partecipe comunque di una dimensione collettiva costituita da segni e simboli che rimandano ad un’intrinseca provvisorietà dell’esistente. Cecilia Pavone

The precariousness of the human being in postmodernity. Impetuous polychromies and matter chaos represent the symbols of collective imagination, and form the background of scenes representing the common loss of sense regarding the existential human condition. Through a “superficial” aesthetic dimension, focused on the experience of perception, Vincenzo Mascoli’s poetical art penetrates the individualism into which postmodern man is pushed by a hyper-real society, where simulation dominates reality, as analyzed by Baudrillard in “A Perfect Murder”. The Apulian artist, therefore, paints the lack of reference points and the loss of the Nietzschean “delusion” of imagination in the post-modern man, who is immersed in hyper-reality and who risks becoming a monad among monads remaining, though, a zoon politikòn, that is a social animal. Man, anyway, participates to a common dimension which consists of signs and symbols referring to an intrinsic temporariness of the existing. Cecilia Pavone

Il racconto di Mascoli è una storia fredda, l’archivio delle cose trapassate, lasciate senza protezione a fare da brusìo, mentre tutti i gesti, tenuti insieme dalla colla, stentano a confluire in unità, in identità. Una storia fredda come i media freddi, quelli di McLuhan, fermi innanzi senza parola, nella coltre delle vicende raccontate ad alta voce e dei sussurri detti piano. Ogni volto è un nome collettivo, un foglio delle firme. Profondamente segnato dalla vita, o almeno da quello che di essa si può cogliere al primo appuntamento con la coscienza. Quella vita fatta di fatti e stolta rispetto alla sintesi, mirabilmente irrintracciabile tra le infinite disomogeneità di cui si avvale. E Mascoli, che adotta sulla tela la cronaca e la psiche, annette a questa vita ogni sua colpa, compresa quella di una profonda indecifrabilità, nonostante i nomi propri stagliati sul fondo vorticoso dei colori. Roberto Lacarbonara

A record of whispering old things, left aside and careless on one hand, on the other glued gestures and faces , which find it hard to become one only identity , these are the images represented by Mascoli in his paintings . The images seem to communicate cold stories as the ones that could be found in McLuhan, a mix of stories told aloud and of soft whisperings. It is as if each face would express the whole collectivity, caught in the daily appointment with its own soul, whose life is foolish and full of ambiguities. A deep and incomprehensible contrast between the daily life and the soul of each human being is the leitmotiv in Mascoli’s works, even though the names behind each face are well fixed on a chromatic whirling background. Roberto Lacarbonara

Frammenti di vita quotidiana, appartenenti al repertorio iconico della collettività, e stralci di memoria soggettiva subiscono, nell’arte di Mascoli, un processo di accumulo e contaminazione estetica con segni pittorici decisi, cromie intense e ritagli cartacei, ricodificandosi in sequenze visive dalla natura caleidoscopica. L’identità del singolo è efficacemente restituita e narrata nei suoi aspetti più instabili e contraddittori, in quelle fluide e continue interferenze, tipiche della contemporaneità globale, tra dimensione pubblica e privata. Una sintassi compositiva dinamica, che non respinge, ma ingloba, al suo interno, elementi propri della comunicazione di massa. Giuliana Schiavone

Pieces of daily life and of subjective memories, which represent the collectivity in its whole are well expressed in Mascoli’s paintings through a process of esthetic contamination realized by using fast brush strokes of deep colours combined with pieces of paper. In this way the artist tries to represent the life of each man in its different aspects, full of interferences, typical of the nowadays society, which moves between two opposite spheres: the public and the private ones. Such dynamic way of painting would encompass typical elements of the mass-communication. Giuliana Schiavone

Come poter indagare la natura delle cose senza oltrepassare una data linea di confine, cogliendone gli aspetti “superficiali” in un’atmosfera di pensiero che raggruppi in sé la pluralità? La dimensione artistica di Mascoli “sconnette” il reale sottoponendo a dubbio radicale le possibilità della pre-sentazione, rap-presentazione con una tendenza a privilegiare la frammentazione e, da ciò ne consegue, una sensibile preferenza per il montage e collage. Forti cromatismi e matericità esaltano dunque frammenti del quotidiano, i volti e i corpi vengono accompagnati da riferimenti alla propria memoria soggettiva, e così facendo scivolano dal lato decostruttivo dove ogni singolo frammento viene ridefinito e ricostruito, generando un senso. Elementi diversi si incontrano in un luogo in comune e dal caos si profilano volti e corpi dove il contrasto colore -forma suscita nette e contrastanti sensazioni, diversificate dalla Framment_Az-Azione dell’atto conoscitivo. La silenziosa emersione conduce al riaffioramento memorie, suggestioni e alla fine siamo lasciati soli con il gioco dell’osservazione e del linguaggio che dissemina il significato allo stesso modo in cui disperde l’ego. Alexander Larrarte

How to investigate the nature of things without exceeding a given boundary, taking the “superficial” aspects of it in an atmosphere of thoughts that assembles the plurality in itself? The artistic dimension of Mascoli “disconnects” reality, questioning the possibilities of pre-sentation and re-presentation with a general trend towards the fragmentation and a consequent and marked preference for montage and collage. Strong colors and materiality exalt fragments of daily life, the faces and bodies are accompanied by references to their own subjective memory, and in doing so they slip from the deconstructive side, where each piece is redefined and rebuilt, creating a sense. Different elements come together in a common place, looming faces and bodies from the chaos where the contrast between color and form arouses definite and conflicting feelings, diversified from the Framment-action of the cognitive act. The quiet emersion leads to the re-emergence of memories, suggestions, and finally we are left with just the game of observation and language that disseminates the meaning in the same way in which it disperses the ego. Alexander Larrarte

“A deeply superficial person”
A. W.
Ebbene, siamo di fronte a una poetica creativa profondamente superficiale, che indaga la terra emersa e visibile delle cose, che ne accoglie l’autentica apparenza, anziché rinnegarla o ignorarla, perché non sempre occorre andare “oltre” una data linea di confine, topica o concettuale, per dare una forma estetica e critica al proprio tempo. Le cose sono lì, allineate in superficie, autenticamente contraddittorie. Un’idilliaca e rassicurante resa estetica e stilistica del mondo, non avrebbe senso di esistere in una dimensione artistica come quella di Mascoli, che accoglie la tesi dell’autentica superficialità del mondo, che la manipola e costantemente dichiara col proprio personalissimo linguaggio. Stratificazioni di cromatismi e matericità su cui s’innesta, densa e plastica, la linea, generando ora forme umane che s’adagiano irrequiete in sembianze tese e provvisorie, o s’avvolgono in sequenze estetiche, istantanee corali, immediate e consequenziali, di storia individuale e collettiva. E proprio dall’accurata osservazione dell’innegabile superficialità del reale, delle disordinate attitudini culturali ed emotive della spessa litosfera del contemporaneo, della sua frenetica e indifferenziata materia urbana, la gestualità dell’artista ritaglia frammenti di volti e identità precarie estraendole dall’immaginario semantico collettivo e quotidiano, e contaminandole spesso con riferimenti al mondo del mito o della propria memoria soggettiva. L’irruente tensione dell’umano può così esplodere in schegge di densità cromatica e lineare, testimoniando tutta la contraddittorietà del tempo in cui siamo “emersi”. Incontenibili sembianze dell’essere, vagano senza sosta in un magma di pulsioni, tra aneliti a esperienze di intersoggettività e ricerche di precari punti fermi interiori, e si allineano sulla superficie del mondo affinché l’occhio dell’artista scelga una forma di vita provvisoria in cui possano esistere. E proprio in quell’articolata superficie vanno colte le cose, in tutta la loro apparenza percettiva, perché l’uomo resta animale sociale e l’essere è proprio lì, nella terraferma del visibile che si manifesta. L’essere è profondamente superficiale.

A DEEPLY SUPERFICIAL PERSON of Vincenzo Mascoli

We are in front of a deeply superficial creative poetics investigating the above sea level visible ground of things, accepting the authentic appearance, instead of denying or ignoring it. This happens because it is not always necessary to go “beyond” a given boundary line, topic or concept, in order to give an aesthetic and critical shape to our own time. Things are there lined on the surface, really contradictory. An idyllic and reassuring aesthetic and stylistic representation of the world would not have reason to exist in the artistic dimension of Mascoli, which respects the theory of authentic superficiality of the world, manipulating it and constantly using its own very personal language. The tick and plastic line is grafted on levels of chromatisms and materiality and here this allows the presence of restless human beings with extended and temporary positions or aesthetic scenes, forthcoming and consequential snapshots of collective and individual history. Starting from the careful observation of the undeniable superficiality of real, of the disordered cultural and emotional attitudes of the tick lithosphere of contemporary, of its frantic and undifferentiated urban matter, the gestural expressiveness of the artist cuts fragments of faces and unstable identities extracting them from the semantic collective and everyday imaginary, and often influencing them with references to the world of myth or the own subjective memory. The vehement tension of human being can so explode in splinters of chromatic and linear density, proving all the inconsistency of the time where we came out. Uncontainable appearances of being go around with no rest in a chaos of drives, between longings to experiences of inter-subjectivity and researches of unstable interior fixed points; they line up on the surface of the world so that the artist’s eye chooses a shape of temporary life where they can exist. In this articulated surface, things have to be understood in all their perceptive appearance, because man remains a social animal and the human being is right there, it expresses itself in the dry land of the visible. The human being is deeply superficial. By Giuliana Schiavone e Alexander Larrarte

Condensa brandelli di realtà, Vincenzo Mascoli. Come? Attraverso un procedimento di accumulo di porzioni di carta da giornale, da cui emerge una visione sfaccettata del mondo, mediante un dialogo continuo con le reliquie della comunicazione visuale: quotidiani, carta patinata delle riviste, loghi riconoscibili della pubblicità, una commistione esemplare tra parola e immagine, segni talvolta non identificabili nella loro interezza, perché associati ad altrettanti squarci di vita sociale e politica della contemporaneità. Il supporto diventa così un panorama di immagini difformi, spesso in contraddizione apparente tra loro, in cui non è impossibile ritrovare il profilo dell’uomo politico del momento accanto a un pupazzo desunto dalla cultura visiva dei più piccoli, oppure il ritratto di un supereroe circondato da immagini ritagliate da Playboy e attorniato da segni pittorici decisi e immediati. Vincenzo Mascoli attinge naturalmente al ricco immaginario neo-pop, preleva – come fu, ma con metodi e intenzioni differenti, per Mimmo Rotella – lacerti di carta di giornale per reinventarli sulla superficie bidimensionale dell’opera, guarda alle icone riconoscibili di un tempo dilatato (dagli anni Sessanta in poi nella fattispecie) per proporre una sua versione dei fatti. Una versione volutamente incompiuta, ibrida. Lo si evince ad esempio nel ciclo Soul in composition, quando fa incontrare un ritratto di Jean Micheal Basquait in versione da boxeur a particolari prelevati dai manuali di storia dell’arte moderna e contemporanea. Il medesimo senso di horror vacui – le sue composizioni sono sempre esasperatamente colme di sollecitazioni visive – si avverte nei lavori più pittorici, in cui si muovono figure anonime in balia di se stesse, in un flusso di simboli e gocciolature di colore che appaiono come ossidazioni della tavola, come in Rain in the hands o in With me, in cui la figura solitaria ritratta diventa quasi un alibi per costruire attorno un apparato segnico e cromatico dal tono informale. Lorenzo Madaro


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