Serataccia

serataccia. tutto quello che era in frigo era la metà -scarsa- di un peperone, avvolta in un foglio di carta stagnola, due mandarini e una bottiglia di spumante. nel congelatore, un sofficino, uno. mi sono detta poco male, domani il supermarket è aperto e ho deciso di consumare qualcosa fuori. sono uscita con mia sorella e abbiamo girato tutti i locali della zona. prima tappa, il ristorantino che prepara crescentine e tigelle. davanti alla porta c'era un crocchietto di ragazze che aspettavano si liberasse un tavolo e noi, fiduciose di trovare posto altrove, ci siamo dirette verso un caffè. stavano servendo ancora l'aperitivo e attraverso le vetrate si vedeva uno splendido e ricco buffet. ovviamente, era pieno anche il caffè. dopo aver tentato con una pizzeria, nella quale ci hanno detto che senza prenotazione non saremmo riuscite ad entrare e dopo essere entrate e fuggite dall'unico bistrot nel quale c'era posto, perchè il servizio sembrava lentissimo e il locale piuttosto angusto, siamo andate in un pub. oggi c'è l'anticipo di serie a, volete che in un locale coi maxischermi si riesca ad entrare? insomma, torniamo al caffè, aspettiamo per dieci minuti buoni che ci assegnino un tavolo, poi ci rassegnamo ad andare a prendere altrove una pizza al taglio. ordiniamo due porzioni di patatine, perchè -almeno quelle- sono già pronte. fredde. gelide. roba che c'è mancato poco che le vomitassi sul bancone. alla fine, abbiamo preso due pizze e ce le siamo portate a casa, scaldate e mangiate davanti a un orribile programma tv, che è un misto tra la mal riuscita imitazione di x-factor e la corrida di corrado.