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Serie A, il caso Daniel Hackett

Creato il 27 luglio 2014 da Simo785

Serie A, il caso Daniel Hackett

A cura di Davide:

Tiene banco in questi giorni il “caso” Daniel Hackett; “caso” perché assomiglia molto a una Balotellata. Il giocatore dell’Olimpia Milano, il cui rapporto con la Nazionale non è mai stato dei migliori, ha abbandonato settimana scorsa il ritiro degli Azzurri senza permesso né autorizzazione. La motivazione di questa “fuga” sono i noti problemi fisici che Hackett ha ormai da tempo. A suo avviso, lo staff tecnico della nazionale aveva un programma per rimetterlo in piedi in 3 giorni, cosa che evidentemente non gli è andata giù. Così si è giustificato sulla sua pagina Facebook:

“Un tendine ancora malconcio per infiammazione tendinea cronica, una lesione al costato in fase di cicatrizzazione subita poche settimane fa, un disco della schiena SGRETOLATO da riparare e visto solo oggi nella risonanza, e i miei esami medici neanche vengono considerati, anzi proprio ignorati, per procedere con il LORO programma per rimettermi in campo in 3 giorni. Questo è troppo. Chiedere di allenarmi ignorando il referto medico, farmi incominciare con il gruppo facendomi passare per falso e per uno a posto fisicamente. Ma scusa che fine ha fatto la collaborazione con l’atleta e la professionalità? Perchè ad altri basta una parola per dare forfait e nel mio caso passo sempre per il “caso”. No grazie. Una cosa è il lottare e dare tutto per una maglia, un’altra è approfittarsene e scherzare con la carriera di un giocatore neanche 3 settimane dopo aver giocato 75+ partite in un stagione. Quesgto è troppo! Prima c’è il rispetto per la persona. Ed io il rispetto per VOI l’ho avuto presendandomi e portando tutti gli esami clinici. Ma chiedermi di allenarmi OGGI, di seguire un vostro programma solo per il vostro interesse quando in 12 mesi non ho ricevuto una cazzo di chiamata da nessuno per sapere come stavo o per discutere i programmi estivi neanche quando ero piegato in 2 a Giugno! Questo non è esser squadra! Non è  esser nazionale! Ne prendo atto, e tolgo il disturbo, a testa alta, con gli esami clinici fatti, siete questi, e per me il vostro modo di intendere questo sport non è corretto nei confronti di un atleta in difficoltà fisica, nei confronti di un atleta in generale!”

Non si è fatta attendere la risposta della Federazione, che ha fatto sapere che prima del ritiro vengono effettuati scrupolosi esami specifici e che non c’era nessun particolare impedimento per Hackett, cosa confermata tra l’altro anche dai medici dell’Olimpia Milano; c’erano solo alcuni problemi che però gli avrebbero consentito di svolgere il programma di recupero. Quindi, il giocatore è stato deferito e il giudice in breve tempo gli ha inflitto 5 mesi di squalifica + 1 mese per il messaggio sopra riportato, a partire dalla prima giornata di campionato. Il giocatore quindi sarà costretto a saltare tutta la stagione regolare, ma potrà comunque giocare in Eurolega. C’è da capire se c’è da parte di Milano la volontà di tenerlo per l’Europa e per i Playoff, oppure se si preferirà licenziarlo (visti gli 800.000 euro che si becca di stipendio), cosa consentita dal regolamento se il giocatore nell’arco di una stagione supera le 10 giornate di squalifica. Hackett aveva annunciato un ricorso in secondo grado, che poi è stato ritirato; non si sa se questa scelta sia dovuta a un accordo con Milano per liberarlo dal contratto o semplicemente come risparmio di tempo e soldi vista la difficoltà del caso.

Considerazioni:

Hackett è un giocatore come Balotelli, o lo si ama o lo si odia. Non c’è una via di mezzo. E anche in questo caso, o ci si fida di lui o lo si condanna. Ora, non è compito di chi scrive schierarsi dalla parte dei “Petrucciani” o degli “Hackettiani”, vanno fatte alcune considerazioni e poi ognuno tragga le sue conclusioni.

A favore della Federazione ci sono i fatti. Hackett è scappato dal ritiro, e senza dubbio il gesto è da condannare. Inoltre, non conosciamo i referti medici, ma è stato reso noto che sia i medici della nazionale sia quelli di Milano non vedevano particolari problemi che gli impedissero di allenarsi. Quindi, stando a ciò, il comportamento di Daniel è stato increscioso e senza dubbio meritevole di una punizione.

Dall’altra parte, invece, c’è un giocatore molto forte, con un carattere viscerale, istintivo, che in campo dà tutto andando spesso oltre i propri limiti, che ho visto impegnarsi allo spasimo in ogni squadra in cui ha giocato. Purtroppo l’anno scorso ha avuto un infortunio al tendine d’Achille, cosa molto seria, che lo ha limitato per tutta la stagione. Ha giocato i Playoff in evidente difficoltà, risultando spesso dannoso, ma con tutta la sua forza è riuscito ad essere addirittura decisivo negli ultimi minuti di Gara 7 per la conquista dello scudetto. Tutto questo per dire che ad Hackett si può rimproverare tanto, ad alcuni può risultare antipatico, ma di sicuro non si può dirgli nulla in quanto alla professionalità e all’impegno che mette sempre sul campo. Quindi, è molto molto difficile pensare che Hackett abbia abbandonato il ritiro perchè non aveva voglia, aggrappandosi alla scusa del fisico. Il gesto è sicuramente sbagliato, ma mi viene spontaneo fidarmi dell’Hackett-giocatore che non avrebbe mai fatto un gesto del genere se non per gravi motivi. Poi oh, magari invece voleva prendersi un po’ di ferie o non voleva giocare per la Nazionale, visto anche il battibecco dell’anno scorso avuto con Petrucci perchè non aveva giocato gli Europei causa infortunio. Inoltre si dovrebbe aprire un’altra parentesi: è giusto che un giocatore abbia l’obbligo di rispondere alla convocazione? Nel calcio ci si può rifiutare, mentre nel basket no. E anche qui si potrebbe avere qualcosa da ridire su questa regola.

Detto questo, ognuno si faccia la propria idea. O si crede alla buona fede di Hackett condannando comunque il gesto, o ci si fida degli esami emersi e si condanna Hackett-giocatore. Urge far notare, comunque, che il caro Suarez, recidivo per la 3^ volta ad assaggiare le spalle degli avversari, si è beccato 4 mesi di squalifica, e molte volte anche giocatori dopati si pigliano patteggiando squalifiche ridicole. Hackett, invece, dovrà star fermo 6 mesi. Da regolamento è assolutamente corretto, ma umanamente mi sembra giusto riconoscere l’esagerazione. Speriamo che in questo tempo possa tornare quello di prima. Poi, fate vobis.

Come ultima cosa, mi va di dire che in questa complicata faccenda, alla fine, ci abbiamo rimesso TUTTI: Hackett, che dovrà stare fermo quasi un anno; la Federazione, che agli occhi di molti è scesa ancora più in basso di quanto già non lo fosse; l’Olimpia Milano, che dovrà farne a meno in campionato fino ad aprire, o dovrà scaricare un suo gioiellino e rimettersi ora in fretta e furia alla ricerca di un nuovo Playmaker; noi, amanti di questo sport, e l’intero campionato italiano, che forse perderà uno dei suoi giocatori più forti e rappresentativi a livello mondiale proprio in questo momento di difficoltà per tutto il movimento. Di queste situazioni, sinceramente, vorremo non averne più niente a che fare in futuro.


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