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Creato il 14 gennaio 2012 da Alesan
Serie BSto cercando di interpretare la prima pagina de il Giornale di Silvio Berlusconi di oggi, quella che vedete qui accanto. Al di là dell'attacco alla Francia nell'infinito derby di stupidità tra menti inutili, la notizia economica del giorno sarebbe il declassamento italiano, e non quello dei ragazzi d'Oltralpe. E' quindi strano che ciò che riguarda noi sia messo quasi in secondo piano, sotto il nove colonne che spesso rende celebre questo quotidiano democratico per incapacità di intendere e di volere. Curioso è però che l'attacco sia diretto a Monti, il quale starebbe portando l'Italia in Serie B. Ora, detto che in due mesi il signor Monti non può aver fatto più danni di 10 anni di Berlusconi, Standard & Poors non è la prima agenzia che declassa l'Italia. Lor signori che fanno informazione libera dovrebbero saperlo, e dovrebbero ricordarsi che solo l'agenzia di rating Fitch ci tiene con un outlook "stabile", mentre Moody's ci mette "negativo" e ci aveva già declassato il 5 ottobre del 2011. La stessa S&P aveva calato la mannaia una prima volta, il 21 settembre scorso. Ovviamente il Giornale aveva sottolineato in entrambi i casi come il malgoverno berlusconiano fosse responsabile del nostro rischio di retrocessione in  Serie B. Aveva certamente attaccato una politica di immobilismo contraria ad ogni logica, sottolineando come fosse inutile parlare di riforme che per 10 anni nessuno aveva fatto e che, soprattutto, poco centravano con le problematiche dell'economia del lavoro. L'economia in primo piano. Certo. Ecco infatti le due prime pagine che seguivano i precedenti declassamenti.

Serie B

Dopo il primo declassamento S&P


Serie B

Dopo il declassamento Moody's


Certo, all'epoca avevamo ancora quei maledetti problemi con le magistrature comuniste finalmente risolti, come ultimo atto di giustizia del precedente governo, e quindi la Serie B non era importante. Nell'attesa che l'informazione di questo paese attraversi una svolta positiva ed innovatrice, a prescindere da ciò che accadrà col web, continuo comunque a chiedermi perché la mia vita dipenda dalle agenzie di rating... chi le ha create? Chi le ha elette? Ma, soprattutto, chi le vuole? Voltare pagina no? La prima sembra sempre più insignificante, forse l'interno è meglio. Alla peggio si fa un cruciverba leggendo di Pato e delle previsioni del tempo.

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