#serietv: almost human, almost abrams

Ciao a tutti! Sono Matteo Bortolotti, e questo è un blog così misterioso che non sono più nemmeno sicuro che questo sia il mio nome.

Oh, no! – Volevo dirvi che ritorna J. J. Abrams. Non che sia mai andato via. In effetti, è tutto un J. J. Abrams, ultimamente. Tutta colpa di dell’ottima Alias, del deludente Lost, e di una serie di finte nerdate spettacolose che hanno scialacquato e sdoganato ai nubbi (leggi noob, ovvero gli espertoni improvvisati) un sacco di materiale rimasticato che all’origine doveva essere davvero fico.

Quindi? – Non che Abrams mi spiaccia, ogni tanto ci azzecca parecchio, anche quando le cose gli sfuggono di mano, come Cumberbatch in Star Trek Into Darkness. E proprio da questi fortunati reboot arriva il protagonista della serie prodotta (e.p.) da Abrams che sta per debuttare. Almost Human vede nei panni del futuristico agente di Polizia John Kennex proprio il Dr. McCoy del ‘nuovo’ Star Trek.

La trama. – Kennex è poliziotto di quelli duri e puri, ma nella Los Angeles del 2048 (o giù di lì), futuro futuribile in cui gli sbirri vengono affiancati da androidi nelle loro attività di pattuglia. Robot dall’asp

etto umano e nel caso del compagno di Kennex, Dorian, anche con emozioni.

La novità? – Uhm. Forse che si tratta di un vero e proprio poliziesco procedurale, ma ambienta nel futuro. Insomma: NYPD BLUE 2099. Seguiremo delle indagini di Polizia svolte dal Dr. McCoy e da un robot afroamericano. Ok. Ci sto. Anche se come high-concept (mescolanza di due formule di successo) ci si poteva sforzare di più.

È il caso di dirlo: staremo a vedere.

Per ora mi scappano solo 2 giacche verdi, così, perché oggi ho voglia di dare qualche voto.