Magazine Musica

Serotonin Syndrome – Sarajas

Creato il 30 gennaio 2016 da Iyezine @iyezine

Recensione

  • Autoprodotto
  • Anno: 2015
&appId;&version; Tweet

Eccoci alle prese con un gioiellino di musica oscura ed atmosferica proveniente dalla sempre fertile Finlandia.

I Serotonin Syndrome sono una band catalogabile con un certa approssimazione, visto che la componente post metal è piuttosto consistente all’interno di un sound che fa capo al death doom melodico ben radicato nel paese nordico.
In effetti, se si fa eccezione per la traccia iniziale Twelve Step Circle che, in più parti, paga dazio al death melodico rivelandosi gradevole quanto nella norma, gli altri quattro lunghi brani mostrano un andamento più irrequieto, sempre in bilico tra placidi arpeggi di matrice post metal e sferzate spesso dai toni drammatici.
In particolare, i tre brani centrali sono accomunati da un crescendo costante, specialmente nella parte finale di Rusted Rainbow in the Horizon, magnifica nel suo evocare pathos a profusione. Splendida anche la conclusiva Sarajas, uno strumentale che dimostra ampiamente quale sia il talento e la sensibilità compositiva dei ragazzi di Rovaniemi.
Se pensiamo a dei Swallow The Sun o ancor meglio, forse, dei Kaunis Kuolematon decisamente più orientati verso sonoritàliquide e riflessive, si può più o meno immaginare il sound proposto dai Serotonin Syndrome, ma in realtà la bontà del lavoro risiede nel suo farsi ricordare per la personalità in un ambito in cui dischi, comunque molto belli, contengono però elementi di novità in quantità omeopatiche.
Davvero una bella scoperta, e a questo punto sarà anche il caso di riscoprire il full length d’esordio pubblicato nel 2014.

Tracklist
1. Twelve Step Circle
2. Rusted Rainbow in the Horizon
3. My Boat Is Filled with Blood
4. Catharsis
5. Sarajas

Line-up:
Jussi Pietarila – Bass
Claus Verner Kiiskenberg – Drums
Timo Lurkkiniemi – Guitars (lead), Vocals
Joonas Hämäläinen – Guitars (rhythm)
Kale – Keyboards
Asko Nousiainen – Vocals

SEROTONIN SYNDROME – Facebook


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine