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Sette domande sette risposte ai candidati della provincia di Pavia per le primarie dei parlamentari di domani

Creato il 28 dicembre 2012 da Antonioriccipv @antonioricci

Questa è una lodevole iniziativa e del Circolo PD di Bereguardo e Torre d’Isola, guidato da Roberto Ruju.

Sette domande, alle quali hanno cortesemente risposto i candidati alle primarie del partito democratico della provincia di Pavia.

Eccole:

Sette domande sette risposte ai candidati della provincia di Pavia per le primarie dei parlamentari di domani

1. Quale è la priorità del prossimo governo? Come la si deve affrontare?

Alan Ferrari

Le priorità prima di tutto sono 2: riformare profondamente il funzionamento dello stato in tutte le sue articolazioni (in chiave federalista democratica) e rilanciare l’occupazione.

Entrambe necessitano di un mix molto attento, da ricalibrare via via, composto da grandi scelte e piccole azioni e progetti.

Sul tema del funzionamento dello stato e’ essenziale aumentare la produttività e la capacità di gestione della macchina amministrativa.

Su quello del lavoro e’ urgente una doppia “politica industriale”: di vera connessione tra “ricerca e produzione” da un lato e di accompagnamento alla sviluppo delle capacità di fare impresa dall’altro (verso un diffuso capitalismo popolare).

Sul secondo lavorerei a riprodurre il modello usato dal Comitato nazionale per l’emersione istituito da D’Alema nel 1999 e chiuso malamente dal nostro Ministro Damiano. Una rete di giovani professionisti, coordinati dalla presidenza del Consiglio, che oltre a scoprire l’evasione aveva il compito di aiutare i piccoli, tantissimi, imprenditori a migliorare la loro capacità di fare impresa e di stare sul mercato, riducendo la loro dipendenza dall’evasione.

Carlo Porcari

La priorità è certamente il lavoro.  Va affrontato stimolando la crescita economica con la golden rule, cioè concordando con l’Europa lo scorporo di alcune spese produttive dal deficit, ad esempio gli  investimenti dei comuni per l’adeguamento delle scuole, la messa in sicurezza e interventi volti al risparmio energetico. Gli investimenti per completare la diffusione della banda larga.  Bisogna riattivare subito il credito di imposta, cioè  ridurre la tassazione per gli investimenti che innovano e che creano anche nuove opportunità di occupazione. E’ poi necessario attivare contestualmente gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge Fornero, ma  non finanziati per contrastare la povertà crescente dovuta alla perdita del lavoro.

Chiara Scuvera

La priorità è dare attuazione al principio di uguaglianza sancito nell’art. 3 della nostra Costituzione: solo da qui può discendere un diverso modello di sviluppo, che ponga al centro la persona e non il profitto individuale. In prima battuta questo vuol dire: riforma fiscale con patrimoniale sulle grandi ricchezze; introduzione del reddito minimo di cittadinanza; riforma del mercato del lavoro che combatta davvero la precarizzazione con istituti che sostengano la ricerca di occupazione; dico no alla demolizione dell’art. 18 Statuto dei lavoratori, dico sì all’accelerazione del processo del lavoro; una diversa riforma delle pensioni, con strumenti di flessibilità in uscita; più diritti civili (matrimonio e adozioni per le coppie gay, cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, misure per pari partecipazione di uomini e donne alla vita economica e sociale, partendo dal constrasto alla violenza sulle donne). E naturalmente ha a che fare con l’uguaglianza anche una legge efficace contro il conflitto di interessi.

Martina Draghi

La priorità del prossimo governo secondo me è il LAVORO: affrontare subito una riforma del sistema fiscale che diminuisca la pressione sulle imprese e sul lavoro;  agire sull’accesso al credito in modo che le banche tornino a finanziare le imprese e allentare l’azione di Equitalia sulle partite iva, artigiani,commercianti e  piccoli imprenditori. allentare insomma la morsa fiscale e dare ossigeno alle aziende in modo che possano continuare l’attività. modificare il patto di stabilità per comuni e province in modo da poter sbloccare i pagamenti alle imprese e riprendere gli investimenti sul territorio.

tassare i grandi patrimoni finanziari e immobiliari e finanziare le imprese che fanno innovazione e ricerca per migliorare la produttività. sostenere e incentivare l’occupazione femminile e  anche attraverso una riforma del welfare che alleggerisca il carico di lavoro e di cura della famiglia per permettere alle donne di poter scegliere di dedicarsi ad un lavoro fuori casa che possa realizzarle e renderle economicamente autonome.

Cristina Varesi

Le priorità dal mio punto di vista, sono quelle legate al mondo del sociale, con particolare riguardo alle fasce deboli e ai disabili, politiche di sostegno agli anziani, donne sole e il ripristino del fondo per la “non autosufficienza” cancellato dal 2011. Il ripristino dei fondi per la tutela dei centri antiviolenza e il sostegno alle associazioni di volontariato che operano a fianco delle istituzioni con un lavoro ormai indispensabile. Per il territorio che rappresento le risorse necessarie alla bonifica dall’amianto e l’impegno per la tutela dei malati di “mesotelioma” il terribile tumore provocato dall’amianto. Il tutto attraverso il recupero delle somme riducendo il fenomeno dell’evasione fiscale, la riduzione dove possibile dei costi della politica.

Angelo Zucchi

Priorità numero uno: il lavoro. Bisogna cercare di far ripartire l’economia. Serve però maggiore equità, perché alcuni provvedimenti presi da questo governo vanno riequilibrati dal momento che la forchetta fra chi sta bene e chi sta male si è allargata troppo. Quindi si deve agire riequilibrando la pressione fiscale: chi ha di più paghi di più, chi ha di meno paghi di meno. E sul lavoro servono provvedimenti su misura: il principale è abbassare il costo del lavoro sia per i lavoratori sia per le imprese.

2. Che voto dai (da 1 a 10) al governo Monti e perché?

Alan Ferrari

Darei un 6, perché ha ridato credibilità una buona internazionale al Paese e ha saputo ricostruire una buona attenzione al rigore e più in generale al valore di comportamenti ineccepibili sul piano del rispetto delle regole e della responsabilità. Di contro e’ stato insufficiente sul piano della visione democratica e federalista delle cose e sul tema del rilancio dello sviluppo.

Carlo Porcari

Non ce la faccio a dare un voto secco: sette, se penso alle condizioni in cui era il paese quando il suo governo si è insediato e alla recuperata credibilità sulla scena internazionale, che non è solo una questione di prestigio, ma di risparmio di miliardi sonanti per gli interessi sul debito. Bene Barca e Riccardi.Appena sufficiente o addirittura insufficiente su equità: la necessaria riforma delle pensioni avrebbe dovuto essere un pò più flessibile e graduale sull’ tà di pensionamento e la sottovalutazione  della platea degli esodati. Riforma del lavoro insufficiente la copertura finanziaria per Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)  e ancora limitata la platea che copre,  ancora troppo fragili le strutture  per favorire il reimpiego.

Le manovre sono risultate troppo squilibrate su pensioni e redditi da lavoro, eccessivo pressapochismo sull’applicazione dell’IMU dovuto alle  inique rendite catastali e all’uso dell’accetta su seconda casa e attività produttive.  Poco efficace il lavoro di alcuni ministri per la crescita, esempio di Passera, tecnicismo un po’ ottuso di altri Ministri pescati nella burocrazia ministeriale.

Chiara Scuvera

6. La sufficienza perchè, con un recupero sul piano della credibilità internazionale, ha evitato il default. Non c’è stata, però, una vera spinta riformista e le politiche economiche hanno inseguito il modello Marchionne e si sono appiattite sul questione del rigore.

Martina Draghi

Al Governo Monti do un 7, ci ha salvato dal default e ci ha fatto recuperare credibilità a livello internazionale ma ad un prezzo veramente salato per le classi meno abbienti; sono mancate totalmente azioni di equità sociale  e di redistribuzione della ricchezza.

Cristina Varesi

Il Governo Monti si guadagna una sufficienza perche’ ha riportato il Paese in una situazione di sicurezza nel contesto Europeo dopo il disastro dei Governi berlusconiani. Ma troppo alto e’ stato il prezzo pagato dai soliti noti…Ora si chieda il sacrificio maggiore ad altre fasce di Cittadini.

Angelo Zucchi

Voto 7. Perché, a differenza di molti che l’hanno considerata una parentesi, per me la sua presenza ha rappresentato una svolta. I motivi: ha introdotto serietà e sobrietà nell’azione di governo e nella sua immagine, cosa che dovrebbe appartenere ad ogni governo; ci ha fatto superare una crisi difficilissima, subentrando ad un governo che metteva in discussione e a rischio le istituzioni in ogni momento; ha riconquistato credibilità e autorevolezza in Europa, dove alcuni problemi di sistema posso avere una risposta comune e condivisa; infine Monti ha messo sotto controllo i conti con provvedimenti anche discutibili, come dicevo prima, ma ha certamente tracciato una via. Tornare al governi demagogici, dalle risposte facili per problemi complessi, è una sciagura che non deve accadere di nuovo. Non si torna più indietro e per questo motivo Monti è una svolta e non una parentesi.

3. Il nuovo parlamento sarà chiamato a riformare la legge elettorale: quale è secondo te il modello da promuovere? Quali altre riforme istituzionali andrebbero fatte entro la legislatura?

Alan Ferrari

La legge elettorale rimane un tema centrale per ridare credibilita’ alla politica e all’azione governativa. Da queste elezioni uscirà un quadro di rappresentanza nuovo. Pertanto aspetterei di capire meglio la nuova geografia per poi capire quale modello può essere più utile a dare rappresentanza e a garantire che la coalizione vincente sia in grado di governare, senza pasticci parlamentari. Il mio augurio e’ che la riduzione dei gruppi politici, avviata con la nascita del pd, continui portando il Paese ad avere essenzialmente non più di 3 poli. Tutti percepiti come credibili in una logica di alternanza democratica di governo. Noi stiamo in quello di centrosinistra.

Carlo Porcari

Riforma del sistema bicamerale, una sola Camera ridotta significativamente nei numeri ed un Senato delle Autonomie per realizzare un federalismo responsabile e solidale. Su giustizia, poteri del presidente del consiglio,  condivido le proposte unitarie del Pd. Anche per la legge elettorale propenderei per un sistema a doppio turno di collegio, preceduto da primarie,  meglio regolamentate di quelle attuali, per la scelta dei candidati di collegio.

Chiara Scuvera

Innanzitutto penso che sia necessario promuovere un “modello italiano”, un sistema che ben si adegui alla nostra realtà. A questo proposito dico subito che non si deve tornare indietro, ma esaltare il bipolarismo che il partito democratico sta contribuendo a realizzare. E’ prioritario superare il porcellum che elide la libertà di scelta dei cittadini e dare vita a una riforma elettorale che mantenga il bicameralismo (che guardi anche alla rappresentanza delle autonomie locali) e reintroduca (uso questo termine provocatoriamente, ma non troppo) il diritto di voto dei cittadini . Il PD ha proposto la buona soluzione dei collegi uninominali preceduti dalle primarie. Forse fuori dal coro, credo che vada considerato anche il sistema delle preferenze, da calibrare con meccanismi che evitino le infiltrazioni della criminalità organizzata e il clientelismo. La questione sta nelle modalità con cui si compongono le liste. A questo proposito aggiungo che la riforma dovrebbe contemplare anche il meccanismo della doppia preferenza di genere. C’è molto da lavorare anche sul finanziamento pubblico ai partiti (i rimborsi devono essere rimborsi di quello che effettivamente si è speso, come invocato dai cittadini con il referendum)  e la riduzione degli “stipendi” dei parlamentari.

Martina Draghi

Il sistema elettorale che il pd propone è un maggioritario a doppio turno fondato su collegi uninominali differenziando tra camera e senato per garantire la governabilità; le riforme da fare subito secondo me sono: il federalismo fiscale, la riorganizzazione degli enti locali, il superamento del bicameralismo perfetto con il senato che diventa espressione delle regioni e la conseguente diminuzione dei parlamentari di camera e senato.

Cristina Varesi

Le legge elettorale non ha visto la luce, spero che anche con il lavoro intenso del PD nella prossima legislatura si arrivi alla riforma con l’applicazione del doppio turno e il ritorno al voto di preferenza. (con queste Primarie il partito riesce a dare comunque un segnale positivo). Una revisione vera e profonda del comparto della pubblica amministrazione, lavorare sulla meritocrazia e contrastare l’assenteismo. Garantendo la salvaguardia del posto di lavoro e dei diritti acquisiti.

Angelo Zucchi

Le diversità rappresentate dalla cultura italiana posso trovare una risposta nel doppio turno di collegio, che permette per avere stabilità di governo e rappresentanza adeguata. Ci vogliono infatti piccoli collegi che permettano ai candidati di farsi conoscere e agli elettori di incontrare di persona e vedere coi propri occhi chi potrebbero votare, di vederne l’azione sul territorio. E ci vuole il doppio turno perché ognuno, dopo aver votato al primo turno chi è più vicino alle proprie idee e meglio le rappresenta, possa poi fare una scelta utile per la stabilità fra i candidati del secondo turno. Altre riforme importanti. Una riforma di ammodernamento dello Stato: oggi sono troppi i livelli di decisione e troppe decisioni che spesso non vengono prese. Serve una ridistribuzione di queste istituzioni: le province vanno riordinate e diminuite, alle regioni serve un nuovo modello gestionale… Questi sono due esempi su cui intervenire per avere uno Stato più efficiente e meno pesante. Poi serve una riforma per controbilanciare il potere del Governo e quello del Parlamento: il presidente del Consiglio deve avere più agibilità (per fare un esempio, bisogna togliere la questione della fiducia ai ministri che fa perdere solo tempo). Le decisioni devono essere assunte con velocità in questa fase storica. Infine, bisogna rendere più efficace la procedura legislativa: ridefinire il numero dei parlamentari e rivedere i regolamenti parlamentari, sempre per garantire velocità di decisione.

4. Chi hai votato alle scorse primarie Italia bene comune?

Alan Ferrari

Ho votato per Bersani.

Carlo Porcari

Pierluigi Bersani.

Chiara Scuvera

Pierluigi Bersani.

Martina Draghi

Alle primarie ITALIA BENE COMUNE  ho votato Pierluigi Bersani perché credo che abbia le capacità, l’esperienza, l’autorevolezza per guidare il nostro paese in una situazione così complicata. Da molti anni lo sostengo e credo abbia dimostrato di essere un uomo delle Istituzioni e che sa tenere insieme un partito eterogeneo come il pd con grande equilibrio e serietà.

Cristina Varesi

Alle Primarie del 25.11 ho votato Bersani.

Angelo Zucchi

Bersani

5. Chi hai votato alle primarie regionali?

Alan Ferrari

Ho votato e sostenuto Umberto Ambrosoli, caro amico e persona di grande spessore ed intelligenza.

Carlo Porcari

Alessandra Kustermann.  Per le sue qualità e per le stesse ragioni per cui mi sono candidato a queste: perché non siano una finzione  e venga offerta agli elettori una  pluralità di opzioni.

Chiara Scuvera

Alessandra Kustermann.

Martina Draghi

Alle primarie regionali purtroppo non sono riuscita a votare perché bloccata dall’influenza ma avrei votato Alessandra Kustermann perché credo nelle sue capacità e le riconosco un impegno costante a fianco delle donne.

Cristina Varesi

Alle Regionali Ambrosoli.

Angelo Zucchi

Ambrosoli, perché è l’unico fra i candidati del centro sinistra che ha una chance di poter vincere la corsa alla presidenza della Lombardia.

6. Quale è il politico nazionale che secondo te andrebbe valorizzato?

Alan Ferrari

Non mi esprimo su 1 in particolare, penso che Bersani dovrà essere molto bravo nel proseguire a costruire ed accompagnare una classe dirigente nuova di 30/40 enni. Quella che inevitabilmente avrà la responsabilità di gestire il Paese nei prossimi 10 anni.

Carlo Porcari

Apprezzo le qualità di tante persone: oltre a Bersani naturalmente, Enrico Letta, Paola De Micheli, Gianni Cuperlo, Enrico Rossi, Luigi Zanda, Lapo Pistelli, Laura Puppato. Penso  anche che Massimo D’Alema possa ancora dare molto al nostro paese.

Chiara Scuvera

Pippo Civati.

Martina Draghi

Il politico nazionale che vorrei fosse valorizzato è Matteo Colaninno perché è uno dei giovani parlamentari più brillante ed equilibrato su cui il ns partito può contare.

Cristina Varesi

Valorizzerei una giovane donna parlamentare che ho avuto modo di conoscere nei mesi scorsi l’on De Micheli di Piacenza.

Angelo Zucchi

Abbandonerei l’idea che ci sono persone e personalità indispensabili. E invece ragionerei in termini di squadra. Quindi, dentro la squadra tutte le personalità da valorizzare in funzione del team di lavoro.

7. Il personaggio storico che metteresti nel Pantheon del Pd?

Alan Ferrari

Eugenio Colorni, filosofo e matematico, grande personalità socialista della resistenza. Ucciso dai fascisti a poco più di 30 anni e grande ispiratore, morale e intellettuale, del manifesto di Ventotene per l’Europa unita.

Carlo Porcari

Altiero Spinelli.

Chiara Scuvera

Peppino Impastato.

Martina Draghi

Il personaggio storico che metterei nel Pantheon del PD è Enrico Berlinguer e su di lui non credo servano commenti.

Cristina Varesi

Nel Pantheon  Aldo Moro.

Angelo Zucchi

Ho tanti riferimenti, incontrati nella mia formazione e nella mia vita, che mi hanno dato molto, che hanno influito sulle mie scelte e che hanno contribuito a fondare i miei valori di riferimento. Nominarne solo uno sarebbe riduttivo.



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