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settecento anni dalla nascita di Giovanni Boccaccio

Creato il 08 maggio 2013 da Atlantidelibri

Umana cosa è l'aver compassione agli afflitti; e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richiesto li quali già hanno di conforto avuto mestiere, e hannol trovato in alcuni: fra' quali, se alcuno mai n'ebbe bisogno, o gli fu caro, o già ne ricevette piacere, io son uno di quegli. "

Giovanni Boccaccio (Firenze, 16 giugno 1313 - Certaldo, 21 dicembre 1375) è stato uno dei "padri fondatori" della letteratura italiana, fra i maggiori narratori italiani e europei del XIV secolo: con il suo Decameron, che venne subito tradotto in molte lingue, diviene infatti conosciuto ed apprezzato a livello europeo, tanto da influire, per esempio, anche nella letteratura inglese, con Geoffrey Chaucer. Da alcuni studiosi è considerato il maggiore narratore europeo e ha avuto un ruolo egemone nel panorama letterario del XIV secolo.

la nuova edizione più recente de Il decameron è quella di Rizzoli, Bur, di freschissima uscita:

È il 1348: mentre la peste infuria a Firenze, dieci giovani si rifugiano in campagna e per passare piacevolmente il tempo si raccontano per dieci giornate una novella ciascuno. Questa la nota "cornice" che racchiude la più celebre raccolta di novelle della letteratura europea: un capolavoro che ancora affascina per la pluralità dei toni, per la capacità di dipingere l'infinita varietà della vita. Per i settecento anni dalla nascita di Boccaccio, i massimi esperti italiani della sua opera danno vita a un'edizione innovativa, fondante di una nuova tradizione interpretativa, in cui il massimo rigore filologico è associato a una inedita apertura verso i lettori d'oggi. Il nuovo testo critico stabilito da Maurizio Fiorilla è preceduto dalla rigorosa introduzione di Amedeo Quondam, cui si deve anche il ricco apparato di note; le introduzioni alle singole giornate di Giancarlo Alfano approfondiscono i rapporti che legano tra loro le novelle.

Il Decameron,, scritto tra il 1349 e il 1351, si struttura grazie a una Cornice narrativa che contiene al suo interno diversi racconti. A differenza dei modelli precedenti, Boccaccio inserisce la propria cornice all'interno di precise coordinate spazio-temporali: l'allontanamento volontario dalla città di Firenze di una "lieta brigata" di dieci giovani fiorentini durante la peste del 1348.
L'autore immagina che sette ragazze e tre ragazzi abbandonino Firenze per sottrarsi al contagio e si rechino in una villa di campagna. Qui, per trascorrere il tempo, racconteranno a turno delle novelle, eleggendo ogni giorno un re o una regina che sceglierà il tema della giornata.
Le giornate dedicate alla narrazione sono dieci , da cui il titolo Decameron e, poiché ogni giorno i giovani raccontano una novella ciascuno, in totale le novelle sono cento.
L'opera è preceduta da un Proemio , in cui l'autore dedica alle donne la propria opera per alleviare le loro pene d'amore ed è seguita da una lunga introduzione
che racconta le vicende iniziali dei dieci giovani e apre la prima giornata. Questa parte costituisce il primo livello della narrazione in cui l'autore parla in prima persona e introduce la cornice. Successivamente la parola passa ai protagonisti che costituiscono la cornice e raccontano a turno le novelle (secondo livello della narrazione ) per poi arrivare al terzo livello, cioè quello interno alle singole novelle. Ogni novella è preceduta da una "ru brica", che ne riassume il contenuto, e ogni giornata di narrazione, munita di un'introduzione e una conclusione con le riflessioni dei giovani, si chiude con una ballata. (segue qui http://seieditrice.com/trame-e-intrecci/files/2011/07/TI_NBreve_Boccaccio.pdf )

È [...] meglio fare e pentere, che starsi e pentersi.

Per chi trae diletto da una lingua viva e bella, leggere il Decamerone non è dissimile dal vagare tra alberi in fiore e bagnarsi in acque purissime. (Hermann Hesse)

LA VERSIONE DI DARIO FO

https://www.youtube.com/watch?v=w6xrY7IwLII Di imminente pubblicazione, Boccaccio in Romagna, Compositori

La Romagna, che serbava le memorie dantesche, fu visitata da Giovanni Boccaccio, che come
Dante, vagò fra le piccole corti di quella regione.

Il volume costituisce il catalogo della mostra intitolata "Boccaccio in
Romagna". L'occasione è data dalla ricorrenza del settimo centenario
della nascita di Giovanni Boccaccio, nel 2013. La Biblioteca
Malatestiana, insieme alla Biblioteca Classense e ad altre biblioteche
romagnole, intende celebrare l'evento, in considerazione anche della
rilevanza che la Romagna ha avuto nella biografia del letterato, che
visitò Ravenna fra il 1345 e il 1346 ospite di Ostagio da Polenta,
e nel 1347 si recò presso Francesco Ordelaffi signore di Forlì. In
collaborazione con l'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, si è quindi
compiuto un lavoro di ricerca sulle opere manoscritte e a stampa del
Boccaccio presenti nelle biblioteche romagnole.

Il catalogo della mostra conterrà le schede dei manoscritti, delle
edizioni e degli esemplari a stampa delle opere di Boccaccio censite,
e saggi dedicati alla fortuna editoriale delle opere di Boccaccio, la
ritrattistica del Boccaccio, l'immagine di Ravenna attraverso le pagine
dello scrittore, il Boccaccio "medievale", un commento al "trattatello
in laude di Dante". Il volume conterrà un apparato di indici e di
illustrazioni.


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