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Sfatiamo qualche mito: la caduta dell'ultimo governo Berlusconi e la limpidezza di alcuni magistrati.

Creato il 15 maggio 2014 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
Sfatiamo qualche mito: la caduta dell'ultimo governo Berlusconi e la limpidezza di alcuni magistrati.Pare sia ormai pacifico che l'ultimo governo Berlusconi sia stato mandato a casa grazie ad un complotto avvenuto dentro e fuori l'Italia.
Chi furono i protagonisti di questa losca vicenda iniziata col tradimenti di Fini nel 2010, pare altresì chiaro, per quanto altri nomi illustri dell'Europa che conta dovranno saltar fuori.
Illustri leader europei dalla risatina un po' troppo facile parteciparono a questo complotto, che si concretizzò in dei veri e propri incontri segreti per pianificare la caduta del governo italiano, la caduta di quel Berlusconi che senza sosta si opponeva all'austerità come medicina contr'ogni male. E abbiamo poi visto in che condizioni ci ha messi l'austerità del governo Monti.
Su Napolitano non ci sono più dubbi, ebbe un ruolo di primaria importanza in tutto questo. Dall'aver invogliato Fini a mollare Berlusconi per metterlo numericamente in ginocchio in Parlamento, all'aver consultato Monti e Passera fin dal giugno 2011, quando ancora il famigerato spread era sotto controllo e quindi quando certo non era ancora necessario l'intervento dei tecnici.
Mi si ribatte dicendo che dopo la scissione di Fini i numeri della maggioranza parlamentare erano diventati esigui? Rispondo con immensa tranquillità che l'attuale governo, guidato da colui che salverà il mondo dalla catastrofe (si, con i famosi ottanta euro al mese),  non gode d'una maggioranza molto più ampia di quella dell'ultimo governo Berlusconi dopo il distacco di Fini.
Mi pare chiaro che ogni argomentazione presentata per sminuire la portata di quello che Alan Friedman (come molti altri) ci ha rivelato sia pretestuosa per non far passare il Cavaliere come martire, cosa che invece è anche a questo giro.
Lui e tutti gli italiani che nel 2008 lo votarono.
Succede anche che nella Procura di Milano è in atto una sorta di guerra civile interna tra magistrati che fino a poco tempo fa non si erano torti un capello.
Si accusano a vicenda di colpe pesanti, tanto che il Csm dovrà esprimere un giudizio su quanto sta accadendo.
Il pm Robledo, una delle parti in causa, accusa il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati d'aver assegnato il caso Ruby ad Ilda Boccassini in modo anomalo, senza rispettare i criteri vigenti.
Liberati ovviamente sostiene il contrario, e la Boccassini lo spalleggia, ma c'è un altro pm che sostiene la loro accusa, tale Pomarici, che ricalca  perfettamente le deposizioni di Robledo.
Sono faide, belle e buone. Questo sta a significare che in effetti anche i magistrati sono umani e possono sbagliare (una delle due parti soccomberà di fronte al Csm) e che magari qualche forzatura riguardante il processo Ruby in realtà c'è stata.

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