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Sfogliatine al rabarbaro con rum e lime.

Da Marisa

Per fare la crema pasticcera, in queste deliziose sfogliatine al rabarbaro con rum e lime occorrono 2 tuorli, g 250 di latte, g 75 di zucchero semolato e g 20 di farina. I tuorli, lo zucchero, la farina si mescolano in una ciotola, si stempera il tutto con il latte,caldo, quindi si porta la crema su fuoco moderato e, mescolando, la si fa sobbollire per 4-5'.

Ingredienti: per 6 persone

pasta sfoglia surgelata g 500
rabarbaro g 400
crema pasticcera g 300
panna fresca g 150
rum g 50
burro g 35
3 lime
zucchero a velo, semolato e greggio
uovo per pennellare

sfogliatine al rabarbaro


Preparazione: 60’

        • Fate scongelare la pasta sfoglia.
        • Intanto pulite le coste di rabarbaro togliendo le parti fibrose e le foglie.
        • Soffriggete nel burro una cucchiaiata di zucchero semolato, finché diventerà leggermente caramellato, aggiungete le coste di rabarbaro a pezzi, lasciatele rosolare, quindi fiammeggiatele con il rum.
        • Non appena l'alcol sarà evaporato e l'insieme risulterà legato e sciropposo, spegnete e lasciate raffreddare.
        • Tirate la pasta in sfoglia di mm 3 di spessore, ricavatene 6 rettangoli di cm 9x7, pennellateli d'uovo battuto, sistemateli su una placca spruzzata d'acqua fredda e infornateli a 220° per 5', quindi abbassate la temperatura del forno a 190°, spolverizzate i rettangoli di zucchero a velo e infornateli ancora per 10' circa.
        • Montate la panna e amalgamatela con la crema pasticcera.
        • Grattugiate i lime (solo la parte esterna della buccia ben lavata).
        • Sfornate i rettangoli di sfoglia, lasciateli intiepidire, tagliateli a metà, metteteli nei piatti da porzione, quindi distribuite sui mezzi rettangoli la crema, il rabarbaro e un pizzicone di lime grattugiato; coprite con quelli liberi, spolverizzate la preparazione con un pizzico di zucchero greggio e servitela subito.

        Quanto nutre una porzione: 690 calorie.

        Vino consigliato: Greco di Bianco

        greco di bianco

        Greco di Bianco è il termine che indica il vitigno tipico della fascia costiera reggina sul versante ionico nel territorio del comune di Bianco (RC), nonché l'omonimo vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Reggio di Calabria ed in particolare principalmente nel territorio di Bianco, da cui prende il nome, e il comune limitrofo di Casignana, sulla Costa dei gelsomini.

        Il Greco di Bianco presenta un colore giallo tendente al dorato e con eventuali riflessi ambrati; l'odore è etereo, caratteristico, e si possono individuare numerosi profumi di fiori e di frutti: fiori d'arancio, di agrumi, di fichi, di miele, di uva matura e appassita; il gusto, persistente, è piacevolmente dolce, morbido e caldo.

        Il Greco è un vino considerato dolce, ma possiede una carica zuccherina molto gentile, che tende a diminuire con il trascorrere degli anni. Per essere gustato in maniera ottimale, va consumato dopo 5-8 anni dalla vendemmia ed oltre e servito ad una temperatura di 10-12 gradi in calici di media capacità a tulipano.

        Può essere degustato senza accompagnamento, come vino da meditazione, abbinato a dolci molto strutturati o consistenti, come crostate di frutta, specialità con confettura, pasticceria mignon, cassata siciliana e dolci alla frutta, ma può accompagnare anche piatti a base di fegato d'oca e formaggi piccanti a pasta dura.

        Questo vino, per essere ben conservato, va tenuto coricato in scaffalature di legno, al buio, a temperatura costante fra i 10 ed i 15 °C e con umidità intorno al 70-75%, affinché il tappo non si asciughi. Infine, da evidenziare come il Greco di Bianco abbia ottenuto la qualifica di vino D.O.C. con D.M. del 18 giugno 1980, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 340 del 12 dicembre 1980.

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