Sgomberi

Per anni, due volte alla settimana, sono andato a pranzo nella stessa tavola calda. Il proprietario se ne stava appollaiato dietro la cassa, mi diceva due volte ciao, la prima quando passavo col vassoio, la seconda dopo aver pagato. Per anni ci siamo detti solo questo: due volte ciao. Ora la tavola calda ha chiuso. Ho incontrato il proprietario davanti al centro per l’impiego, mi ha spiegato il motivo per cui ha chiuso: il canone d’affitto del locale era diventato insostenibile. Mi ha raccontato del lavoro che faceva dieci anni fa, aveva un posto fisso come ragioniere. Ha detto che adesso si riposerà fino ad agosto, poi si vedrà. Abbiamo passato anni a dirci quasi niente; stavolta abbiamo parlato per mezz’ora.

Ultimamente non faccio che guardare i pali della luce. Un palo della luce è un posto che pullula di adesivi con scritto “Sgombero cantine”. Guardo anche le serrande dei negozi. La serranda di un negozio è un posto che pullula di adesivi con scritto “Riparo serrande”. Ho pensato che un palo della luce non è un posto dove di solito la gente guarda. Ho pensato pure che le serrande dei negozi hanno poco di interessante, anche se in quel caso mi sembra logico che le ditte che riparano serrande appiccichino i loro adesivi pubblicitari sulle serrande. Ciò che non capisco è la relazione che intercorre tra le cantine e i pali della luce.