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SHAKESPEARE A PARTE! - recensione

Creato il 09 gennaio 2012 da Apietrarota

Si è concluso l’8 gennaio al teatro Arcobaleno a
Roma “Shakespeare a parte!”. L’opera, presentata da Kasbah, ha visto la
sua Prima il 27 dicembre. 
Lo spettacolo teatrale è stato scritto e diretto
da Francesca Draghetti, componente del noto quartetto comico “Premiata
Ditta”. La regista ha voluto attingere ad alcune tra le più famose opere
di Shakespeare per poi plasmarle e  reinventarle in chiave
comico-grottesca, senza mai tralasciare la componente musicale. Uno
spettacolo che si differenzia dai più comuni perché contiene, come in un
uovo di cioccolata, una sorpresa! Un “prologo”, un quarto d’ora, in cui
si assiste alle prove dello spettacolo stesso. Tensione, scongiuri,
preghiere. Tutto ciò che esiste prima di un’esibizione viene filmato da
telecamere e osservato da un pubblico, il quale diviene d’improvviso
anche spettatore di una sitcom (che non si ripete mai due volte). Questo
momento speciale si pregia della presenza di una “guest star” diversa
ogni sera. Inizia poi lo spettacolo, quello “vero”. Il musical, la
commedia, la festa.  
Un’ora e venti (senza interruzioni), in cui
Romeo e Giulietta diventano i protagonisti di una moderna soap opera,
Macbeth il soggetto perfetto per un noir alla Tim Burton, Othello ospite
del salotto di Porta a Porta e così via. Il tutto rimescolato con
sapienza dalle musiche originali di Nanni Baldini, doppiatore di
Ciuchino in Shrek. Gestito con indiscutibile maestria dai sei
protagonisti (Gerolamo Alchieri, Roberto Stocchi, Antonella Alessandro,
Ughetta D’Onorascenzo, Simone Crisari e Gerry Gherardi), anch’essi tutti
doppiatori di successo. Gli attori, con ammirevole professionalità,
cantano dal vivo sfiorando talvolta addirittura le voci soprano. “
Si
gioca con Shakespeare, con amore e divertimento, attingendo senza
pudore alla sua sconfinata produzione per il puro piacere di recitare,
ascoltare, e stravolgere le sue pagine più belle
”, così Francesca Draghetti, riassume il senso del suo spettacolo. Ma non perde l’occasione e aggiunge - “ne approfittiamo per parlare di teatro. Di quello che facciamo oggi, malgrado tutto, con
l’ostinazione degli innamorati
”-  denunciando così,  la crisi del teatro e la
difficile condizione attuale dei teatranti.  
Mettersi alla
prova e giocare con ironia stravolgendo i testi di uno dei più
importanti drammaturghi e poeti della storia per poter raccontare la
storia d’amore che c’è, sempre, tra gli attori e il teatro stesso. Un
obiettivo che la compagnia della Draghetti ha superato con successo.
(LIBERA COSMAI)
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