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Shia LaBeouf: “Voglio una casa in campagna e una donna per la vita”

Creato il 18 dicembre 2012 da Ladyblitz @Lady_blitz
Shia LaBeouf: “Voglio una casa in campagna e una donna per la vita”

Milano – “Sono preoccupato per i soldi, per quello che fanno a chi mi sta intorno. Finisci per non fidarti più”. Parola di Shia LaBeouf, multimilionario attore 26enne, che stiamo per vedere al cinema con ‘La regola del silenzio’ di Robert Redford. “Io vorrei cambiare il mio stile di vita – racconta a Marie Claire – e costruire una comune agricola. Con i soldi messi via giocando in Borsa (lo ha fatto ossessivamente per entrare nella parte del broker di ‘Wall Street 2′) ho comprato terreni in Centro California. Ci costruirò una fattoria acquaponica, un sistema sostenibile per allevare pesci e coltivare piante senza terra. Mi trasferirò lì e la mia ragazza verrà per il weekend, e quella sarà la mia vita”.

Quale ragazza, è da vedere; pare che infatti l’attore abbia appena lasciato la stilista Karolyn Pho, incontrata dopo la rottura con la collega Carey Mulligan. “Carey è felice ora, insieme non ci saremmo riusciti. Lei cercava figli e matrimonio, io no. Non sono contrario, ma sono giovane, e vengo dal divorzio dei miei. Mi sposerò una volta sola. Non è un gioco per me”. Shia si sta trasformando da ex ragazzo prodigio lanciato da Spielberg in uno dei nuovi bad boy di Hollywood.

“Alcuni crescono in mezzo all’alcol, io ho avuto intorno la marijuana tutta la vita. Sono figlio degli anni Ottanta” dice facendo riferimento al burrascoso rapporto con il padre, inquietante come il suo rapporto con l’alcol. “Passo lunghi periodi di totale sobrietà e non bevo mai per il sapore. Bevo con l’intenzione precisa di ubriacarmi. Sono un essere umano non perfetto e dopo aver girato per tre mesi mi capita di dire al coprotagonista: ‘È la notte giusta, amico. Lasciamoci andare’. E lo faccio fino in fondo. Di solito fino a una cella”. Infatti è finito in diverse risse al bar. “Lo so, non dovrei lasciarmi andare in pubblico. Impari vivendo. Non sono un genio e ci vuole un genio per imparare dagli errori fatti da altri”.


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