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Shoah prossima ventura: l’olocausto del futuro

Creato il 27 gennaio 2012 da Trame In Divenire @trameindivenire

Shoah prossima ventura: l’olocausto del futuro

Il lavoro rende liberi

 

<<Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no>>.

Primo Levi – Se questo è un uomo – (1945 -1947)

A settant’anni dalla Shoah c’è un’altro Olocausto nella storia d’Europa.

Oggi, 27 gennaio è la giornata della memoria. Si ricordano le vittime della Shoah, dell’Olocausto nazifascista della seconda guerra mondiale.

Il 27 gennaio del 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa, avanzavano verso Berlino, passando per la Polonia, ad  Oswiceim (Aushwitz), s’imbatterono nel campo di concentramento simbolo del genocidio nazista.  Più di 15 milioni di donne, uomini, bambini, omosessuali, ebrei, Testimoni di Geova, massoni, comunisti, zingari, malati di mente, dissidenti politici, furono resi prima schiavi del lavoro al servizio dell’industria bellica del Terzo Reich, poi messi a morte. I pochi superstiti rimasti raccontarono delle torture e della morte perpetrati attraverso l’inganno del lavoro.

E’ iniziato tutto così, lentamente, sottovoce. A settant’anni dalla Shoah, oggi in Europa si sta consumando a piccole dosi, un altro olocausto. E così in questa giornata dovremmo ricordare altre e tante vittime, quelle contemporanee, quelle della crisi indotta dai mercati finanziari con il dogma del credito, che con la complicità delle banche e dei governi induce l’uomo alla schiavitù economica e sociale.

Oggi, l’Italia e l’Europa appaiono come un vasto e globale campo di concentramento, dove il lavoro non è uno strumento di emancipazione, ma il peggior strumento di sottomissione, ricatto, schiavitù e disperazione, dove il lavoro non ha più tutele, dove il lavoro che non c’è e induce alla morte di sé e del futuro.

Oggi, in Italia, il lavoro non rende liberi e grazie alla sua violenta assenza, nel migliore dei casi rende schiavi della peggior subdola dittatura, quella del denaro e del potere finanziario. Oggi, in Italia soprattutto, il lavoro uccide. Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda e un po’ tutta l’Europa somigliano sempre più a un moderno lager, in cui centinaia di milioni di cittadini sono prigionieri di un sistema che uccide la speranza e il futuro, un lager che produce morte e disperazione.

Oggi, dopo settant’anni c’è ancora un altra dittatura da abbattere, quella del denaro, quella del potere economico finanziario, delle banche e dei governi asserviti che producono diseguaglianza economica e sociale, morte e disperazione.

Oggi non c’è Armata Rossa che possa avanzare e fermare la Shoah prossima ventura se non quella della nostra dignità e libertà di uomini e cittadini, per l’affermazione dei nostri diritti e doveri, primo tra i quali il lavoro, prima virtù e massima consolazione.

giuseppe vinci

 

Segnalo sul tema del futuro il podcast del programma Chiodo Fisso di Radio 3: Il Futuro secondo Giorgio Agamben

 

Costituzione Italiana Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.


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