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Si al diritto di potersi vivere come si desidera!!! NO alle cure riparative!!

Da Lametamorfosiftm
E' importante che tutti capiscano che un diverso modo di viversi e di sentirsi non può e non deve essere classificato come una malattia, semplicemente perchè tutti noi siamo diversi gli uni dagli altri; è proprio con questo presupposto che nasce il concetto del diverso negli esseri umani. Sarà poi la mancata elasticità di pensiero, l’ignoranza e l’intolleranza delle persone a generare sofferenza in un individuo omosessuale/bisessuale o transessuale, non di certo l’omosessualità/bisessualità o la transessualità in sé per sé. Il Disturbo di Identità di Genere(chiamato anche Disforia di Genere, Disforia = Contrario di euforia, cioè un’alterazione dell'umore in senso depressivo-Disforia di Genere = Quando tale condizione emotiva è legata alla propria identità sessuale) è una marcata condizione di malessere e cioè un forte disagio per la persona coinvolta (e non me lo sto inventando di sana pianta), per questo motivo non si può parlare di cura riparativa; si curano le malattie (mentali e/o fisiche), non i DISAGI. Il disagio  è “semplicemente” una situazione di difficoltà(più comunemente chiamato problema) e spero sarete d’accordo con me nel pensare che la difficoltà non si cura ma, più semplicemente, la si cerca di risolvere cercando di riportare alla luce la causa che ha generato tale difficoltà o comunque la si cerca di risolvere con dei mezzi ritenuti statisticamente efficaci per la risoluzione stessa. Nel caso della transessualità la difficoltà consiste in una persistente identificazione nel sesso opposto, la cui causa non si può ricondurre a dei conflitti familiari (è  scientificamente provato...di certo non l’ho esclusa io a priori); alcuni sostengono che la causa sia dovuta ad una alterazione fetale, altri sostengono le più svariate motivazioni...anche quelle più strampalate e campate in aria. Rimane il fatto che, punto primo, personalmente non è importate saperlo perchè per me, ora, la cosa importante è una: aver ritrovato me stesso e la serenità mediante la chirurgia e la terapia ormonale; punto secondo, le loro teorie in merito rimangono solo delle SUPPOSIZIONI nulla di più. Ora la cosa certa è una: le persone chi si identificano al 100% nel sesso opposto traggono beneficio con l’Iter di Riassegnazione del Sesso. E’ questo quello che dovrebbe contare davvero; certo, la risoluzione non è immediata, ci vuole del tempo, molta introspezione e soprattutto molto dipende anche dalla determinazione della persona stessa nel volersi risolvere. Questo, però, non significa che possiamo fare finta di non vedere le persone che trovano la soluzione al loro disagio con questo tipo di percorso; i problemi non si curano, SI RISOLVONO...la logica esiste mica per niente!!!Non mi sto inventando io le statistiche che dimostrano quante persone con il Disturbo di Identità di Genere abbiano ritrovato loro stessi tramite l’Iter di Riassegnazione del Sesso, però una cosa è certa: non è una soluzione che vale per tutti. Molte persone transgender ritrovano il proprio equilibrio seguendo altre strade; questo semplicemente perchè molte non si identificano al 100% in un genere piuttosto che in un altro. Che sia bello chiaro e a caratteri cubitali: PER LE PERSONE TRANSGENDER NON ESISTE UN PERCORSO STANDARD. Ci sono persone (MtF e FtM) che si identificano nel sesso opposto al 100% e risolvono questa discrepanza con la terapia ormonale e la chirurgia, ritrovando con ciò la propria dimensione; invece, ci sono persone (Genderqueer e Crossdresser) che trovano la loro dimensione seguendo altre vie. Per esempio le persone(Genderqueer) la trovano non transizionando, però, cercando ugualmente di viversi per quello che sono; vivendo con serenità la loro mancata identificazione in uno dei due generi prestabiliti(uomo/donna). C’è, però, da sottolineare che questa via in particolare, dovuta a forti condizionamenti sociali e familiari, purtroppo risulta molto difficoltosa da reggere dal punto di vista psicologico.Per quanto riguarda l’orientamento sessuale omo, vi dico solo che hanno ormai tolto l’omosessualità dell’elenco delle condizioni patologiche mica a caso; alla fine è semplicemente una variante che fa parte dell’essere umano, perciò bisognerebbe iniziare a togliersi i paraocchi, smettendo di rendere le vite di queste persone un inferno. Alla fine, molti omosessuali (ancora non tutti purtroppo), sono persone che finalmente riescono a viversi bene la loro omosessualità indipendentemente dalle discriminazioni e dai pregiudizi legati anche alla loro realtà; perciò facciamola finita con queste cure riparative!!! E’ assurdo pensare che per milioni di persone ci sia solo una possibilità di orientamento sessuale e solo due possibilità di genere in cui potersi “identificare”...è inconcepibile tutto ciò ai giorni nostri che dovremmo essere tutti quanti più evoluti come specie.Io non giudico nessuno, ognuno è libero di viversi come meglio crede e fare di se ciò che vuole; alla fine non farebbero di certo i conti con me in caso prendessero la strada sbagliata per se stessi, anche perchè non posso di certo essere io a dire quale sia quella giusta o meno per qualcun'altro. Però, da quì a dire che l'omosessualità/bisessualità e la transessualità siano una malattia, beh ce ne passa...non è giusto far passare questo messaggio, non sono d'accordo!!! Ognuno di noi può prendere un abbaglio, può vivere momenti di confusione, ci sta tutto, ci mancherebbe altro; come già dissi svariate volte, ai tempi pensavo ignorantemente di essere lesbica, ma lungi da me dire che sono guarito dall'omosessualità...ho solo preso la via giusta per me stesso!!!Ripeto, io sono il primo a dire che non esiste una sola strada per tutti, alla fine siamo in milioni al mondo mica per nulla, perciò è anche giusto che ognuno di noi abbia la possibilità di poter prendere la strada che lo fa stare meglio; però, da quì a pensare di poter curare le persone omosessuali/bisessuali e transessuali perchè ritenute malate, beh ne fa passare di acqua sotto i ponti. Non mi sembra sia il modo migliore per lasciare spazio e libero arbitrio agli esseri umani su come meglio viversi.Non esiste un modo giusto di viversi che vale per tutti e spero che sarete d'accordo con me almeno su questo pensiero...ma, ahimè, il messaggio che fa passare Militia Christi ai media è proprio questo ragazzi, è come se dicesse: " siete malati perchè esiste un solo modo giusto di viversi e perciò dovete curarvi! "E' molto triste tutto questo.Vi abbraccioMarco Caserta

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