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“… si danno i fiori, amici”. Autoanalisi elettorale.

Creato il 25 febbraio 2013 da Simodisordina @simodisordina

fioreQuesto post è ciò che mi frullava in testa e online mentre aggiornavo ossessivamente la pagina web del Ministero dell’Interno con i risultati elettorali.Cominciamo.

Io non comprendo lo stupore nel Centrosinistra. E’ vero che forse gli Italiani non sono il popolo più democraticamente maturo del mondo, ma a certi sillogismi semplici ci arrivano ancora. Ovvero: se un elettore vuole votare il Centrosinistra e il Centrosinistra mi dice che dopo le elezioni si alleerà con una coalizione di Centrodestra (Monti, Fini e Casini), succede che quell’elettore, se ha un po’ più di sale in zucca dei suoi politici di Centrosinistra… beh… succede che quell’elettore voterà altrove, oppure non voterà. La verità è che dal 2005 al 2008, mentre Prodi, D’Alema e Veltroni cercavano di far capire agli Italiani chi era “il principale esponente dello schieramento a loro avverso”, quest’ultimo, “il porcellum” se lo è pensato molto, molto bene. Questo perche, citando il buon Oliver Stone, Berlusconi è ”uno di quegli uomini, che quando piove, riescono a passare tra una goccia e l’altra”. Ed è passato. Ha patteggiato quelle che sono, forse, le ultime Elezioni della Seconda Repubblica e non le prime della Terza. Invece quelli che oggi hanno perso/pareggiato e che domani patteggeranno con Berlusconi, secondo me, non hanno ancora letto e compreso bene questa poesia:

P.P.Pasolini. Vi odio cari studenti.

Così mentre s’accende pericolosa la fiaccola dell’anarchia, su cui i residuati del ventennio orineranno, mi viene in mente la personalissima notizia che la marina Greca alza il livello d’allarme: ” Codice rosso! Pronti a respingere i barconi clandestini dall’Italia”. Dopo questa deriva torno sobrio cercando d’interpretare in senso Leninista il Movimento 5 stelle, ma dura poco. Voglio litigare. Niente di meglio che rompere i coglioni a un caro amico. Così gli comincio a dire che questa presunta sinistra “perde perchè è lontana da ogni minimo legame con la realtà. E’ lontana da come ragiona e da ciò di cui ha bisogno la gente. Fin quando non riusciremo a interpretare sino in fondo la Valle Giulia di Pasolini non riusciremo mai a parlare al cuore e sopratutto alla pancia, ai bisogni della gente. Dico solo che si deve ascoltare la gente; e la gente non vuole sapere qual’è il modo migliore per abbassare lo spread ma come trovare i soldi per fare la spesa. E trovare i soldi per fare la spesa è una cosa di sinistra non è una cosa populista.” Lui, il mio amico, mi da del populista, a torto secondo me; poi mi fa giustamente notare che in base a questo ragionamento, Berlusconi, che regala i pacchi pasta e promette i contanti dell’Imu versata, sarebbe quindi di sinistra. Al che io proseguo nello sproloquio: “No, Berlusconi da’ solo una non soluzione inutile a un problema reale, stesso discorso con l’Imu. Una cosa di sinistra che potrebbe aiutare tutti noi, ad esempio, è tassare la finanza e detassare il lavoro. E’ una cosa semplice, si faceva, bene o male, sino a 20 anni fa ed è una cosa di sinistra facile da comunicare a chiunque. Poi mollo la presa e dico: “Stiamo uniti”, lo dico perchè sono un pirla. Pasolini, che era un genio, avrebbe detto: “…si danno i fiori, amici”.


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