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Si fa sempre in tempo ad essere in ritardo

Creato il 02 marzo 2015 da Luciusday
Si fa sempre in tempo ad essere in ritardoPremetto con lo scusarmi con i lettori (assidui o avventori casuali) per non essermi fatto vivo da un po'. Purtroppo ho dormito sugli allori per troppo tempo, nel senso di essermela presa un po' troppo comoda in generale. Ma la verità è questa: le scadenze (di una consegna, di un paper, di uno yogurt) sembrano fatte apposta per non essere rispettate. Almeno da parte mia.
Tesi
La scrittura della tesi procede abbastanza bene, se non fosse che, arrivato a metà tesi, l'assistente mi ha detto che per scrivere l'altra metà dovrò metterci la metà del tempo di quello impiegato sinora, se voglio laurearmi ad aprile, contribuendo ad aprirmi bene gli occhi che neanche come li aprono ad Alex in Arancia Meccanica durante la cura Ludovico. E fu così che mi ritrovo a scrivere un capitolo intero in dieci giorni, di cui tre in trasferta a Milano per motivi che vi dirò (#benecosì).
Kangeiko 2015
Vi ricordate quando vi ho scritto della possibilità di prender parte a quella pratica di karate dalle sei alle sette di mattina, al gelo, per una settimana? Alla fine la curiosità ha vinto, e da lunedì a venerdì mi sono ritrovato in piedi già alle 4 e mezza di mattina. La città era buia, deserta e dormiente, mentre i rapporti con le altre persone che praticavano con me, forse anche per questo, acquistavano tutto un altro significato, e con essi il tempo trascorso a praticare. Il timore del freddo, lentamente, lasciava il posto alla volontà di fare parte di quel freddo, di quel contesto stranamente familiare.
[Potete immaginare le botte di sonno (e di fame) che mi prendevano verso le 10-11 di mattina]
Erasmus+ Traineeship: incertus an, incertus ubi
Circa un mese fa avrei dovuto spedire il mio curriculum in inglese all'ufficio relazioni internazionali, per permettere loro di reperire un'impresa ospitante. Ciò presupponeva, ovviamente, la traduzione e l'aggiornamento del mio curriculum italiano. Dal momento che sono estremamente pigro, mi sono trascinato quest'incombenza per un mese, riuscendo a portarla a termine solo ieri. Però, visto che giustamente il tedesco ha soppiantato l'inglese come mia lingua straniera di riferimento, ho deciso di fargli dare un'occhiata da qualche "madrelingua", che me lo ridarà a breve. Insomma, se riesco a partire in questo stato sarebbe già un bel successo. La meta, essendo uno dei 28 paesi dell'Unione Europea, è un altro paio di maniche (#benecosì - parte 2).
Pulchra vobis
L.

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