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Si può Fare, 2008

Creato il 04 dicembre 2011 da Paveloescobar

Si può Fare, 2008
Un film intitolato così, che richiama la celeberrima frase esclamata da Gene Wilder in “Frankstein Junior”, non poteva che essere un gran bel film. Il titolo viene spiegato alla fine del film: è ispirato a tante storie vere e in particolare alla cooperativa “Noncello” di Pordenone, dove si faceva parquet e dove i dirigenti dicevano ai loro soci “Si può fare”.  Il titolo nella sua semplicità, a mio avviso, è  geniale!
E’ ambientato nel 1983 e il sindacalista Nello (interpretato da Claudio Bisio) viene inviato, essendo secondo alcuni o troppo antico  o troppo avanti, a lavorare in una cooperativa! In quel periodo era stata emanata la legge Basaglia che prevedeva la chiusura dei manicomi con conseguente liberazione dei matti che in teoria dovevano essere accolti dalle famiglie. Di conseguenza  si  crearono tali cooperative per mantenere i matti appena usciti dai manicomi e di fatto i manicomi chiusero solo nel 1994. Ritornando al protagonista, Nello si trova in una cooperativa in cui i vari malati di mente lavorano per attività di poca importanza.                                   Nato da una sceneggiatura perfetta, il film si articola lungo le caratterizzazioni dei personaggi e sul protagonista, personaggio positivo per il quale la parola impossibile non esiste. Il suo imperativo è chiaro fin dall’inizio del film: lavorare!
Essendo un gran motivatore, cerca di estrarre il massimo del talento da questi matti e capisce subito che : “Siamo matti, mica scemi”.
Film di una scorrevolezza quasi disarmante, senza cali, senza punti morti, contorniata da una bella colonna sonora, segno che è stato fatto un ottimo lavoro di squadra, tra regia, montaggio e sceneggiatura. E’ raro vedere un film con una colonna sonora così raffinata (mi verrebbe da dire per pochi eletti), con stacchi musicali posti al momento giusto e adatte al contesto, quali per esempio “Empty Pages” dei Traffic o “L’isola che non c’è” di Bennato. Gli attori a mio avviso son stati perfetti: ognuno di loro nel suo ruolo è stato bravissimo, si fa quasi fatica a trovare il proprio personaggio preferito, tutti hanno svolto al meglio il proprio ruolo e gli sceneggiatori son stati bravi nel dar uguale importanza a tutti i matti! Inoltre, il film ha un equilibrio tra il comico e il drammatico impressionante, sorretto dal giusto momento musicale. Le musiche sono state composte da Pivio e Aldo de Scalzi, più ovviamente musiche di altri artisti, oltre a quelli accennati sopra, come il “Concerto 5 per pianoforte” di Beethoven.Il messaggio del film è chiaro: qualsiasi persona in qualche modo deve contribuire alla società, cercare di migliorarla, portare nuove idee, non essere statico, come appunto Nello, il quale essendo troppo avanti con le idee, viene mandato a lavorare con dei matti (questo concetto è ben rappresentato dall’antitesi tra Nello e il dottor Del Vecchio, ancorato ad una psichiatria ormai vecchia). Alla fine i matti son stati quelli che non l’hanno capito e la legge è sempre valida: tutto è relativo, ciò che può essere pazzo per me, per te può essere normale. Einstein in effetti era avanti di almeno 50 anni…..Film assolutamente da vedere, che vi consiglio vivamente e ahimè, se non erro, passato a suo tempo inosservato…ah si perché c’era quella stronzata in arrivo di Twilight!!!!
Regia di Giulio Manfredonia
Sceneggiatura di Fabio Bonifacci, Giulio Manfredonia
Musiche di Pivio e Aldo de Scalzi
Montaggio Cecilia ZanusoSi può Fare, 2008

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